Di Luciano Petrullo
Niente male i soldini che
percepiscono alla Regione Basilicata i consiglieri e i gruppi consiliari. Un
quotidiano, poi, ha fatto anche un po’ di gossip parlando di consiglieri che si
facevano rimborsare il pellegrinaggio o di chi raccoglieva scontrini per
ottenere rimborsi ingiusti.Il giornalista, evidentemente un po’ pavido, poi
aggiunge “ niente di illegale in tutto questo, però che capperi”. Ma come
niente di illegale, ma stiamo scherzando?
Uno imbroglia, chiede
rimborsi che non gli spettano e non fa niente di illegale?
Roba lucana,
roba da sudditi.
I giornalisti pare abbiano toccato il cielo con un dito.
Avrebbero potuto arrivarci prima loro, in verità, se solo il giornalismo fosse
una professione libera e coraggiosa, e non per tutti. Hanno aspettato che
scoppiasse lo scandalo e ora giù tutti e tirar conti e a fare più o meno le
pulci, seppur chiarendo che non si tratta di niente di illegale, tante di
quelle volte perdono il posto.
Ho letto di consiglieri che
ottengono rimborsi annui di 30.000 euro e dico che chissà cosa avranno prodotto
politicamente, poi mi guardo intorno e trovo il nulla.
Ho letto di
consiglieri che quel contributo lo hanno percepito in misura molto minore e mi
domando perché.
La stessa
domanda se la dovrebbero aver posta i cassieri regionali, ma di questo non v’è
traccia. Siamo in Italia che diamine. Dicono che la Regione Basilicata sia fra
le più virtuose.
Sarà, ma non mi convinco.
Anni fa sentivo
parlare di macchine acquistate in leasing coi soldi dei gruppi, ma,
francamente, è un ricordo di una voce e nulla più. Fossi un giornalista, però,
andrei a indagare.
Sarebbe il caso
di andare a verificare anche il funzionamento di certe commissioni consiliari
in seno alle amministrazioni minori, laddove il gettone viene pagato anche se
uno si affaccia, dice che c’è e scompare. Ma parliamo di spiccioli, rispetto al
baratro dilapidato da tutti, compresi gli enti del sottobosco ancora non
“attenzionati”.
Quello che fa
inorridire, non è il quanto, ma la spregiudicatezza, l’abitudine, la coscienza
di fare qualcosa di assolutamente normale.
Ma tant’è. Fini
e Casini hanno trovato la maniera di far defilare Monti, semplicemente
candidandolo ufficialmente. Strategia o ingenuità, chissà.
Penati va a giudizio e ci
avviciniamo alle elezioni più tenebrose che l’Italia abbia mai vissuto.
Che futuro ci
aspetta?
A sentire i
premi nobel dell’economia il sistema europa è un sistema ingiusto che non ha
futuro. L’Italia non finirà mai di pagare il suo debito e gli interessi li
stiamo pagando noi, gli unici cioè che non hanno colpe.
Bastardo di un
mondo ladro. Quanto ci siamo fatti fare fessi!