domenica 28 aprile 2013

Vincenzo viti , il Batman Lucano

Personalmente ci dispiace per Vincenzo Viti  , e siamo anche sorpresi che uno come lui sia caduto in una vicenda che al di la delle responsabilità penali,  non gli fa onore , perchè i fatti descritti nell'ordinanza sono per di se gravi. Penso che se fosse vivo ancora il primo presidente della regione Basilicata , Vincenzo Verrastro lo avrebbe preso a calci nel sedere.


L’assessore Vincenzo Viti avrebbe speso, nel 2011, 25133 euro per la ristorazione, 68 euro per ogni giorno dell’anno, festivitè e vacanze comprese. Sempre due anni fa, alla voce “materiali di consumo”, lo stesso Viti presentò una richiesta di rimborso da 7.288 euro, identica cifra contabilizzata nel 2010. Ma tra i rimborsi è finito ben altro: la sostituzione degli pneumatici, spese per viaggi e vacanze, accompagnati da parenti (più o meno stretti), persino la posa del parquet di casa e spese sostenute per la cresima di un nipote.
Dalle indagini e dagli elementi acquisiti sono emersi anche casi di alterazione di scontrini e ricevute: a piccole somme veniva anteposto un altro numero per moltiplicare di molte volte l’importo totale. In generale gli indagati si sono fatti rimborsare spese di ristorazione, anche non direttamente proprie, viaggi anche non fatti, consulenze non vere, lavori nelle loro case. Vi sono anche episodi di doppia presentazione delle ricevute a distanza di tempo.
Ma è ancora Vincenzo Viti, accusato di essersi appropriato illecitamente di oltre 18 mila euro, a essere definito dal gip di Potenza Luigi Spina “un vero ‘specialista’ nell’allegazione di spese di ristorazione, e non solo, assolutamente non sostenute”. Agli atti, contro di lui numerose ricevute di ristoranti “gonfiate” scrivendo un numero davanti al conto: da 23 a 230 euro, da 86 a 386, da 92 a 292. Viti, tra l’altro deputato Dc per tre legislature alla Camera, ha agito in concorso con Ascanio Emanuele Turco, suo cugino “nonché consulente-commercialista”. Diverse fatture riconducono proprio ad acquisti di cancelleria fatti proprio da Turco in Puglia.
Viti ha anche attuato un “maldestro tentativo di alterare e deviare il percorso investigativo”, “coperto” da un ristoratore di Matera che, quando gli investigatori hanno cercato i documenti originali delle spese messe a rimborso, ha detto di non averli perché il magazzino si era allagato il 20 gennaio 2012. Ma la denuncia dell’allagamento era stata presentata dieci mesi dopo, il 17 novembre 2012, “ossia due giorni dopo la richiesta di esibizione”.

Domani le olgiatine e le amanti , gli pagavamo anche questo a sti porci.