lunedì 28 gennaio 2013

WWF Policoro: si prepara una bella sanatoria nella tana del Leone?


pubblicato daKarakteria in data  gennaio 2013
Tralasciando per il momento le importanti valutazione sul compito ambientale svolto, il nocciolo della questione del WWF Policoro sta nel tentativo da parte del gestore di cambiare la destinazione d’uso dell’Oasi (da centro no-profit di tutela ed educazione ambientale a centro privato turistico-sportivo); nei canoni di fitto non pagati; nei lavori eseguiti a scomputo di tali canoni; nella totale assenza di controlli da parte di qualsiasi ente preposto, nelle compiacenze dell’Ufficio Tecnico del Comune di Policoro (soprattutto nella figura del suo ex dirigente Felice Viceconte) e della compagine amministrativa di centro-destra che è al potere della città da più di 15 anni (non dimentichiamo che il gestore del centro visite WWF, attraverso la S.a.s. Poleion, è Antonio Colucci,  fratello dell’eterno assessore Rocco Colucci, attualmente assessore al Patrimonio, l’assessorato che si occupa di queste faccende).
Non dobbiamo nemmeno dimenticare la blanda opposizione consiliare di centro-sinistra, che mai ha veramente ostacolato il Sistema Policoro, risultandone sempre più la complice che l’oppositrice.

        WWF Policoro: la natura di un sistema contaminato (Ultima parte)

