giovedì 25 ottobre 2012

La Basilicata è al tappeto , suonata di botte

di Paride Leporace
 ALL’INDOMANI dei consigli comunali di Potenza e Matera la Basilicata ricorda il macaco quarantenne senza storia di una canzone di Paolo Conte cui “certi applausi sono dovuti per amore”.
La Basilicata ad oggi è una Regione sparring partner dello Stato centralista e dei professori, non più in grado di porre strategie condivise per difendere la sua identità. Scriveva Alcide De Gasperi nel dopoguerra: "Autonomie salve solo se si dimostreranno migliori dello Stato centrale" e invece, purtroppo, il consiglio regionale e la sua leadership lucana in queste ore si mostra incapace di reggere un confronto con Roma, il governo Monti, i partiti nazionali. Ieri in consiglio regionale il presidente Folino è andato a Lagopesole "per urgenti impegni istituzionali", il presidente De Filippo non ha ritenuto affrontare il dibattito sollecitato dall'opposizione sulla questione, i consiglieri materani del Pd hanno proclamato uno strano Aventino riflessivo pericoloso per la tenuta democratica dei territori. La prima conseguenza è stata per la bulgara maggioranza regionale andare sotto in due provvedimenti. E' incredibile che in una regione dalle forti tradizioni democristiane sia mancata l'esperienza proveniente da quel partito. In quel conosciuto passato non c'era decisione che non passasse dal partito per poi essere trasferita alle articolazioni rappresentative degli enti locali. La Regione è andata per conto suo con approssimazione e arroganza, fatti salvo qualche isolato tentativo ragionato come quello di Enzo Santochirico, che ora a fronte della sconfitta sta pensando seriamente di abbandonare il suo ruolo di garante di uno Statuto e di una governance che ancora mancano in Basilicata. Il Pd si è liquefatto mostrando tutta la sua debolezza. La frittata è fatta. Oggi a Roma De Filippo tenterà con i colleghi di Umbria e Molise di mettere insieme un'azione comune per un emendamento in Parlamento. Altri sperano in inserimenti di comma che possano permettere riscritture decisive della legge. La vie appaiono molto strette a guardare certe determinazioni del Quirinale, di palazzo Chigi e la lontananza dei partiti nazionali dalla vicenda e dalle questioni in campo. Anche l'Upi diventa sempre più pletorica: ieri tutte le Province lombarde hanno abbandonato l'organismo per protesta. E la Basilicata-macaco continua a prendere legnate mentre a Matera si raccolgono firme che hanno solo il valore della protesta e nessuna possibilità di attuazione. In questa condizione è difficile raggiungere un equilibrio ragionevole per ripartire funzioni a tutti i territori della Regione. Nel dibattito pubblico avanza la retorica populista del pennacchio e l'esibizionismo muscolare da curva sud. I partiti della maggioranza sembrano sbandati e senza guida. Gran parte dei consiglieri regionali non ha voluto dar conto delle sue spese appellandosi alla privacy e ora aspetta l'esito di un'inchiesta giudiziaria che potrebbe decimarne la rappresentanza, mentre altri procedimenti aspettano esito, e in alcuni casi i reati contestati non riguardano semplici contravvenzioni della strada. La Basilicata ha già perso due tribunali, i dirigenti scolastici ammattiscono a governare la didattica, e la sua risorsa piu' redditizia, il petrolio, è da tempo ambita e puntata dallo Stato centrale che nulla media e discute. Si prenda atto della crisi. La minoranza politica priva di riferimenti nazionali non è in grado di sovvertire i rapporti di forza. Serve una rifondazione e una nuova giunta con un programma minimo affidato ad una politica diversa da quella attuale. Purtroppo questa generosità latita. Il mantra spesso recitato si sta svolgendo all'incontrario: prima le aspirazioni personali, poi la corrente, a seguire il partito e infine il bene comune della Regione. La crisi è in atto. La Basilicata è al tappeto. Come un vecchio macaco suonato di botte.
Il quotidiano della Basilicata 

1 commento:

  1. E in tutto questo casino, oltre tutto anche abbastanza serio, ad oggi NON ho sentito neppure un'intervento a favore di Matera Provincia, da parte dei carissimi Senatori eletti proprio dai materani e tutta la fascia Metapontina... Cari Chiurazzi, Bubbico e Antezza, voi farete, anzi, avete fatto, la stessa fine... Ah dimenticavo, grazie ugualmente...
    Speriamo che anche a Policoro si raccolgano le firme per andare via da questa Basilicata...

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