lunedì 15 ottobre 2012

Le Spese folli dei consiglieri Lucani. Ci sono dei Fioriti anche alla provincia di Matera?


di LEO AMATO
POTENZA - “Lampadari, lampade da terra, da tavolo, tende, suppellettili, tappeti, portasciugamani, portasapone, eccetera”. O ancora: “Gadget e altri oggetti simbolici quali targhe, coppe e medaglie”. Poi “soggiorni in alberghi” di categoria 4 stelle superiore. Acquisto di riviste e “documentazione non strettamente pertinente all'attività di consigliere”. Bollette di utenze, telefoniche e altro, intestate a terze persone. Banchetti e “spese per arredo”, che non sia lo stretto necessario per un ufficio decoroso, e magari - una volta terminato il mandato - segue l'ex consigliere regionale fino alla sua privata dimora. E' soltanto un elenco parziale delle spese non ammissibili introdotte con molta difficoltà nel nuovo regolamento di giustificazione del rimborso per i costi di “segreteria e rappresentanza” di consiglieri e assessori regionali lucani. Basta guardarlo e si capisce subito che almeno fino all'anno scorso qualcosa è davvero andato storto. Altro che il furto di un
posacenere dal ristorante per ricordo, o di un accappatoio dalla stanza d'albergo. Divani, televisori al plasma, arazzi e poltrone di gran design caricati dai facchini alla vigilia delle elezioni? Vacanze coi soldi dei contribuenti? Se così è stato adesso che le carte negate al Quotidiano sono finite sotto la lente di Carabinieri e Guardia di finanza è sicuro che verrà fuori. Ma l'esame incrociato di fatture e rendiconti del finanziamento ai gruppi e ai singoli consiglieri potrebbe riservare ancora qualche sorpresa. Dell'esistenza di astuzie per giustificare più di quanto effettivamente speso per le trasferte di chi vive fuori Potenza, o quanto speso per motivi diversi dalle attività del partito e dall' “esercizio del mandato senza vincolo di mandato” si è sempre mormorato nei palazzi della cittadella di via Vaccaro. Forse solo la terra del familismo amorale poteva incentivare la parcellizzazione politica attribuendo un contributo per spese di rappresentanza individuale, che finisce per ricordare da vicino certi privilegi connessi al riconoscimento di un titolo in epoca feudale.“Eletti” con licenza di vedersi rimpinguato mensilmente un fondo personale di cui in sostanza non dovevano rendere conto a nessuno, tant'è che i più sembrano averlo scambiato per una voce dello stipendio e null'altro così di fatto se ne sono appropriati. La duplicazione di rimborsi per capitoli di spesa identici
tra i singoli e i partiti di riferimento, unita al proliferare di gruppi composti da un singolo consigliere, i cosiddetti monogruppi, ha fatto il resto: finendo di ingarbugliare la situazione ancora di più e creando una sovrapposizione pericolosa degli stessi capitoli di spesa che rende difficile se non impossibile distinguere una cosa dall'altra, col rischio difarsi prendere da strane tentazioni o semplicemente di sbagliare per chi comunque col vecchio regolamento doveva presentare ogni sei mesi una formale giustificazione, anche se i controlli restavano opzionali e in caso positivo il presidente del Consiglio poteva scegliere la grandezza del “campione” da esaminare estratto con una specie di lotteria. Perché se ai gruppi era chiesto di consegnare l'originale di fatture e ricevute per le spese “organizzative, di rappresentanza, di funzionamento, di aggiornamento, studio e documentazione, comprese le acquisizioni di consulenze qualificate di esperti, nonché la stipula di convenzione con agenzie, società o cooperati”. I singoli invece ancora oggi col nuovo regolamento devono consegnare soltanto le copie conservando l'originale. Perché se a un consigliere residente fuori Potenza viene riconosciuto forfettariamente un rimborso mensile per le trasferte casa-lavoro lui non deve presentare le ricevute del benzinaio. Ma può anche chiedere tra i costi di “segreteria e rappresentanza” di essere rimborsato per “spese di viaggio” allegando delle fatture. E che succede se per sbaglio finisce nel rendiconto la benzina che ha usato per il tragitto casa-lavoro, invece che per altri spostamenti dovuti a “segreteria e rappresentanza”? Certo è difficile da stabilire, ma se gli investigatori riusciranno a dimostrarlo in tanti potrebbero venire chiamati a dare spiegazioni, che non è mai una cosa piacevole. Tantomeno bella per chi svolge un compito così importante.
Tratto dal quotidiano

