giovedì 1 agosto 2013

Siamo seduti su una Bomba atomica 1° Parte. La patacca e i pataccari , adesso ci dicano cosa hanno trasferito dalll’Itrec e cosa è successo. I' esclusive immagini del trasferimento delle scorie .

  Alla fine la responsabilità e dei giornalisti che hanno scoperchiato il fatto , non dei tanti pataccari e patacche che ieri abbiamo letto suoi quotidiani. Un’ operazione di disinformazione in piena regola sovietica , mentre da giorni se la politica fosse stata attenta e non distratta , c’era un giornalista (Picenna) che chiedeva a Bubbico e Alfano cosa sarebbe successo il 29 , e non lo faceva con una lettera privata , ma con articoli e argomentazioni sul proprio Blog. Se qualche politico fosse stato attento probabilmente incuriosito avrebbe chiesto anche lui cosa sarebbe successo il 29 così come ha fatta Picenna e il 29 notte sarebbe stato su quella statale a fare quello che gli pareva  . A testimonianza di quando dico al portavoce  di cinquestelle Petrocelli (movimento a cui io mi sono da poco iscritto) di non distrarsi e non distrarre anche lui  e cercare nel cogliere l’ obbiettivo , che non è Picenna , che ha fatto in  Pieno il suo lavoro così come lo stesso Grillo ha riconosciuto. Anzi dobbiamo stare uniti alla ricerca della verità , alle purghe contro i giornalisti indipendenti già ci hanno pensato con l'ambigua interrogazione i Follino e gli Speranza A testimonianza di quando dico ripropongo l’articolo pubblicato sul blog Toghelucane di Nicola Picenna il 17 Luglio. Ultima domanda Siamo seduto su una Bomba atomica oppure no ? cosa e successo di così grave perché il ministero degli interni (sicurezza) e non il ministero della difesa si sono dovuti accuppare di un trasporto eccezionale? Casa hanno trasportato e perché in fretta e furia hanno deciso questo eccezionale trasporto? 
Quali iniziative assumerà Bubbico per informare i lucani e garantirne la sicurezza?
Un articolo, pubblicato sul settimanale “Il Resto” in data 9 giugno 2007, raccontava per filo e per segno quali sono i rischi che le barre di combustibile e i resti del riprocessamento del combustibile nucleare esausto, conservate presso il Centro Enea Trisaia a Rotondella, comportano per i Lucani e l'ambiente di un'area vastissima che comprende buona parte del Meridione d'Italia. Raccontava, anche, quali conseguenze avrebbero patito gli abitanti nel raggio di 400 chilometri in caso di incidente nucleare. Da quella data, nulla è cambiato anzi, quei serbatoi che erano “scaduti” da circa 25 anni oggi lo sono da 30. Trent'anni fa non garantivano più la tenuta di una poltiglia altamente corrosiva e radioattiva che da sola inquinerebbe l'ambiente per chilometri e chilometri, figuriamoci oggi. Come si sa, queste delicatissime questioni vengono trattate dal Ministero degli Interni ed oggi, un lucano, di quell'ufficio pubblico è Viceministro.

Illustrissimo sen. Filippo Bubbico, Lei cosa sa della sicurezza delle scorie nucleari custodite, negligentemente e neghittosamente, presso il Centro Trisaia di Rotondella? Quale piano a tutela della integrità delle popolazioni lucane ha predisposto il Ministero degli Interni in caso di incidente nucleare nel Centro Trisaia di Rotondella?

Illustrissimo signor viceministro, dieci anni fa (ed anche qualche giorno fa) lei sostenne di non conoscere l'intenzione del Governo Berlusconi di ubicare a Scanzano Jonico il sito unico delle scorie nucleari italiane mentre il sottosegretario Gianni Letta ed il Ministro Matteoli sostenevano il contrario (vedasi il verbale del Consiglio dei Ministri). Ebbene, oggi glielo chiediamo in anticipo così da evitare penose querele: Signor Viceministro Bubbico, Lei oggi cosa sa dello stato di conservazione dei rifiuti radioattivi del Centro Trisaia di Rotondella? Se nulla sa, potrebbe cortesemente informarsi a fare sapere qualcosa ai suoi concittadini lucani? (magari prima del 29 luglio prossimo!)

Clicca su questi link e vedrai l'esclusiva immagine di quello che è successo quella notte