sabato 13 ottobre 2012

La Finanza e i carabinieri setacciano il consiglio regionale Lucano, Anche qui come in Lazio ha vinto la politica del Magna Magna

 Ieri la notizia dell'arrivo della Finanza in regione che ha setacciato gli uffici portandosi dietro migliaia di carte . Quindi  anche la prudentissima procura di Potenza come in  tutta Italia dopo mesi di campagna stampa dei giornali che hanno pubblicato le assurde spese dei consiglieri regionali Lucani si è decisa ad aprire delle inchieste, Non si poteva rimanere indifferenti alla notizia dei 25 mila euro di spesa per ristoranti spesi da Vincenzo Viti o l'altrettanto somma di Pagliuca per la benzina. Da quelle tabelle che noi abbiamo pubblicato, integralmente,  si nota come tutti chi per una ragione chi per un'altra arrivano alla stessa cifra annuale cioè 32 mila euro che il massimo consentito dalla legge elettorale e sembrerebbe che questa sia solo una parte dei benefit in cui avevano diritto i nostri consiglieri. Non so se la procura individuerà dei reati , ma per noi quello che stiamo documentato è già sufficiente per dare un giudizio severo .  un quadro sotto l'aspetto politico ed etico vergognoso. Tra domani e dopo domani pubblicheremo su questo molto materiale e notizie , per far emergere tutto lo schifo di un sistema dove il ladrocinio legalizzato è una norma condiviso ed utilizzato sia da destra come da sinistra. La prossima volta quando andrete a votare se ci andrete speriamo che ve ne ricorderete , perché poi sarà inutile lamentarsi , molte volte anche inconsapevolmente noi siamo complici di questi Bellibusti…….
Vedi il video intervista a Viti , Pagliuca e Falotico fatto dal quotidiano Basilicata24 da oggi in edicola con dei reportage su questi fatti

http://basilicata24tv.com/inchieste/viaggi-banchetti-parola-consiglieri-regionali-154.php


Blitz in Regione: è caccia a fatture e rendiconti

La casta di via Verrastro: rimborsi ai consiglieri e spese dei gruppi, la procura potentina vuole vederci chiaro. Due le indagini avviate: Finanza e Carabinieri su spese di segreteria e rappresentanza, la Squadra mobile sui contributo per il funzionamento dei partiti
13/10/2012 POTENZA - Hanno preso tutto: rendiconti e fatture delle spese di
segreteria e rappresentanza dei consiglieri, quelle di funzionamento dei gruppi, e delibere di assegnazione dell’indennità “casa-lavoro” per i residenti fuori Potenza. 2010, 2011, e 2012 per quanto già
disponibile. Ma non è escluso che nei prossimi giorni tornino per prendere anche quelle degli anni precedenti.
Dopo il Lazio, il Piemonte, la Campania, l’Emilia-Romagna, il Molise e le Marche anche i conti dei consiglieri regionali della Basilicata finiscono sotto analisi degli inquirenti. Così ha disposto la Procura della Repubblica di Potenza che ha disposto il “blitz” di Carabinieri e Guardia di Finanza col compito di prelevare i documenti custoditi nell’Ufficio di presidenza del Consiglio e poi «spulciarli» per bene a caccia di sprechi e malversazioni se non di peggio come è stato scoperto a Roma ma non solo. I militari del Gico e del Reparto operativo dell’Arma - coi colleghi della sezione di polizia giudiziaria del Palazzo di giustizia di
Potenza - sono entrati nella sede del Consiglio regionale intorno alle 9:30 per acquisire la documentazione relativa ai rimborsi erogati ai consiglieri regionali. Poi verso mezzogiorno, si sono fatti sotto gli uomini della Squadra mobile per le spese dei gruppi. I controlli sono terminati intorno alle 16 e il dirigente generale del
Consiglio regionale, Luigi Gianfreschi, ha tenuto a precisare di aver messo a disposizione degli investigatori tutti i documenti richiesti, «offrendo la massima disponibilità degli uffici a collaborare». Le indagini sarebbero quindi due: la prima - quella sui singoli consiglieri - condotta dai pm Sergio Marotta ed Eliana Franco. La
seconda - quella sui gruppi - condotta dal pm Salvatore Colella e sempre Eliana Franco, specialista in reati finanziari dell’ufficio inquirente potentino. Al momento, almeno quanto alla prima, non sarebbero state elevate accuse specifiche nei confronti di qualcuno in particolare. «Indagine conoscitiva», la chiamano in gergo, sulla scia di quelle già avviate nelle altre regioni. Quanto alla seconda - invece - sembra che la situazione sia molto diversa, e si tratti del prosieguo di un’indagine avviata dal pm Henry John Woodcock, che tre anni fa, poco prima di trasferirsi a Napoli, aveva già preso di mira tre dei cinque membri l’Ufficio di presidenza più un consigliere regionale perché avrebbero percepito l’indennità di trasferta casa-lavoro” come residenti fuori Potenza benché comodamente domiciliati nel capoluogo. A far scattare gli accertamenti sarebbero state alcune notizie di stampa come quelle pubblicate nei giorni scorsi dal Quotidiano: sotto la lente sono quindi finite consulenze, spese fatte e rimborsate (viaggi e pranzi in particolare, secondo quanto si è appreso) all’apparenza difficili da ricondurre ad attività politica. Ma sui costi della politica - e del parlamentino lucano in particolare – i sospetti si sprecano da tempo. Si parla fatture utilizzate in originale per giustificare il rimborso al gruppo e in copia per quello al singolo consigliere. Qualcuno ha denunciato «fatture che nascondono altre fatture». Insomma falsi, tarocchi e pezzottamenti di vario tipo. Oltre agli eccessi che possono avere un peso morale ma è difficile che abbiano accesso in un’aula di giustizia. Perché quello che rischiano gli “eletti” di via Verrastro, dopo anni in cui nessuno avrebbe mai pensato di sbirciare tra le loro
carte, è proprio questo. Se qualcuno ha sbagliato pensando che l’avrebbe passata liscia potrebbe aver fatto i conti davvero male. A prescindere dalle fatture.
 Tratto dal quotidiano della Basilicata