lunedì 22 aprile 2013

Leone come Lopatriello: quando "la fantasia è solo una bugia"


pubblicato daKarakteria 
Ho letto il 23 marzo 2013 sul sito on-line del comune di Policoro la dichiarazione del sindaco Leone in merito alla verifica delle opere di urbanizzazione dei comparti edilizi, che dichiara che:”..è partito l'incameramento delle polizze fideiussorie” per le ditte appaltatrici che non hanno provveduto a riqualificare le aree di nuova costruzione.
Il consigliere comunale Domenico Bianco,con delega ai comparti, in collaborazione agli uffici tecnici comunali in seguito ad un lavoro di monitoraggio iniziato nel settembre scorso, ha riscontrato la seguente situazione:”
ñC3/4b (via V. Stella): lavori cominciati e interrotti;
ñC1/1 (viale Salerno): lavori non avviati;
ñC1/8 (via M. D'Azeglio): lavori non avviati;
 -C2/3 (via Agrigento): lavori in corso “
Con roboante titolo, il sindaco di centro destra Leone, (in questo simile al suo predecessorre Lopatriello), proclama: IMPEGNI RISPETTATI”, dimenticando volutamente che al programma elettorale del PDL scorso, al punto 2) dello sviluppo è scritto testualmente.” Completare le opere di urbanizzazione dei nuovi comparti sparsi sul territorio”.
Caro sindaco Leone, per poter legittimamente dire che hai rispettato gli impegni assunti, devi prima “COMPLETARE LE OPERE DI URBANIZZAZIONE DEI NUOVI COMPARTI SPARSI SUL TERRITORIO”, altrimenti il tuo scritto, le tue affermazioni, sono solo parole vuote senza alcun valore.
Ho voluto citare questo fatto per fare un discorso un po' più ampio, comunque importante  che tratta del decoro e della pulizia urbana,della visibilità e della vivibilità di Policoro agli occhi di un turista ed in ultima analisi dellalegalità legata anche alle piccole cose.
Un turista che viene per la prima volta a visitare Policoro, (non parlo di quello di Gorgoglione, di Mosorrofa o di un paese africano, con tutto il rispetto verso questi paesi) ai suoi occhi appare evidente il degrado della città: -buche nell'asfalto delle strade cittadine senza fine; -marciapiedi rotti; -tombini ostruiti; automobilisti che passano col semaforo rosso; alberi in buche asfittiche che liberano la propria energia spaccando e modificando con le loro radici la viabilità delle strade  e dei marciapiedi, ed ancora alberi di alto fusto ridotti a pennacchi, ed alberi che da una vita non mai crescono sono solo dei piccoli arbusti che occupano la luce e la visibilità delle case adiacenti, e che cosa brutta vedere quei mezzi alberi nella città potati ad angolo retto .....colpa di tante amministrazioni che non hanno mai chiesto una consulenza ad un agronomo, ad un esperto forestale su quali fossero gli alberi idonei che potevano essere piantumati nella nostra cittadina ed in quali luoghi, poiché è inutile piantarli dove le strade cittadine non lo permettono, ....... .e sporcizia in ogni luogo per l'inciviltà di alcuni Policoresi ma maggiormente per un contratto di servizi di igiene urbana di circa 17 milioni di euro valido per nove anni, che fa acqua da tutte le parti come un colabrodo, per colpa e responsabilità della politica di centro destra policorese.
Voglio sottolineare un “modus operandi” termine usato da un consigliere comunale di maggioranza di centro destra a Policoro, quando si rilasciano (ad Enti e Privati) le semplici autorizzazioni da parte dell'UTC alla manomissione di sede stradale comunale; nelle autorizzazioni è  tra l'altro scritto:
“riempimento dello scavo con sabbia asciutta, costipata, fino ad una profondità di cm 40 dal piano viabile; riempimento con tout-venant bituminoso fino ad una profondità di cm 10 dal piano viabile; il bynder dello spessore omogeneo di cm 10 per le strade asfaltate deve essere lasciato per circa 15 giorni aperto al traffico prima della stesura del tappetino; il tappetino di cm 3 dovrà essere eseguito previa scarificazione del manto di usura esistente, rendendo la fascia di ripristino a forma regolare …...; la striscia del tappetino dovrà abbracciare lo scavo per tutta la sua lunghezza ed avere una larghezza finita di cm 250,....”.
Ma se le autorizzazioni comunali sono subordinate giustamente a queste condizioni poiché trattasi di strade pubbliche, mi viene da chiedere perchè siamo diventati così insensibili ad un problema che incide sulla nostra qualità di vita, sulla nostra sicurezza stradale, sulla visibilità che ha la nostra città agli occhi del turismo.
Certamente non è sufficiente che sia solo la strada di viale S.Giusto (la strada che porta a Marinagri) ad essere tenuta perfettamente percorribile, ne tanto meno hanno valore come richiamo turistico le barchette di cemento poste lungo via Siris. Sicuramente in tutto questo noi cittadini abbiamo molto da perdere, chi dovrebbe vigilare sull'operato degli operatori pubblici e privati non lo fa, per non farsi dei nemici e nella convinzione  che tanto ci penserà il comune a risolvere il problema quando asfalterà le strade; chi ha responsabilità amministrative, di maggioranza ed opposizione terminata la campagna elettorale dove si sbandiera a destra ed a manca la legalità, la correttezza.....questo e quello e quell'altro torna alla sua routine, ossia a farsi i fatti propri e favori a qualche “amico” senza mai pagare in termini elettorali od economici, e la città sprofonda sempre di più in un merdaio dove la maggioranza delle persone non  capisce mai di chi è la responsabilità politica,amministrativa,civile e/o penale di questo sfacelo.
Ripropongo l’analisi lucida e spietata di Stefano Ceci in occasione di un incontro a Policoro durante l’ultima campagna elettorale comunale:
1. “Abbiamo pensato per anni che il turismo in Italia si potesse contare contando i posti letto. Il turismo, al contrario, è mobilità, fruibilità, esperienza di viaggio”.
2. “Non c’è futuro del settore se non attraverso una gestione integrata pubblico-privato. Le Apt chiuderanno tutte a breve”.
3. “Assistiamo alla morte della intermediazione turistica, quella dei tour operator. Internet ha fatto saltare il tappo. Sono morti i villaggi turistici. Il turismo torna nelle mani di chi lo fruisce”.
4. “Centralità dell’ospitalità. O si hanno b&b identitari del luogo e il personale è capace di gestire l’ospite, o si hanno strutture di standard di qualità internazionali”.
5. “Il modello mare di Policoro non ha futuro, è fuori mercato. Servono modelli ecocompatibili ed ecosostenibili”.
6. “Anche la comunicazione turistica sta cambiando. Il web ha fatto morire  un sistema di marketing che si basava su slogan e volantini”.
7. “Serve rimettere nel circuito beni e patrimonio. Dare seguito ad un esproprio per decoro. Da quel che ho potuto vedere, il distretto turistico a Policoro ha fatto la fortuna degli speculatori”.
   ---Biagio Padula---