sabato 3 agosto 2013

Siamo seduti su una bomba 3°. Chi mente il saggio Bubbico o la Sogin o tutte due? Per l'arpab tutto a posto , peccato che non tutte le centraline di rilevamento funzionano .


In qualsiasi trasporto nucleare devono essere applicati i protocolli di sicurezza atti a garantire la sicurezza delle popolazioni locali. Questa semplice elementare e saggia regola , applicata a Saluggia è stata disattesa il 29 luglio ,  eppure a rappresentarci al governo vi è un uomo saggio. Ieri al tavolo della trasparenza,che sembrava più che altro che una conferenza stampa allargata sono emerse alcune considerazione che ci devono far riflettere e soprattutto come l'allarme nucleare è vivo e presente sui nostri territori , anche perchè le informazione che escono dalle istituzioni sono vere polpette avvelenate che servono più a confondere che  a fare chiarezza.

Intanto è emerso per rassicurarci che i dati dell'ISPRA , l'istituto nominato dal sottosegretario dell'ambiente in commissione che ha monitorato durante il trasporto la radioattività . i dati  per prassi vengono forniti dalla sogin. Quindi il controllato fornisce al controllore i dati , questi li elabora e poi ci dice se tutto va bene oppure no , un modo tutto Italiano per prendeci per il c.... Seconda considerazione , al tavolo della trasparenza anche l'arpab ( quella indagata dalla procura di Potenza per l'inceneritore della fenice ) ha evidenziato come anche in presenza di un piano di sicurezza , queste non è stata messa in campo dalla prefettura di Matera. La stessa candidamente ci assicurava che i rilievi fatti il giorno seguente il trasporto con , non hanno destato valori radioattivi fuori norma , peccato che ammettevano però non solo di non conoscere se il materiale trasportato fosse liquido e solido , e soprattutto che delle due centraline solo uno funzionasse. Come vedete possiamo stare tranquilli , infatti per fortuna che ci sono le api di Rotondella , quelle si che ci assicurano una morte al miele. Ultima considerazione , le menzogne o la disiformazione  , ieri , in una intervista rilasciata alla gazzetta del mezzogiorno (Filippo Mele) il saggio Bubbico  arrabbiato diceva : "l'ammoina che si è scatenato in questi giorni in basilicata potrebbe ritardare la riconsegna delle Barre di Elk River"  e non solo aggiungeva alla domanda se : il trasferimento di nitrato di uranile è propedeutico a quelle delle barre " il viceministro Saggio o il saggio viceministro rispondeva : " gli usa si devono riprendere le barre.” E'SCRITTO”.  e aggiunge che se facciamo casino ritarderemo la consegna delle barre , in un tentativo maldestro  di colpevolizzare chi vuole sapere la verità. Ieri sempre al tavolo della trasparenza la Sogin dice altro smentendo clamorosamente   il saggio Bubbico . Infatti l'azienda a domanda precisa sulle barre dice : " non vi è nessun accordo per il trasferimento di queste barre". 
Chi mente ? il saggio Bubbico o la Sogin , o tutte due.........

2003 -2013 Bubbico dica tutta la verità.

 Piccenna :Propongo che tutti i parlamentari lucani, lunedì 5 agosto con tutti i giornalisti lucani, si rechino ai cancelli del centro Itrec per visitare i serbatoi di cui innanzi