Dopo l'articolo che leggerete abbiano ricevuto una telefonata del presidente della Provincia , Stella , che in poche parole ci ha detto che dovremmo anche considerare che lui come presidente , si paga anche le telefonate di tasca sua. Questo gli fa onore , in tempi dei Fioriti , come fa onore a due consiglieri uno si chiama Di Trani e l'altro Serafino Di Sanza che percepiscono come rimborso solo la somma di 350 euro , come dire non tutti sono per il Magna Magna ma qualcuno è onesto, Su questo in settimana sentiremo con una video intervista il presidente Stella. A onore di Stella va anche detto che lui ha fatto pubblicare in tempi non sospetti tutto sul sito della provincia , i dati contenuti in questo ottimo articolo di farina , infatti li ha presi proprio dal sito dell'amministrazione

.I rimborsi spesa dei consiglieri Provinciali 
Tratto dall'Indipndente di Ivano Farina



'Spending Review', ossia drastica Revisione della Spesa Pubblica. Entro il 31 dicembre sarà concluso il processo di riorganizzazione degli Enti locali. Il Governo ha previsto, entro il 2012, la soppressione per accorpamento delle Province al di sotto dei 2.500 km quadrati di territorio e di 350mila abitanti, mentre per le altre è previsto un taglio di 500 milioni di euro. Matera salta.
Defilippo si dice preoccupato, mentre Stella, i Consiglieri Provinciali e il lungo codazzo dei mangiaufo sistemati con incarichi interni o esterni o nei vari enti provinciali sono incazzati neri. Talmente furibondi che addirittura la Provincia di Matera si è messa a capo della protesta di tutti gli enti locali, ricorrendo per prima in Italia al TAR e facendo da “apripista” per tutte le altre. Ci erano mai giunte notizie di proteste o iniziative politiche che avevano visto la classe politica di Matera o Potenza all’avanguardia in Italia?
E’ chiaro che bisogna pungerli nel vivo per scatenarli. Ed è altrettanto chiaro che questo vivo non è rappresentato dal petrolio o dai rifiuti tossici, non è l’acqua e non è nemmeno lo sviluppo economico del territorio. E’ la poltrona.
Stella ha dichiarato che la Provincia unica di Potenza, “così come ribadito all’unanimità dai 31 sindaci del Materano, non è la scelta giusta per i cittadini, per le imprese, per il futuro di questa terra che sta assistendo a una spoliazione senza eguali nel resto d’Italia”. Come dargli torto?
Eppure una domanda ci assilla e non ci molla: per colpa di chi e per colpa di cosa subiremo questa ennesima spoliazione?
Senza nemmeno un pentimento, una confessione, la parvenza dell’intenzione di convertirsi ad una nuova etica politica, la Provincia , questo particolare figliol prodigo dello Stato Italiano, in nome di quale giustizia, dopo 80 anni di sprechi di denaro pubblico, può avanzare pretese al cospetto di un padre tanto “fiscale” con i figli più deboli?
Per essere più chiari riportiamo qualche dato e facciamo qualche esempio. Non esempi eclatanti degli sprechi - non passeremo in rassegna tutti i costi delle consulenze esterne o degli stipendi dei dirigenti interni ed esterni,  l’elenco delle spese di rappresentanza o i rimborsi per le spese di missione, né ci occuperemo in questa sede dei costi e dei nomi delle parentele e delle affiliazioni politiche di quei carrozzoni politici che sono gli enti provinciali dell’Apea e dell’Ageforma. Ci limitiamo semplicemente a segnalare solo una voce del bilancio provinciale, nemmeno la più onerosa, ma una voce che proprio attraverso la sua ordinarietà può essere esplicativa di un intero modus operandi e di un intero sistema di spreco di denaro pubblico: il rimborso delle spese di viaggio dei consiglieri provinciali.
La prodigalità con cui la Provincia amministra i soldi pubblici è sancita dallo stesso Statuto Provinciale, approvato nel 2010 e modificato il 13 settembre 2011, cioè nel pieno del terrore del dissesto dei conti pubblici ed esattamente solo 2 mesi prima dell’insediamento del Governo Tecnico di Monti. Se solitamente il rimborso per le spese di viaggio dei dipendenti pubblici ammonta ad 1/5 della spesa di benzina, la generosa Provincia di Matera rimborsa 1/3. E non solo, sempre all’art. 6, lo statuto recita: “Ai consiglieri residenti fuori dal capoluogo della città di Matera, che nell’arco della giornata partecipano a due riunioni formalmente convocate una nella mattinata e l’altra nel pomeriggio, compete il doppio rimborso delle spese di viaggio”: se in una giornata sono previste 2 riunioni, hanno diritto a doppio rimborso spese. Per i capigruppo, poi, basterebbe autocertificare un viaggio a Matera anche solo per visionare documenti durante la mattinata che precede la commissione pomeridiana per raddoppiare il proprio compenso. Infatti i capigruppo in Consiglio Provinciale hanno diritto al rimborso non solo durante le Commissioni Consiliari e i Consigli Provinciali, ma  ogni qual volta si recano all’ente per consultare “le carte”.
