“Quarto grado” di rete 4 ripercorre i sospetti sulla morte dei due ragazzi di Policoro.
POLICORO - L’intricato mistero delle indagini sul caso dei fidanzatini di Policoro, sarà ricostruito venerdì prossimo su Rete 4 dal noto programma di approfondimento “Quarto Grado”, condotto da Salvo Sottile. Una troupe con la giornalista Alessandra Azzolin, ha incontrato ieri nella redazione materana del Quotidiano della Basilicata, Olimpia Fuina, la combattiva mamma di Luca Orioli, accompagnata dal suo avvocato, Francesco Auletta. Durante la trasmissione, che va in onda in prima serata con inizio intorno alle 21, sarà ricostruita l’intera vicenda dalla morte di Luca Orioli e Marirosa Andreotta, avvenuta la sera del 23marzo 1988 nel bagno di casa della ragazza. In studio ci sarà certamente Olimpia Fuina, che ha scritto una lunga e argomentata lettera di denuncia comandante dell’Armadei carabinieri Leonardo Gallitelli, per chiedere indagini scientificamente più puntuali sulle salme, oltre a una verifica dell’identità del corpo analizzato, adombrando l’ipotesi che la recentissima analisi condotta dall’anatomopatologo Francesco Introna nell’istituto di Medicina legale a Bari, sia stata effettuata su di un corpo diverso da quello del figlio, avendo trovato agglomerati di tessuto più tipici di una persona anziana. Un dubbio pesante, anche perché nella perizia seguita all’ultima autopsia dello scorso 17 dicembre 2010, non c’è traccia del riscontro sul Dna. La lettera di Olimpia ha avuto una eco nazionale, tanto da attirare l’attenzione della redazione di Quarto Grado. La giornalista Azzolin ha ripercorso le tappe principali del giallo e porterà all’evidenza pubblica tutti gli errori e le superficialità che hanno segnato le indagini fin dall’inizio, quando per ben sette anni non si fece l’esame autoptico, cercando di accreditare le ipotesi di morte per incidente scaturito prima da uno choc elettrico, poi da un’intossicazione per monossido di carbonio fuoriuscito dalla caldaia domestica. In trasmissione si parlerà, poi, della prima autopsia effettuata a fine 1995, quando il professore de La Sapienza, Giancarlo Umani Ronchi, evidenziò che nei tessuti e nei visceri dei due ragazzi non c’erano tracce di carbossiemoglobina, il marcatore che avrebbe evidenziato l’intossicazione.Da questo dato la trasmissione cercherà di ricostruire la battaglia legale che ne è seguita, comprese le denunce a periti, magistrati e inquirenti andate poi in prescrizione e la successiva clamorosa perdita dell’osso ioide, unica prova utile di un eventuale strangolamento. Si passerà, quindi, alla ricostruzione delle fasi più recenti, con la riapertura delle indagini stimolata dalla campagna mediatica. Quindi la richiesta d iuna nuova Consulenza tecnica d’ufficio, affidata al professor Introna che ha effettuato nuovi esami autoptici sulle salme riesumate, ribadendo la tesi della morte per avvelenamento da monossido di carbonio. Si chiuderà con le ultime fasi della tumulazione delle salme, nonostante la controperizia firmata da tre super consulenti della difesa di Olimpia Fuina. La mamma coraggio sarà in trasmissione, presso gli studi di Roma, insieme con il suo legale, mentre per venerdì sera è prevista probabilmente una diretta della trasmissione da Policoro. Una grande vetrina nazionale per uno dei casi più spinosi registrati dalla cronaca nera in Basilicata, finora poco seguito dai mass media di fuori regione.Certamente la campagna di sensibilizzazione avviata da Olimpia Fuina sta dando i suoi primi frutti, mentre ancora nulla trapela dalla Procura di Matera sull’esito delle indagini, sul riscontro alla richiesta di incidente probatorio tra le perizie e neppure sull’ analisi dei vestiti di Luca, ritrovati dopo mesi di mistero in un deposito dell’università La Sapienza e ancora neppure riconosciuti da mamma Olimpia, che ricorda perfettamente cosa indossava il figlio quella tragica sera.
Antonio Corrado
tratto dal quotidiano della Basilicata
PS. Alessandra Azzolin , ieri è venuta a Trovare anche a noi , voleva farmi un intervista , convinta che vi fosse una relazione tra questa vicenda e toghe lucane. Gli ho spiegato , che se pur De Magistris stava indagando anche sulle omissioni di questo procedimento , le due cose sono totalmente separate , cosi come sono separate da questa vicenda anche alcune vicende imprenditoriali della zona che lei mi aveva accennato e non era credibile neanche la storia dei festini e delle orge (il bunga bunga metapontino) mai dimostrate. Certo che in toghe Lucane sono evidenti quelle relazioni corti , perchè ci conosciamo tutti e gli scandali vanno coperti , comportamento tipico lucano , di copertura degli illeciti ed omissioni che hanno giocato un ruolo in questa vicenda , perchè alla semplice domanda perchè non è stata fatta l'autopsia visto che la legge lo imponeva , non si trova nessuna risposta logica e legittima. Ci siamo ripromessi di risentirci per una inchiesta specifica.
La cosa che ci ha incuriosito che alla domanda chi l'avesse indicato il mio nome , candidamente mi ha risposto che tutti i suoi interlocutori che ha sentito su questa vicenda , chi per un fatto chi per altro hanno fatto il mio nome e citato il blog. A noi non rimane che ringraziare questi amici.