di Paride Leporace
ALL’INDOMANI dei consigli comunali di Potenza e Matera la Basilicata ricorda il macaco quarantenne senza storia di una canzone di Paolo Conte cui “certi applausi sono dovuti per amore”.
ALL’INDOMANI dei consigli comunali di Potenza e Matera la Basilicata ricorda il macaco quarantenne senza storia di una canzone di Paolo Conte cui “certi applausi sono dovuti per amore”.
La Basilicata ad oggi è una
Regione sparring partner dello Stato centralista e dei professori, non più in
grado di porre strategie condivise per difendere la sua identità. Scriveva
Alcide De Gasperi nel dopoguerra: "Autonomie salve solo se si dimostreranno
migliori dello Stato centrale" e invece, purtroppo, il consiglio regionale
e la sua leadership lucana in queste ore si mostra incapace di reggere un
confronto con Roma, il governo Monti, i partiti nazionali. Ieri in consiglio
regionale il presidente Folino è andato a Lagopesole "per urgenti impegni
istituzionali", il presidente De Filippo non ha ritenuto affrontare il
dibattito sollecitato dall'opposizione sulla questione, i consiglieri materani
del Pd hanno proclamato uno strano Aventino riflessivo pericoloso per la tenuta
democratica dei territori. La prima conseguenza è stata per la bulgara
maggioranza regionale andare sotto in due provvedimenti. E' incredibile che in
una regione dalle forti tradizioni democristiane sia mancata l'esperienza
proveniente da quel partito. In quel conosciuto passato non c'era decisione che
non passasse dal partito per poi essere trasferita alle articolazioni
rappresentative degli enti locali. La Regione è andata per conto suo con
approssimazione e arroganza, fatti salvo qualche isolato tentativo ragionato
come quello di Enzo Santochirico, che ora a fronte della sconfitta sta pensando
seriamente di abbandonare il suo ruolo di garante di uno Statuto e di una
governance che ancora mancano in Basilicata. Il Pd si è liquefatto mostrando
tutta la sua debolezza. La frittata è fatta. Oggi a Roma De Filippo tenterà con
i colleghi di Umbria e Molise di mettere insieme un'azione comune per un
emendamento in Parlamento. Altri sperano in inserimenti di comma che possano
permettere riscritture decisive della legge. La vie appaiono molto strette a
guardare certe determinazioni del Quirinale, di palazzo Chigi e la lontananza
dei partiti nazionali dalla vicenda e dalle questioni in campo. Anche l'Upi
diventa sempre più pletorica: ieri tutte le Province lombarde hanno abbandonato
l'organismo per protesta. E la Basilicata-macaco continua a prendere legnate
mentre a Matera si raccolgono firme che hanno solo il valore della protesta e
nessuna possibilità di attuazione. In questa condizione è difficile raggiungere
un equilibrio ragionevole per ripartire funzioni a tutti i territori della
Regione. Nel dibattito pubblico avanza la retorica populista del pennacchio e
l'esibizionismo muscolare da curva sud. I partiti della maggioranza sembrano
sbandati e senza guida. Gran parte dei consiglieri regionali non ha voluto dar
conto delle sue spese appellandosi alla privacy e ora aspetta l'esito di
un'inchiesta giudiziaria che potrebbe decimarne la rappresentanza, mentre altri
procedimenti aspettano esito, e in alcuni casi i reati contestati non
riguardano semplici contravvenzioni della strada. La Basilicata ha già perso
due tribunali, i dirigenti scolastici ammattiscono a governare la didattica, e
la sua risorsa piu' redditizia, il petrolio, è da tempo ambita e puntata dallo
Stato centrale che nulla media e discute. Si prenda atto della crisi. La
minoranza politica priva di riferimenti nazionali non è in grado di sovvertire
i rapporti di forza. Serve una rifondazione e una nuova giunta con un programma
minimo affidato ad una politica diversa da quella attuale. Purtroppo questa
generosità latita. Il mantra spesso recitato si sta svolgendo all'incontrario:
prima le aspirazioni personali, poi la corrente, a seguire il partito e infine
il bene comune della Regione. La crisi è in atto. La Basilicata è al tappeto.
Come un vecchio macaco suonato di botte.
Il quotidiano della Basilicata
E in tutto questo casino, oltre tutto anche abbastanza serio, ad oggi NON ho sentito neppure un'intervento a favore di Matera Provincia, da parte dei carissimi Senatori eletti proprio dai materani e tutta la fascia Metapontina... Cari Chiurazzi, Bubbico e Antezza, voi farete, anzi, avete fatto, la stessa fine... Ah dimenticavo, grazie ugualmente...
RispondiEliminaSperiamo che anche a Policoro si raccolgano le firme per andare via da questa Basilicata...