Maggior rimborso delle spese di viaggio e doppio rimborso aprono un’infinità di possibili escamotage per i consiglieri che volessero approfittarneBasta un’autocertificazione con la quale si comunica che ci si è recati all’ente. Pare che queste autocertificazioni non siano sottoposte ad alcun ulteriore controllo e molti sono i casi di autocertificazioni che i capigruppo accumulano e fanno protocollare in un unico giorno.
Bisogna inoltre considerare che dei 10 capigruppo del Consiglio provinciale, 5 non hanno nessuno gruppo…sono per così dire capi di un gruppo che non c’è, capi di sé stessi, come nel Caso di Saverio D’Amelio (MPA), Giuseppina Favonio (UDC), Antonio Santochirico (Sinistra per la Basilicata), Cosimo Cinella (Lista Stella), Serafino Di Sanza (Gruppo Misto).
Senza voler generalizzare, registrando dunque anche sparuti esempi di qualche consigliere  che accumula solo un minimo rimborso spese (Di Sanza, Ditrani, Labriola), dobbiamo anche prendere in considerazione abbondanti “anomalie”, che sembrano registrare in realtà una prassi e che alimentano dubbi su dubbi. Per esempio, considerando che naturalmente l’importo del rimborso viaggio aumenta con l’aumentare della distanza da Matera, bisogna annoverare i casi di un consigliere che ha residenza in provincia di Potenza pur vivendo in provincia di Matera, di qualcun altro che avrebbe un domicilio (o in ogni caso viva in altro luogo) ben diverso dalla sua “preziosa” residenza o ancora quello di Saverio D’Amelio che, con una nota protocollata a firma del Segretario Generale, ottiene il diritto “della corresponsione delle spese di viaggio da Roma a Matera, a seguito del trasferimento di residenza da Ferrandina a Roma, pur avendo mantenuto il proprio domicilio a Ferrandina”.
Fra i capigruppo che ricevono maggiori rimborsi registriamo proprio Saverio D’Amelio, Salvatore Cosma (vice presidente del Consiglio), Antonio Santochirico e soprattutto Nicola Tauro, che il mese scorso, sotto il caldo sole di agosto, otteneva ben 22 rimborsi dovuti a viaggi per partecipazione a sedute, incamerando solo per gli spostamenti un importo di 2mila878euro, da sommare naturalmente ai gettoni di presenza. Più o meno allo stesso importo ammontano gli altri rimborsi spesa di Tauro per i viaggi dei mesi di novembre e dicembre 2011, che sono gli unici mesi riportati sul sito ufficiale della Provincia: 2.576 euro a novembre (uguali a quelli percepiti da Santochirico) e 2.343 euro a dicembre, seguito sempre da Santochirico con 1.710 euro.
Ci sarebbero poi altri particolari che alimentano altri dubbi e riguardano le convocazioni delle stesse Commissioni Consiliari, generalmente convocate alle 9,00 seppure l’appello è previsto per le 11,00. Che non sia anche questo un’escamotage da Prima Repubblica per garantire ai consiglieri che lavorano nel pubblico di ottenere giustificata un’intera giornata lavorativa, anziché richiedere solo un permesso di qualche ora?
Ai posteri, ormai quasi sicuramente tutti potentini, l’ardua sentenza. Intanto la Provincia di Matera chiude i battenti e c’è da chiedersi: a danno di chi, a danno di cosa?
Sicuramente a danno nostro, abitanti del materano, che rimarremo orfani di un’identità che ci sta molto a cuore e a danno del territorio che verrà privato di diversi servizi, causando nuovi forti disagi per i cittadini.
Ma per loro?
Se il TAR si dovesse pronunciare negativamente, un’intera classe politica “di provincia”, sostentata dalla politica, e i portavoti-mangiaufo che le girano intorno rischiano seriamente di rimetterci le penne.
Rischiano….Ma sarà così?
Sicuramente perderanno qualche pezzo, ma probabilmente il grosso di quella stessa classe politica riemergerà presto dal fondo e in un modo o nell’altro rimarrà a galla, com’è tipico di ogni sostanza inorganica: nuovi uffici dislocati, nuovi carrozzoni politici, nuovi enti dove sistemare trombati, trombate e parenti partorirà probabilmente l’Araba Fenice. E per loro, anche se con più fatica e con qualche amputazione, il problema sarà risolto. Ma per noi?
C’è il serio rischio che a noi sia riservato il danno di rimanere privati di servizi e dell’identità di materani e la beffa di essere stati oggetto di un finto provvedimento volto al contenimento degli sprechi. Soprattutto c’è l’amara, frustrante consapevolezza di sapere che in realtà la colpa è anche e soprattutto nostra. Noi non siamo innocenti. Senza il nostro consenso, senza il nostro silenzio, senza i nostri voti, senza il nostro concime culturale dello scambio di piaceri, senza tutte queste complicità, quei signori non riuscirebbero ad emergere, a prosperare, ad abusare delle risorse pubbliche. Quelle uniche risorse che potrebbero e dovrebbero portarci fuori dal pantano.


