La Regione Veneto, insieme ai Consigli provinciali e comunali di Rovigo, Padova e Venezia rinuncia alle royalties di milioni di mc di gas/Kg di greggio per non rischiare un fenomeno di subsidenza ( l’abbassamento del suolo con rischi sismici e idrogeologici ), già subito negli anni ’50 nel Polesine. E’ stato un plebiscito unanime tra i consiglieri regionali Veneti dal PD alla Lega insieme a quelli delle provincie e dei comuni, a dimostrazione di una maturità politica rispettosa del territorio e delle comunità.
La Regione Basilicata, in contrasto con le volontà dei Comuni di Policoro, Nova Siri e Rotondella, non riesce a far chiudere i due pozzi sotto i depositi di scorie radioattive a poche centinaia di metri sotto l’Itrec. Pozzi minerari che estraggono poche migliaia di mc di gas, ma con un rischio di contaminazione della pianura Metapontina, proprio per la presenza delle scorie e per i rischi di subsidenza.
La Regione Basilicata ha rigettato le osservazioni dei tre comuni che confinano con l’Itrec, ritenendo che i due pozzi sono sicuri perché attivi da anni, mentre il rischio di subsidenza incrementa con lo svuotamento delle sacche di idrocarburi. E ha disconosciuto anche l’allarme del sismologo americano Leonardo Seeber.
Menefreghismo, superficialità o dipendenza dalle esigenze delle multinazionali del petrolio?
Sta di fatto che gli amministratori veneti si sono dimostrati più indipendenti da royalties e voleri delle società minerarie e molto più attenti agli interessi del territorio.
La questione della subsidenza, tra l’altro, potrebbe riguardare la stessa marina di Nova Siri, che è già sotto il livello del mare ed esistendo già un problema simile che riguarda la Città di Crotone che registra un fenomeno di abbassamento di alcuni centimetri dell’abitato, come denunciato di recente dal Corriere della Sera.
Nova Siri normalmente si allaga per una pioggia ed ora è sotto assedio estrattivo con i due pozzi già attivi e con quelli che verranno dalla concessione Tempa la Petrosa della Total.
Il senatore Latronico dovrebbe preoccuparsi di questo rischio per il proprio comune di residenza e di elezione, invece di illudere la gente con l’elemosina della Bonus card che ha lo scopo intrinseco e non dichiarato di far accettare di più alla gente le estrazioni di petrolio.
Pertanto, No Scorie Trisaia invita i sindaci della Basilicata a chiedere un’immediata moratoria delle trivellazioni petrolifere, visto che i consiglieri regionali e provinciali lucani non hanno né la stoffa né la sensibilità di quelli veneti nei confronti del proprio territorio. Con addirittura un petrol-presidente Vito de Filippo che si autocelebra per i pessimi accordi raggiunti sul raddoppio delle trivellazioni lucane
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