lunedì 12 agosto 2013

A Policoro in 7 mila per dire no alle Trivelle. Mano per mano per salvare il mare.

Tanta gente , mano per la mano per dire un forte no alle Trivelle a Mare. Vi è ormai una forte
consapevolezza nei Lucani che il petrolio sia la il male di tutti i mali , il forte sospetto che sIa servita ad arricchire i soliti noti ed impoverire la popolazione Lucana ed inquinare in modo irreversibile il territorio.

Questa è la terza edizione di una manifestazione che sta caratterizzando ormai le estati Policoresi , senza nessun costo , dove volontariato e mobilitazione civile unito  a un grande amore per questa terra , ne fa una miscela che riesce a mobilitare migliaia di persone nella consapevolezza che la natura è un dono di dio e questa va protetta e non violentata , l'acqua e il mare la fonte della vita.

Il movimento no triv è riuscito con pochi soldi (nessun contributo pubblico ) a fare un'operazione miracolo , quella di una battaglia politica contro le trivelle è una unica e grande operazione di promozione del territorio , infatti da tre giorni i media parlano di questa città , del suo mare e della sua spiaggia. Qualche amministratore dovrebbe  dovrebbe imparare invece di sparlare
 e spendere risorse per manifestazioni inutili.

Comunicato No Triv

E’ stata una giornata splendida, per il cont, l'acqua e il mare sono la fonte della vitaributo particolare che ci è arrivato da persone splendide di un gruppo composto di diversamente abili ospitati nel circolo Aquarius e nel Circolo Velico Lucano. Li vogliamo ringraziare uno per uno, sapendo che per loro è stato molto faticoso tenere il passo nell’organizzazione della catena. La catena umana contro le estrazioni petrolifere cresce di anno in anno, oggi  eravamo incirca 7.000 e siamo alla terza edizione, la consapevolezza di difendere la propria acqua e il proprio mare cresce di giorno in giorno. La politica dei grossi interessi e della speculazione petrolifera in Basilicata e nel mar Jonio si arrenda, sarà travolta dai movimenti cittadini se non ha in democrazia rispetto per le popolazioni.
I progetti di trivellazione sulle sorgenti del fiume Agri vanno fermate (25'000 barili previsti nel memorandum tra Regione Basilicata e Governo) , le istanze di ricerca petrolifera nel mare Jonio (sono arrivate a 14 ,da Gallipoli  a Catanzaro )  vanno bocciate  dal Ministero dell’Ambiente . Migliaia di posti si lavoro si perderebbero subito se trivellano lo Jonio, a rischio un patrimonio urbanistico, e storico millenario della Magna Grecia, rischi gravi collegati ai terremoti e alle faglie attive che potrebbero reagire negativamente con le trivellazioni poste alle stesse profondità, rischio subsidenza e grave inquinamento a causa della conformazione geologica e geografica del golfo di Taranto.
Dicono no a questo scempio ambientale, gli operatori  economici del territorio (quelli che producono PIL), chi usa l’acqua per irrigare o per l’industria (nessuna attività produttiva sopravvive senz’acqua), i migliori geologi italiani delle più importanti università italiane (quindi nessun allarmismo ambientalista).
Il nostro petrolio è la bellezza del nostro mare e la linfa vitale della Basilicata è l’acqua che crea vita e d economia in eterno se salveremo gli ecosistemi dalle trivellazioni in terra e mare. Ringraziamo tutti i partecipanti alla catena umana, gli attivisti m5s di Mirandola in vacanza a Policoro  (comune ultra-trivellato e vittima degli ultimi terremoti in Emilia Romagna) il sindaco No Triv di Amendolara(Cs) Antonello Ciminelli che ha partecipato alla catena ,i circoli velici Lucano e Aquarius di Policoro, il lido al veliero  ,il sindacato Ugl che diversamente dagli altri sindacati pro-trivelle si è schierato contro le trivellazioni petrolifere, i volontari di legambiente Policoro( No quelli di Potenza e nazionali). Un doppio grazie nuovamente a quei ragazzi diversamente abili che hanno partecipato con fatica all’iniziativa ,sono queste persone che danno esempio su come si cambia il mondo. Grazie alla Città di Policoro .
Comitato No Triv