Sono tempi difficili, questi!
Forse sono così complessi da rendere impossibile una corretta e compiuta informazione. Oppure è vero il contrario, mancando l'informazione diventa difficile esercitare la sovranità popolare e quando il gatto non c'è...
Stai a vedere che adesso il problema delle scorie nucleari depositate da cinquant'anni nel centro Itrec presso l'Enea di Rotondella (Mt) è causato dallo "scoop" di due giornalisti che, su una strada statale hanno visto e fotografato un convoglio di camionette, auto della Polizia, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza mentre scortavano un autotreno con a bordo materiale radioattivo.
I cinquant'anni pregressi, le fughe radioattive, le centinaia di barili di terreno contaminato, i serbatoi decrepiti perché progettati per durare 20 anni (scaduti trent'anni fa) contenenti i residui corrosivi e radioattivi, le 64 barre di combustibile esausto raffreddate ad acqua prelevata dal mare e scaricata nel mare di Rotondella per ventiquattr'ore al giorno da oltre quarant'anni, sono tutte bazzecole.
Nessuno risponde di questo e nessuno pagherà per questo scempio.
Adesso, le frasi ignoranti del senatore Petrocelli e quelle subdole del Viceministro Bubbico, puntano il mirino sui giornalisti, rei di camminare sulla statale Jonica con gli occhi aperti, rei di aver detto ai lucani ed a qualche malcapitato pugliese che un carico nucleare passava davanti alle loro case senza che ne sapessero nulla. Senza che nemmeno i sindaci fossero stati avvisati.
E se quell'autotreno fosse caduto in una cunetta? E se si fosse incendiato? E se l'autista avesse avuto un colpo di sonno?
Nulla di tutto questo è accaduto, come chissà quanti autobus irregolarmente revisionati circolano per le strade senza finire in una scarpata causando 38 morti. E questo giustifica la leggerezza con cui il Ministero dell'Interno ha operato? Questo giustifica il rischio di 300 agenti delle Forze dell'Ordine che sarebbero corsi a soccorrere un eventuale incidente lasciandoci le penne?
Quello che due giornalisti hanno visto passare per la pubblica strada ed hanno raccontato, potrebbe, nientemeno, indurre gli "americani" a non riprendersi il materiale nucleare che hanno prodotto e trasportato nell'Itrec; l'ha detto il viceministro Filippo Bubbico. Ha messo un carico da cento sulla testa dei due giornalisti. Quello che per cinquant'anni non ha saputo fare la politica e lui stesso, che per almeno venti è stato figura apicale in Basilicata, adesso non si potrà fare a causa di due giornalisti che hanno raccontato un irresponsabile "trasporto".
Cosa vuole, Bubbico, aizzare gente esasperata contro due onesti giornalisti? Cosa cerca Petrocelli, il riscatto per non essere stato lui (che è pagato per servire il popolo) l'artefice della denuncia pubblica?
Abbiamo raccontato il trasporto pochi minuti dopo che si era concluso, quando cioè si trattava di un fatto e non di voci o supposizioni. Noi giornalisti, caro cittadino senatore, raccontiamo i fatti e non le chiacchiere, nemmeno quelle di chi pretende di possedere una "morale superiore".
Ed i fatti, per essere raccontati, necessitano di accadere.
I nostri parlamentari, i parlamentari lucani (cittadini e non), hanno fatto solo chiacchiere. Le chiamano interrogazioni parlamentari, ma sono solo parole al vento. Tant'è che ricevono in risposta altre chiacchiere.
Andiamoci dentro all'Itrec.
Andiamo a vedere con i nostri occhi di parlamentari e di giornalisti.
Metteteci anche voi il culo in questa sporca vicenda, come abbiamo fatto noi la notte del trasporto; mentre voi, come tanti ignari cittadini, dormivate.
Alla domanda fondamentale dovete rispondere voi parlamentari e non altri. Voi parlamentari Lucani:"qual è lo stato dei serbatoi di poltiglia radioattiva (residuo del riprocessamento delle barre di combustibile)?"
Delle tante domande che pure meritano risposta, questa ci sembra la più attuale ed urgente. L'abbiamo posta nel 2007, ripetuta in questi giorni e non ci accontenteremo di risposte "per sentito dire". Vogliamo vedere con i nostri occhi.
Perché, cari parlamentari, i nostri cari, i nostri figli e la nostra gente di queste amenità potrebbe morire!
Propongo che tutti i parlamentari lucani, lunedì 5 agosto con tutti i giornalisti lucani, si rechino ai cancelli del centro Itrec per visitare i serbatoi di cui innanzi.
Attendo adesioni con una sola avvertenza: chi non sarà presente, deve smettere di rompere i coglioni!
Viva la Lucania
Viva l'Italia

di Nicola Piccenna