mercoledì 23 novembre 2011

BASILICATA: Acqua imbottigliata lucana e avvelenata - Giovani fin da giovani??? C'è il rischio che non si invecchia...

Dopo anni di voci sullo smaltimento illecito di rifiuti in Lucania, le analisi di sorgenti e dighe che riforniscono gli acquedotti confermano la presenza di boro, bario, berillio e nitrati. Ma la Regione tace.

L’ultima indiscrezione sui possibili traffici di rifiuti pericolosi, porta ai Laghi di Monticchio. Si tratta delle bocche crateriche di un antico vulcano sul monte Vulture, in provincia di Potenza. Due laghi parte di una riserva naturale regionale. C’è chi giura di aver visto camion scaricare fusti.

Una prima parziale conferma arriva dalle analisi delle locali sorgenti,condotte a Berlino dal Servizio geologico tedesco, per conto del Dipartimento di scienze della terra dell’università Federico II° di Napoli, diretto dal professore Benedetto De Vivo.

La sua squadra, nell’ambito di un progetto europeo teso alla caratterizzazione geochimica delle acque minerali imbottigliate e degli acquedotti dei Paesi membri, ha analizzato 158 differenti marche italiane sulle 415 ufficialmente accreditate dall’Unione europea. I risultati sono stati pubblicati a marzo su Science. Ci sono anche quelle del Vulture, come Gaudianello, Toka, Felicia, Lilia e Sveva.

Dalle analisi è risultata una elevata quantità di boro, un «elemento pericoloso», la cui esposizione provoca gravi danni all’apparato riproduttivo maschile ma anche infezioni a stomaco, fegato, reni e cervello. In quelle acque è stata trovata la concentrazione di boro più alta d’Italia: 1.170 microgrammi per litro, quantità superiore sia al valore guida stabilito dall’Organizzazione mondiale della sanità (500 µg/l) che delle legislazioni italiana ed europea per l’acqua minerale imbottigliata (5.000 µg/l). Alte concentrazioni di boro sui suoli e nelle falde si possono trovare solo in due casi: un traffico aereo sostenuto o delle discariche (tramite il percolato prodotto dai rifiuti). Ma in quelle acque c’erano anchesolfati e berillio, un elemento di classe A cancerogeno per l’uomo, che sul Vulture sfiora i 4 microgrammi per litro, limite stabilito dalla legge italiana per le falde acquifere oltre il quale è obbligatorio «un intervento di bonifica delle acque, anche se non destinate al consumo umano».

L’equipe di De Vivo sottolinea però che paradossalmente «sia in Italia che in Europa non è stato stabilito alcun limite di concentrazione per il berillio nelle acque destinate al consumo umano, tanto meno per le minerali». Prima dell’estate erascoppiato anche il caso delle dighe lucane della Camastra, del Pertusillo e di Montecotugno, la più grande in terra battuta d’Europa. Si tratta di invasi per uso potabile. L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata (Arpab) aveva scoperto alte concentrazioni di bario e boro. Giuseppe Di Bello è l’ufficiale della polizia provinciale di Potenza che ha reso pubblici questi dati, oggi sospeso e indagato per rivelazione del segreto di ufficio.

«Un dirigente della direzione ambiente della Regione mi chiese di fare dei controlli perché i dati dell’Arpab su quelle dighe erano allarmanti», ricorda Di Bello. «Così decisi di fare delle contro analisi dalle quali risultò un inquinamento addirittura maggiore rispetto ai primi rilievi». Da allora le associazioni ambientaliste, i cittadini e i Radicali lucani, chiedono l’apertura di un’inchiesta per stabilire le ragioni che hanno determinato l’inquinamento dell’acqua lucana. Ma soprattutto un’adeguata depurazione, visto che quegli invasi continuano a rifornire i rubinetti delle loro case. (Alessandro De Pascale, Terra)

5 commenti:

  1. A noi cittadini chi dovrebbe tutelarci se non le istituzioni e i politici?
    Due facce della stessa medaglia...
    Le istituzioni sono gestite dai politici e i politici si gestiscono da soli... Significa che chi dovrebbe mandare i controlli, sono loro stessi e quindi si fa sempre finta di niente... Ma intanto la gente muore di tumori e non si sa come...
    La Regione tace, noi taciamo, le istituzioni tacciono e i tumori se la ridono... Siamo un popolo di pecoroni, sappiamo solo stare zitti, subire e se occorre, rivotarli pure perchè potremmo avere sempre bisogno dei politici, "ammesso che siamo ancora vivi"...
    VERGOGNIAMOCI TUTTI, IO IL PRIMO CHE PER ANNI ABBIAMO VOTATO QUESTA GENTAGLIA... ORA PER IL BENE NOSTRO E DEI NOSTRI FIGLI, NON DOBBIAMO VOTARLI MAI PIU', PERCHE' QUESTI DOPO ORMAI 30 ANNI DI POTERE, HANNO MESSO LE RADICI DA PER TUTTO PROVOCANDO UNA METASTASI SULL'ECONOMIA, SUL LAVORO, SUI GIOVANI, NEGLI ENTI PUBBLICI E PRIVATI, SU APPALTI, SU TUTTO...
    ALLORA O SEI CON LORO O SEI CONTRO DI LORO E PER ROMPERE QUESTO SISTEMA, NON SERVE ASPETTARE CHE MUOIANO PER VECCHIAIA, SERVE SOLO NON VOTARLI, CI VUOLE TANTO?

    RispondiElimina
  2. Organizziamo un incontro pubblico con cittadini, associazioni sindaci, arpab, regione...dal titolo
    " L'acqua che vogliamo". Vediamo se questi signori hanno la faccia di parlare e di dirci le cose come stanno.

    RispondiElimina
  3. Non serve scendere in piazza e farci prendere ancora una volta per il culo, con promesse e strette di mano, l'unica cosa è non votarli più...
    Chi sono i responsabili?
    Chi governa da decenni questa regione?
    Chi sono i soliti nomi che si fanno quando ti serve qualcosa, anzi un tuo diritto?...

    RispondiElimina
  4. è vero non bisogna più credere in loro e tanto meno votarli.

    RispondiElimina
  5. Innanzitutto complimenti per il blog, davvero molto interessante. La presenza di metalli pesanti nelle acque è un problema annoso, soprattutto per quelle acque cosiddette "minerali", che sono a contatto con rocce di tipo vulcanico. In effetti il DLgs. 31 (direttiva sulle acque potabili attualmente in vigore) non menziona il parametro "Berillio", tuttavia l'ente EPA americano indica un limite massimo per evitare rischi per la salute di 4 ug/L. Diverso è il caso del Boro, il quale ha un limite italiano di 1,0 mg/L. Il Bario, anch'esso non menzionato nella direttiva italiana, presenta un limite per l'EPA di 2,0 mg/L. Sia il Bario, che il Boro, come si può notare, presentano un limite di tre ordini di grandezza superiore, ma ciò è dovuto alle difficoltà tecnologiche attuali per la determinazione analitica di tali parametri. Quindi il mio invito è quello di chiedere alle istituzioni sia i dati analitici aggiornati, sia i metodi e le performance dei propri laboratori per la determinazione di tali parametri. Inoltre credo che un incontro con la popolazione e gli enti di controllo sia quanto di meglio si possa auspicare per fare chiarezza su argomenti in cui c'è di mezzo la salute.

    RispondiElimina