venerdì 26 luglio 2013

Basilicat Coast to coast. No Basilicata del Tengo Famiglia e i figli son Piezz e core.La profezia del camice bianco Va avanti lo scandalo degli specializzandi lucani 2013

Due ragazzi di Rionero, entrambi sponsorizzati in quota Pd entreranno come specializzandi nel Crob rionerese», aveva detto il mese scorso al Quotidiano un giovane medico. Un pronostico che sembra stia per avverarsi. La figliopoli transuniversitaria va quindi avanti, come prima e più di prima E alla Cattolica su tre borse regionali spuntano tre  lucani e una “madrina” di Lagonegro
di LEO AMATO
La profezia del camice bianco
Va avanti lo scandalo degli specializzandi lucani 2013
Il Crob di Rionero in Vulture
POTENZA - Dev’essere che medici lucani freschi di laurea stravedono per l’Università Cattolica di Roma. Ma è certo che anche la Cattolica stravede per loro. E la Regione Basilicata per tutti e due. Mentre all’Università di Foggia devono aver preso una sbandata per il Crob di Rionero, e dev’essere una cosa sotto gli occhi di tutti. Se no come si spiega che sembra lì lì per avverarsila profezia rivelata il mese scorso al Quotidiano da un giovane medico “senza speranza”? «Due ragazzi di Rionero, entrambi sponsorizzati in quota Pd e che entreranno come specializzandi nel Crob rionerese». Aveva detto. E su 3 borse di specializzazione finanziate dalla Regione Basilicata in radiodiagnostica ecco spuntare tra gli ammessi alla prova pratica 2 giovani medici volontari che prestano servizio proprio a Rionero.
Figliopoli transuniversitaria 2013. Si ricreda chi pensava che lo scandalo si sarebbe fermato. Come prima peggio di prima. Anche dopo la pubblicazione degli articoli sulle delibere milionarie approvate “fuori sacco” dalla Regione. Le statistiche improbabili sugli specializzandi lucani “doc”. I loro genitori celebri e le riserve espresse persino dall’Ordine dei medici di Potenza sulla selezione degli atenei e delle specializzazioni da foraggiare con i fondi a disposizione di via Verrastro.
Chiusi termini per presentare domanda nelle varie scuole, in un caso anche prima che la giunta regionale decidesse di assegnarvi un contratto aggiuntivo a sue spese, sono infatti di questi giorni i primi risultati delle selezioni che si sono svolte fino alla scorsa settimana. Così cominciano a uscire i nomi dell’ultima “infornata” di specializzandi e prima ancora i numeri sulla loro presenza nelle graduatorie “beneficiate” dalle generose elargizioni della Regione Basilicata. In prima e in seconda mandata. Sì perché quest’anno qualcosa sembr’essere andato storto, o troppo bene (dipende dai punti di vista). Quindi se a fine maggio il fabbisogno delle aziende sanitarie locali era stato stimato in 15 specializzandi per un esborso di poco meno di 2 milioni di euro in 5 anni, a giugno la giunta è dovuta tornare sui suoi passi smentendo le previsioni del mese prima e aggiungendo 5 specializzandi, che in soldoni fanno altri 640mila euro.
Qualcuno, ad esempio, dev’essersi accorto che due soli contratti aggiuntivi in pediatria all’Università cattolica di Roma sono troppo pochi. Perciò a giugno ne è stato aggiunto un terzo. Che altro dire se poi il diavolo ci mette lo zampino e tra tutti e 23 i candidati che hanno partecipato alle selezioni superando lo scritto i lucani sono proprio 3: Raffaele Angelo Bochicchio di Baragiano, Giulia Brindisi di Potenza e Giovanna Carmela Fabrizio di Policoro? In realtà sarebbero 4 se si considera anche Rita Flora di Lagonegro, ma lei è originaria di Napoli, ha 30 anni più della media degli altri concorrenti e già una specializzazione in tasca, peraltro in chirurgia pediatrica che è una branca contigua alla pediatria. Le sarà venuto in mente di prenderne una seconda, ma senza cambiare più di tanto. O chissà cos’altro. Fatto sta che contando anche la dottoressa la Basilicata di sicuro può dirsi fiera, dato che ha lo stesso numero di candidati ancora in gara per quei posti tanto ambiti della Campania. Nonostante abbia circa 12 volte la sua popolazione. Mentre stacca di lungo Umbria, Calabria, Puglia e Sicilia, fermi al massimo a due. La Cattolica è roba per romani e lucani. Senza dubbio.
Poi la storia di Paola Rabasco di Barile e Antonio Villonio di Venosa, ammessi alla prova pratica del concorso per la specializzazione in radiodiagnostica all’Università di Foggia. «Per quale motivo l'avete tenuto segreto fino ad ora? Chi dovete fare entrare? Avete stanziato 375.000 euro di soldi pubblici lucani... Pretendiamo un minimo di trasparenza». Queste le parole di un giovane camice bianco che si era sfogato in una lettera al quotidiano il mese scorso, quando si è saputo - in ritardo - di quei posti aggiuntivi finanziati in mezza Italia dalla Regione Basilicata. «Per farti un esempio... A 2 delle borse di studio in radiologia sono candidati due ragazzi di Rionero, entrambi sponsorizzati in quota PD e che entreranno come specializzandi nel Crob rionerese. Molti altri ragazzi non essendo stati a conoscenza di questi bandi ovviamente non si sono iscritti a Foggia (per quanto riguarda Radiologia) ma in qualsiasi altra università d'Italia. E non “vedranno” borse di studio».
Se ci fosse un concorso per una specializzazione in chiromanzia non avrebbe problemi ad aggiudicarselo.
l.amato@luedi.it
il quotidiano della Basilicata