Pubblichiamo l’editoriale della Labanca tratto dal quotidiano della
Basilicata che fa una serie di riflessioni su
l’opportunità che i consiglieri
regionali indagati si dimettano . Ma prima vogliamo chiedere al sindaco Leone
, se non sia il caso che lui pubblicamente ci facesse sapere la sua opinione su
riborsopoli , visto che prima come grande elettore poi come segretario della
PDL è stato un grande elettore di Paolo Castelluccio. Riteniamo importante tale
questione,Leone oggi è il più grande critico delle passate gestioni amministrative
tutte o quasi targate PDL , dove lui ha sempre rivestito ruoli di primo piano ,
ma sembrerebbe a quello che dice in modo inconsapevole , non vorremmo che
domani lui dicesse che con l’elezione di Paolo Castelluccio non ci entrasse
niente anzi, che l’abbia contrastata, così come sarebbe cosa gradita sapere la
sua opinione su Rimborsopoli e sul
comportamento fin qui emerso dall’inchiesta che coinvolge buona parte della classe dirigente del partito dove milita il nostro inconsapevole sindaco. Seconda domanda che non ha avuto ne risposta
ne smentita da parte dell’interessato e dal Sindaco , è vero che in giunta
siede un assessore abusivo , oppure costui ha risolto i suoi problemi di
debitoria con il comune , se è vero ne diano notizia pubblica facendoci sapere
pubblicamente come si è sanato il contenzioso, sa ci sono tanti cittadini
inseguiti per cifre meno rilevanti dall’equitalia e non sanno come fare. Infine , è certo Leone, che un ex componente
della segreteria dell’ esiliato
Castelluccio che siede in giunta con lui, sia del tutto estraneo alle
vicende che hanno coinvolto il consigliere regionale della PDL locale , ha chiesto a costui garanzie sul
suo corretto comportamento nello svolgimento dell’incarico assegnatogli come dipendente
distaccato dalla provincia in questa vicenda vergognosa. In merito gli
consigliamo ( non di querelarci o farci querelare) ma di sentire il presidente della
provincia Stella , accertarsi e prevenire , non si sai mai , già abbiamo i
nostri guai ………………..
«Sospendete i consiglieri indagati»
La richiesta del prefetto di Potenza
Il prefetto ha inviato la segnalazione al ministero, ma il Gip potrebbe revocare le misure.
POTENZA - Continua la lunga pausa del Consiglio regionale, ormai in vacanza dallo scorso 11 aprile, per la crisi aperta a seguito dell’inchiesta giudiziaria sulle larghe spese e le dimissioni del presidente De Filippo. Nel frattempo per oggi è fissata la riunione dell’Ufficio di Presidenza, a cui prenderanno parte anche i capigruppo e i presidenti delle commissioni. All’ordine del giorno, proprio la definizione del calendario dei lavori dell’Assise, che, tra le cose più importanti, dovrà procedere all’approvazione del Bilancio. La mattinata doveva essere aperta dall’elezione dei nuovi presidenti delle cinque commissioni consiliari permanenti che però nella serata di ieri è stata rinviata a giovedì 16. E’ chiaro che da viale Verrastro si attendono le decisioni che dovranno arrivare dal Palazzo di giustizia in merito ai consiglieri Rocco Vita, Nicola Pagliuca, Alessandro Singetta, Antonio Autilio, Mario Venezia e Paolo Castelluccio per i quali al momento è confermato il divieto di dimora . Il prefetto - così come previsto dalle legge sulla incandidabilità - ha provveduto a inviare la segnalazione al ministero degli Interni, che potrebbe decidere la sospensione dagli incarichi dei consiglieri colpiti dalle misure cautelari. Ma se il Gip Spina, dopo la restituzione delle somme contestate dalla Procura, dovesse revocare le misure cautelari, verrebbe a cadere il presupposto della sospensione. E già martedì prossimo i sei potrebbero tornare in aula. Quando si dovrà procedere alla surroga dei dimissionari Folino e Viti. Ma se dal punto di vista giudiziario, in questo modo, verrebbe a cadere l’impedimento per il ritorno in viale Verrastro, rimane ancora tutta in piedi una questione di opportunità che pure si sta valutando in queste ore.
Ufficialmente nessuno ha il coraggio di dirlo, ma sono in molti a ritenere che un eventuale passo indietro da parte di coloro che sono rimasti maggiormente coinvolti nello scandalo della rimborsopoli non sarebbe cosa sbagliata. A preoccupare non è tanto l’attuale legislatura, quanto il prossimo appuntamento con le urne. I profili che si sono venuti a delineare dalle pagine dell’ordinanza del Gip Spina sono evidentemente poco compatibili con la richiesta di buona politica che, mai come in questo momento, arriva dal basso. Eppure, fino a ora, di possibili dimissioni nessuno ne ha parlato. Con il rischio che per le prossime elezioni saranno nuovamente in corsa nonostante più di qualcuno li ritiene “improponibili”. Certo molto dipenderà da quando sarà fissata la data del voto. All’inizio si era parlato di ottobre. Ma non è escluso - e forse è più probabile, soprattutto in una logica di non aumento dei costi della imponente macchina elettorale - che invece il voto per il rinnovo del Consiglio regionale venga rinviato direttamente alla primavera 2014, in modo da farlo coincidere con quello per le Europee. Il prefetto ha tempo fino a 90 giorni dopo le dimissione del presidente De Filippo per proporre una data utile. Ma la decisione finale, anche in questo caso spetterà, al Governo su proposta del ministero degli Interni. E possibili frizioni istituzionali non sono escluse. Il vice del dicastero, ovvero Filippo Bubbico, insieme al centrosinistra lucano, potrebbe propendere per la soluzione di andare subito alle urne.
Al contrario il ministro Alfano, sarebbe più sensibile alle ragioni del Pdl lucano che invece preferirebbe aspettare fino alla prossima primavera. A favore di quest’ultima soluzione, non solo il centro destra, ma anche tutti coloro per i quali rinviare l’appuntamento con le urne significherebbe dare più tempo ai lucani per dimenticare le vergone dell’inchiesta giudiziaria. Ma in questo caso si lascerebbe la Regione senza la guida politica del presidente, soprattutto a partire da quando le dimissioni di De Filippo diventeranno effettive. Tutte valutazioni che porteranno alla decisione finale, par la quale però bisognerà ancora attendere.
m.labanca@luedi.it Maria Teresa Labanca