Considerando i fattori esposti nell'introduzione, bisogna aggiungere che la documentazione prodotta dagli uffici tecnici in questi 15 anni pare essere stata costruita appositamente in maniera confusa, con rimandi labirintici di responsabilità, vuoti di conoscenze, documenti contradditori o addirittura introvabili.  
Tanto che, quando nella breve parentesi della fugace amministrazione di centro sinistra guidata da Serafino Di Sanza, nel 2006, il nuovo e altrettanto fugace ufficio tecnico tentò di mettere chiarezza sul caso, questo è quanto riuscì a produrre: “da oltre 8 anni, dopo numerosi solleciti verbali e scritti, l'Ufficio scrivente non ha ricevuto alcuna informazione in merito e, pertanto, non è in grado di stabilire se l'Associazione in questione (WWF) è tenuta al pagamento dei canoni di concessione, oppure se questi devono essere scomputati per lavori eseguiti.” Inoltre, in una nota del 2007 del nuovo dirigente del 3 settore, ing. L. Colletta, si legge: “...da una ricerca degli atti esistenti presso la stanza dell’ex dirigente del 3° settore non è stato trovato alcun fascicolo relativo all'associazione WWF... dalla ricerca effettuata presso l'ufficio di segreteria ho reperito la delibera di giunta comunale n.453 del 10.01.2001,....scaturente da una perizia, non trovata presso l'ufficio del dirigente. La citata delibera prevedeva che lo scomputo sarebbe avvenuto a presentazione di -titolo di spesa-. Agli atti d'ufficio non risulta alcun titolo di spesa presentato dall'associazione in argomento per cui sarebbe opportuno invitare il WWF a presentare quanto necessario per ottenere lo scomputo dei canoni, diversamente occorrerà provvedere al recupero dei canoni non versati. Per il sig. Sindaco e il Segretario generale, che leggono per conoscenza, si comunica che l'ing. Viceconte, nonostante le ripetute richieste verbali, non ha effettuato alcuna consegna delle documentazioni d'ufficio, né tanto meno ha consegnato il pc in dotazione all'ufficio, né i files di lavoro precedentemente svolto.”
Documenti spariti, buio, sporca confusione ovunque, eppure né l’opposizione consiliare, né la magistratura hanno mai mosso un dito, anche se sembra che ultimamente notizie importanti siano giunte in procura e la questione sia attenzionata dalla Corte dei Conti. I lavori eseguiti di cui si fa cenno nel verbale del 2006, sono quelli della dubbia concessione edilizia n.102 del 2000, di cui ci siamo già occupati. Il responsabile tecnico del procedimento era l’ing. Viceconte. Il responsabile politico era la giunta di centro destra. Il responsabile civico che andrebbe licenziato per assenteismo e  dubbia cecità è l’opposizione consiliare [Perché sia chiaro a tutti, noi qui non stiamo a spargere odio nella città perché ci piace (come gli sciacalli insinuano), ma a proporre un altro modello etico ed economico di amministrazione e a riportare un po’ di legalità e di giustizia sociale, compito che, visto che viene eluso sistematicamente dalle maggioranze che voi votate, almeno dovrebbe essere garantito dall’opposizione consiliare, che sempre voi avete votato. E, malamente imboccati, l’avete chiamato e continuate a chiamarlo pure “voto utile”. Ma torniamo ai fatti].
Sempre l’ing. Colletta e per tutto il 2007 chiese al WWF copia degli atti deliberativi che dimostrassero lo scomputo dei canoni maturati e non pagati. Questa documentazione non gli giungerà e bisognerà aspettare il ritorno del centro destra e di Viceconte perché le noiose insistenze del Colletta cessino e il fratello dell’assessore possa godere di nuova calma, nuove proroghe e di un allettante rinvio alla dimostrazione dei lavori effettivamente eseguiti a scomputo dei canoni. La motivazione che la giunta e gli uffici tecnici addussero era che ci voleva molto tempo per verificare i lavori effettivamente svolti.
Il tempo così trascorse a passo lentissimo, senza che nessun controllo venne effettuato, fino a che - a causa di un nuovo vento storico e del fiato sul collo di altri soggetti politici nella società della cittadina jonica e la molto probabile attenzione della Corte dei Conti – ultimamente questi controlli sono stati svolti, in barba anche all’incendio che nel 2011 devastò 16 ettari di bosco (una perla naturalistica abbandonata a sé stessa, complice insieme alla mancata tutela del WWF, anche la Provincia di Matera). L’incendio compromise, pur non distruggendola, la struttura e lasciò visibili  i lavori, anche quelli riguardanti il galoppatoio.
Da questi controlli, che poi in realtà non hanno richiesto “molto tempo”, si sono potute accertare una serie di cose:  si registrano diverse difformità rispetto al progetto depositato in Comune nel 2000, quel progetto che per l’amministrazione e Viceconte valse come prova dello scomputo dei canoni mensili fino al 2010. I controlli hanno trovato opere che sono da ritenersi abusive.
Inoltre il calcolo dei lavori sembra non corrisponde a quello della somma del preventivo di spesa presentato dalla Poleion S.a.s., perché questa nei suoi calcoli fa valere a scomputo sia le opere autorizzate effettivamente a scomputo, sia i lavori non autorizzati, arrivando addirittura a inserire nel computo le fatturazioni di guanti e secchi.
Come se non bastasse la convenzione decennale della struttura è scaduta nel 2008 e da allora il gestore, che non l’ha mai rinnovata, operando egli stesso dunque in maniera abusiva.
Senza mai dimenticare che attualmente l’assessore al patrimonio è Rocco Colucci, fratello di Antonio, cosa farà  l’amministrazione di centro destra guidata da Rocco Leone?
Il verbo magico della mala politica italiana è “sanare”. Una bella sanatoria estinguerebbe il reato penale delle opere abusive e riconoscerebbe come scomputo anche tutte quelle opere che non erano state autorizzate a scomputo. Nessun reato e nessun fitto da pagare al Comune.  Per altre vie  si metterebbe una pietra sopra anche sul mancato rinnovo della convenzione…e viva Agnese!
Se poi consideriamo che Antonio Colucci nel 2010 ha presentatoun progetto di ampliamento delle strutture; che secondo il nuovo regolamento comunale i canoni mensili sotto i 1.300 euro vengono concessi secondo affidamento diretto e che addirittura, a quanto pare, sempre il Colucci sta chiedendo un nuovo regime di gestione, che preveda la totale assenza di un canone di fitto perché il WWF è un’associazione ambientalista no profit, che offre un servizio e una buona immagine alla città (poco conta se lui invece gestisce la struttura mediante sub concessione con la S.a.s. Poleion che invece in quanto società è deputata a fare profitto), se insomma consideriamo tutte queste premesse, possiamo anche immaginare anche la conclusione della storia. Di una storia che a Policoro va avanti da 15 anni. Ininterrottamente.
Infine un’ultima domanda: dal momento che ci sembra scontato che le strutture comunali date in gestione siano coperte da polizza assicurativa, dove sono andati a finire i soldi che l’assicurazione avrebbe dovuto pagare a risarcimento dell’incendio del 2011?

4 commenti:

  1. avere in affitto una struttura comunale non sia un lasciapassare per non pagare i canoni di fitto! si verifichi la regolarità dei pagamenti di TUTTI i locali di proprietà del comune! è troppo semplice fare impresa e fare concorrenza con i soldi di tutti i cittadini! è giusto che chi ha le carte in regola per utilizzare una struttura di un ente, lo faccia! è altrettanto giusto che l'ente proprietario pretenda i canoni di locazione! e la sinistra è la sinistra, la destra è la destra...ma le regole, le leggi si rispettano o sono lì solo per i fessi?

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  2. E UNA VERGOGNA MA CHE CAZZO FA LA MAGISTRATURA ?

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  3. E quella ludoteca ubicata nel plesso della scuola "Giovanni XXIII paga il canone d'affitto ? ...e noi paghiamo ...Ottavio ,tu che sei bravo , sollecita la corte dei conti a vedere chiaro in quest'altro malaffare

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  4. Lo capite o no. Colucci (WWF) è il fratello dell'assessore comunale, come si pretende che quest'ultimo faccia il suo dovere, scardinando il feudo proprio del caro fratellino? La legge non è uguale per tutti. La si applica per i nemici, mentre si interpreta per gli amici... Così come i controlli di Finanza, ecc... Questa è l'Italia...

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