sabato 26 gennaio 2013

Il coraggio e la generosità di Gianni Fabbris. Arrestatemi , ma difenderò il lavoro e la terra del Popolo Lucano dal crimine sociale delle banche e usurai.


LPresidio contro la vendita all'asta dei beni della Cooperativa Agricola di Basilicata

Riportiamo l'articolo pubblicato dal metapontino, a noi non rimane che solidarizzare con Fabbris e la sua iniziativa , dare supporto a una battaglia di sopravavivenza, che ogni giorno sta mietendo le proprie vittime , non solo agricoltori ma anche piccole e medie aziende artigiani e commercianti. Molti in mano all'usara altri alle banche che prendono soldi 1% giocano con i derivati nei mercati finanziari , strozzano l'economia , e i loro conti a perdere li paghiamo noi cittadini. L'ultimo scandalo della MPS è la sintesi di tutto questo , ie i partiti stanno dalla loro parte almeno l'asse dell'ultimo governo fatto da PDL- Monti_PD. E' arrivato il momento di dire basta anche con il voto......

E' andato deserto, questa mattina a Matera,  il secondo tentativo di vendere all'asta i beni della cooperativa Cab di Scanzano. Come già accaduto nel centro jonico poco più di una settimana fa, un presidio di Altragricoltura ha manifestato la propria contrarietà rispetto all'iniziativa che a dire di Gianni Fabbris, leader nazionale del sindacato, rappresenta un "crimine sociale" nei confronti delle aziende agricole. Anzi, Fabbris rispetto all'ipotesi di essere denunciato con l'accusa di turbativa d'asta in una nota ha scritto: "Bene. Vista la solerzia, mi preme rendere noto, per le vie più pubbliche possibili, confidando sul fatto che la stampa presente non abbia paura della possibile chiamata in correo con il sottoscritto, quanto segue:
Mi chiamo Gianni Fabbris, nato a Sant'Arcangelo il 9/7/1958, residente in Policoro in Via Penelope 110 ed ogni altro mio riferimento può essere facilmente riscontrato presso la DIGOS di Matera (ma anche di tante altre parti del mondo e d'Italia per via delle innumerevoli iniziative condotte da molti anni in difesa dei diritti degli agricoltori e dei cittadini) e sono il Coordinatore Nazionale di Altragricoltura (associazione sindacale degli agricoltori e dei cittadini per la Sovranità Alimentare) e sono uno di quelli che era presente davanti all'IVG.
La mia intenzione di stamattina, come quella dei prossimi giorni, è stata e sarà proprio quella di “turbare questa e le altre aste che cercano di vendere i beni degli agricoltori” condannando alla morte le aziende e privando i cittadini del diritto sacrosanto di avere uomini e donne al lavoro nei campi.
Se questo è un reato denunciatemi subito (e con me gli altri complici, sempre più numerosi, di questo gravissimo reato), non vedo l'ora! E come me non vedono l'ora le centinaia di aziende del metapontino che, sotto lo schiaffo delle Banche, degli usurai, degli speculatori commerciali e finanziari, dei parassiti di una buracrazia cieca ed ottusa e degli Enti di riscossione, non sono più disposte ad accettare in silenzio di andare al macello come agnelli sacrificali sull'altare della speculazione e della responsabilità politica.
Il nostro obiettivo è proprio quello di accendere un faro di luce su quanto sta accadendo e non riuscirete a proseguire nel silenzio e nell'ombra. Io ho un nome ed un cognome, vogliamo conoscere quello di coloro che proveranno a comprare all'asta e di quanti si saranno resi complici del crimine sociale della chiusura delle nostre aziende. Lo diffonderemo. Ci vediamo nei prossimi giorni", ha scritto Fabbris. [GianPi]
Foto archivio (ilmetapontino.it)

3 commenti:

  1. Beh io sono d'accordo anche con gianni fabbris....ma ciò che purtroppo dice va contro il libero mercato e la selezione delle aziende...uno dei capisaldi dell'economia liberale...ciò non toglie che se un azienda ha avuto soprusi da parte delle banche o è stata vittima della criminalità organizzata è stato ed è più che giusto ciò che dice e ciò che fa.
    Ma la mia paura è confondere e far rientrare in questo gruppo, anche aziende che sono state mal gestite e che si trovano in difficoltà per colpe da imputare soltanto alla loro gestione.

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  2. La cooperatica CAB è nata nel '94. Voluta fermamente da un gruppo di agricoltori attivi ed arrabbiati contro il solito potere politico. Voluta da cittadini ma gestita sempre e soltanto dalla solita politica spartitoria del dare in funzione di chissà cosa o chissa per chi. La negligenza e la incompetenza del "solito demente" ha portato al fallimento non solo delle ideologie ma anche di quelli che avevano ciecamente creduto in questo progetto. Forse a questo funerale i veri personaggi erano assenti, mentre i tanti "attori" erano presenti. Complimenti a chi specula ancora sul mondo agricolo.

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  3. Giusto su quanto dice e scrive su le banche, ma prima ancora occorre vedere quanto i consiglieri della amministrazione, l'ad e il presidente di questa coop hanno ricavato e con quale trasparenza. sono tante le realta della Basilicata e non, dove le Coop sono per lo più un affare solo famigliare dove i soci lavoratori contano solo quando li costringono a deliberare le loro candidature e nulla più. Loro hanno i loro premi produzione e agli soci il rischio di essere sempre licenziato, amministratori con stipendi da parlamentari(mai messe a conoscenza a tutti soci) e i soci non sano nemmeno cosa sono i dividenti della società. Girano con auto che costano quanto una casa e non pagano in ritardo o non pagano per intero gli stipendi.

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