domenica 9 giugno 2013

Defilippo e la moglie tornano insieme. Vito si spiega difronte all'amante: non è come credi, posso spiegarti tutto!

ubblicato daKarakteria in data 07 giugno 2013
Il 6 agosto 2012 pubblicammo su questo sito un articolo dal titolo indicativo: "Agosto, moglie mia non ti conosco"http://www.karakteria.org/contenuti/12/08/06/de-filippo-eni-agosto-moglie-mia-non-ti-conosco.
L'articolo riguardava l'articolo 19 octies di una legge regionale varata ad agosto dal nostro glorioso consiglio regionale al completo (hanno sempre fatto le cose insieme lì PD e PDL) e meglio conosciuta come la Moratoria petrolifera: la legge con la quale i giornali vantarono il cambio di prospettiva della Regione Basilicata.
Ad agosto i nostri politici regionali non ci stavano più a vendersi per il petrolio e con la moratoria urlavano al mondo intero che mò basta! In Basilicata non si trivella più.
 Nel titolo dell'articolo il marito era rappresentato da De Filipppo (nel quale incarnavamo l'intero consiglio regionale), la moglie amata era l'ENI, dalla quale ad agosto Vito si allontanava qualche metro per dar da bere agli amanti, elettori lucani una nuova trovata.
Persino nel suo ultimo discorso in Consiglio Regionale, il nostro amato Vito De Filippo, nel giorno dell'ufficializzazione delle dimissioni,  precisò pregno di orgoglio che però aveva fatto anche tante cose positive e stava cambiando registro: la moratoria era stato l'esempio lampante di questa bellezza e di questo cambiamento.
A noi pareva molto strano che nell'agosto 2012 lo stesso Consiglio Regionale che al completo (hanno sempre fatto le cose insieme lì PD e PDL), un anno prima aveva votato per il Memorandum, che raddoppiava le estrazioni petrolifere in regione crivellandola da capo a piede, ora decidesse di stoppare tutto. Anche perchè, ironia della sorte, quasi contemporaneamente in parlamento i deputati e i senatori dei loro stessi partiti (anche lì Pd e PDL fanno le cose insieme da un bel pò) stavano votando quello scellerato decreto con il quale si estromettevano completamente gli enti locali da ogni decisione sul partimonio energetico e davano il via alla pioggia di trivellazioni a mare.
Non solo i movimenti lucani, quelli faziosi, impegnati da anni sul fronte del petrolio erano insorti di fronte a questa ipocrisia perchè sostenevano che la Moratoria di De Filippo non aveva nessun senso nè legale, nè politico, ma solo propagandistico, erano insorti anche fior fior di avvocati a sottolineare l'incongruenza e l'inutilità di quella legge regionale che i giornali vantavano come il cambio di prospettiva della Regione Basilicata.
Noi avevamo scritto :" Questa legge, la Moratoria, non avrà nessun riscontro concreto, perchè è stata partorita in 48 ore ed è stata fatta votare a scatola chiusa dal Consiglio Regionale. E' legalmente votata alla sconfitta, come asseriscono gli esperti legali lucani. Questa legge non avrà nessun riscontro concreto anche perchè quasi contemporaneamente è passato il Decreto legge Sviluppo al Senato, che concede più libertà alle compagnie petrolifere e lo snellimento delle procedure di controllo anche e persino in mare (sarebbe interessantissimo, a tal proposito, sapere cosa hanno votato i senatori lucani di PD e PDL, mentre i consiglieri regionali di PD e PDL approvavano il19 octies). Questa legge non avrà nessun riscontro concreto ...".
Ad insinuare che la Moratoria fosse solo un'operazione propagandistica per far pulire la faccia a De Filippo era stato anche il presidente del consiglio regionale.  Folino, in quell'occasione, aveva dichiarato a proposito del voto di questa legge regionale , che i giornali vantavano come il cambio di prospettiva della Regione Basilicata: "L’interrogativo più grande riguarda però proprio l’opportunità di adottare una norma di legge generale indifferenziata che potrebbe essere sottoposta dal Governo al controllo di legittimità con il risultato, nel malaugurato caso di bocciatura, di dare ragione a coloro che in consiglio regionale della Basilicata e sulla stampa hanno sottolineato il carattere essenzialmente comunicativo del provvedimento, e soprattutto rischiando il paradosso di produrre una specie di “Scanzano alla rovescia”, ancor più in presenza dell’approvazione definitiva del decreto sviluppo da parte del Parlamento….Le aspirazioni politiche ed elettorali di ognuno – aveva concluso Folino – sono legittime ma vengono dopo gli interessi fondamentali della nostra comunità e della nostra Regione“.
E' di questi giorni la notizia che non coglie di sorpresa nessuno, se non quei giornali che vantarono la moratoria come il cambio di prospettiva della Regione Basilicata e qualche credulone iscritto al Pd o al PDL: Il 3 giugno  2013 la Corte Costituzionale – con sentenza 117/2013 – ha dichiarato “l’illegittimità costituzionale dell’articolo 37 della legge della Regione Basilicata 8 agosto 2012, n.16”, la meglio conosciuta “moratoria petrolifera lucana”.
COME VOLEVASI DIMOSTRARE. 
Alcuni sostengono che questa ennesima ipocrisia giocata sulla pelle della Lucania e dei lucani si rivelerà un boomerang in campagna elettorale, noi invece iniziamo seriamente a domandarci se ad essere colpevoli non siano solo i banditori di illusioni, ma anche chi li sostiene in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo. Con quale dignità, con quale faccia i lucani potranno votare ancora PD e PDL alle prossime elezioni regionali, nonostante i cambi di maschera e di faccia che naturalmente il gattopardo indosserà?
Fioccheranno comunicati stampa, pioveranno promesse e sogni, come sempre vanteranno i nuovi schieramenti ...come un cambio di prospettiva per la Regione Basilicata.