2 commenti:

  1. Che parassiti... Vengono, strisciano, promettono e prospettano favole, elemosinano il voto prima di essere eletti e dopo avercela fatta, diventano intoccabili, scivolano come grasso, non salutano nemmeno più...
    Sono disgustosamente spudorati e privi di coscienza morale... Come se ciò non bastasse, percepiscono stipendi da sogno, ma a loro non basta, quindi gli vengono concessi rimborsi di tutto, anche del barbiere, ma ancora non basta, vogliono sempre mettere un nuovo record alle loro indennità ed è qui che casca l'asino... Abusano dei soldi pubblici, si dividono i territori, inciuciano come fare per rubare più soldi possibili e di fatto il loro stipendio mensile aumenta vertiginosamente... E' mai possibile che una persona anziana come Viti, possa mangiare per 25000 euro di cibo all'anno? Dovrebbe essere obeso, invece, gode di ottima salute ed è in perfetta linea!!! Con quella cifra, potrebbero far lavorare almeno un paio di persone, moltiplicato per tutti i parassiti che rubano cifre del genere, fate voi i calcoli, di quante famiglie potrebbero lavorare, e produrre reddito... La cosa che ti fa indignare oltre tutto è che se dovessimo fare il paragone dei soldi che percepiscono loro, si dovrebbe pensare ad una sanità impeccabile, come tutte le istituzioni pubbliche... Per avere una risposta certa alla mia provocazione, basti andare almeno per una volta in ospedale per rendersi conto di come hanno ridotto il tutto... Tagli su tagli, chiusure, risparmi anche sulla carta igienica, sulle siringhe, sulle attrezzature medicali o diagnostiche... In 20 anni di governo del PD, hanno davvero distrutto la regione, impoverendola e rendendole inerme ad una situazione catastrofica e stagnante... Credo però che la responsabilità non è solo dei vari padroni lucani (Chiurazzi, Bubbico, De Filippo, Folino, ecc) è da attribuirsi anche a noi cittadini che abbiamo dato il consenso a governarci con il voto... Cosa hanno prodotto alla regione ed agli abitanti, questi personaggi? Per caso hanno creato sbocchi lavorativi? Si, ma solo per figli e figliastri... Hanno salvaguardato il territorio? Si, l'hanno svenduto all'ENI, con un ricavato economico da fame, rispetto agli introiti giornalieri... Nel frattempo deturpazioni territoriali, inquinamenti ambientali, tumori e tanto altro, l'hanno fatta da padrona...
    Tanto per dirne una, il governo Nazionale, vorrebbe tagliare la provincia di Matera... Magari, direbbero i cittadini onesti... Mentre i signori dei palazzi della provincia di Matera, hanno costituito una associazione NAZIONALE, per dire NO allo Stato che vuole abolire le Province... Ecco, questa è la differenza del cittadino onesto e questi pseudo personaggi chiamati politici, che usano le casse dei contribuenti, come bancomat personali... Poi, basta guardarsi in giro per vedere ragazzi laureati o diplomati, disoccupati, negozi che chiudono, gente che perde il lavoro, altri che lavorano ma non vengono retribuiti, altri che si tolgono la vita ed altri ancora rassegnati a rimanere a vita in casa di mamma e papà... Faccio appello a tutti coloro che tra mesi andranno alle urne: NON VOTIAMO PIU' QUESTI PERSONAGGI, CI HANNO ROVINATO E CONTINUANO A FARLO... MANDIAMOLI DEFINITIVAMENTE A MARE...

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  2. Quello che afferma il comm. N. 1 è semplicemente la pura verità, scomoda per qualcuno... Ma è così... Gente non disperate perché l'aria è cambiata davvero e da fondi molto attendibili è quasi certo che alle prossime elezioni tutta la
    Vecchia guardia di Senatori che oggi si sentono intoccabili, non saranno riconfermati ma saranno fatti fuori... Auspico che sia vero non tanto per me, ma per l'avvenire dei miei figli...

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