venerdì 27 gennaio 2012

Basilicata: la poltrona ed il forcone

Mentre in Basilicata spuntano i forconi per la crisi economica e sociale, la terra lucana continua a produrre l’80% del petrolio italiano (pari al 6% del fabbisogno nazionale), con una produzione giornaliera di 91.000 barili. Le compagnie petrolifere portano via in termini economici qualcosa come circa 3 miliardi di euro all’anno lasciando in regione, a seconda delle quotazioni del barile, da 90 a 150 milioni di euro l’anno, più 32/48 milioni di bonus card carburante (che foraggia anche poste e banche). Il governatore Vito de Filippo, il Pdl e tutti gli amici dei petrolieri vogliono addirittura raddoppiare questa produzione grazie alle liberalizzazioni di Monti sulle trivellazioni, snellendo le regole e la burocrazia autorizzativa per le compagnie. Pratica di snellimento delle procedure ed elusione della VIA (Valutazione Impatto Ambientale) già messe in atto dagli uffici regionali lucani per dare spazio libero già ora ai petrolieri, in barba alle comuni leggi sulla democrazia (qui si parla di sicurezza di persone e ambiente e non dei buchi per terra dell’ex ministro Romani).

Mentre il governatore De Filippo sembra addirittura entusiasta degli investimenti che faranno i petrolieri (l’esperienza di 16 anni di perforazioni, estrazioni e raffinazioni non gli ha evidentemente insegnato nulla), per il Movimento NoScorie Trisaia, invece, nemmeno le tasse sul petrolio resteranno in Basilicata (le società le pagano in base alla loro sede legale). In compenso aumenteranno i danni ambientali, l’inquinamento dell’acqua (nella diga del Pertusillo sono presenti 6,4 mg/l. di idrocarburi, come da fonte EPHA), i malati di tumori e i danni ad agricoltura e turismo. È anche merito del presidente De Filippo e delle sue affezionate società minerarie se la Basilicata è la regione più povera d’italia. È tradizione di una classe politica “catto-petrolifera” svendere la Basilicata alle multinazionali. Iniziò con il nucleare all’Itrec, poi la chimica in Valbasento, il petrolio in Val d’Agri e ora tutta la Basilicata ai petrolieri e alle lobby dell’energia e dei rifiuti. Magari in cambio di una poltrona da sottosegretario al Ministero per lo Sviluppo Economico, per le prossime elezioni parlamentari, da destinare al politico lucano che più si è dimostrato amico del “cane a sei zampe”.

3 commenti:

  1. Per favore chiurazzi, metti quinto come direttore amministrativo...
    la sanità senza di lui è caduta troppo in basso... in oltre diciamoci la verità, va anche sostenuto economicamente... ma hai visto la vita che fa??? dai aiutiamolo è peccato....
    grazie.

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  2. Solo lui ci manca per affossare definitivamente l'ospedale di Policoro...

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  3. Se rimettessero nuovamente quinto, significherebbe la fine definitiva del PD di Chiurazzi... Non c'è un dipendente che ne parli bene... Anche i più stretti lecchini, in confessionale ne dicono di tutti i colori...

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