Molta gente era presente ieri mattina mattina all'incontro organizzato dal circolo dall'IDV di policoro per la raccolta delle firme contro il Porcellum e l'abolizione delle province. IDV che a Policoro in questi anni grazie anche alla popolarità di De Magistris sta crescendo , tra le sue file ormai milita un gruppo dirigente ben consolidato ed attivo. Tra i presenti anche il consigliere provinciale Serafino Di Sanza , che ha firmato i due quesiti referendari ,motivando quello sulle province in quando se questi non vivono di proprie entrate sono inutili e rilanciando da subito per la provincia di matera un taglio dei costi , con eliminazione dei consigli di amministrazione dell ' ageforma e Arbea. Con Di Pietro poi si è intrattenuto per alcuni minuti. I due si erano già incontrati quando Serafino in veste di sindaco e Di Pietro in quello di ministro delle infrastrutture , riuscirono a recuperare i finanziamenti del contratto di quartiere fatti approvare dalla giunta Lopatriello , ma che li stava perdendo , e fu grazie all'opera dei due che tra l'altro furono assegnati anche ulteriori finanziamenti. Nella mattinata ieri sono stati raccolti oltre duemila firme , a conferma della riuscita della manifestazione , considerando che si è svolta di mattina ed in un giorno lavorativo. Alla domanda dei giornalisti perchè a Policoro , Di Pietro ha risposto “che Policoro ha a nostro avviso un’importanza particolare per la riflessione che la politica dovrebbe fare in Basilicata. E’ una città in cui l’amministrazione stenta a fare il proprio mestiere, in cui la conflittualità politica è alle stelle e in cui ci sono enormi problemi di trasparenza amministrativa e di questione morale. Io così come preannunciato ho consegnato una lettera che seguirà questo post , i cui contenuti ieri sono stati pubblicati su tutti i giornali
Lettera:
On.le Antonio Di Pietro
Approfitto della Sua presenza a Policoro per esporLe quanto segue.Le indagini svolte da Luigi De Magistris a Catanzaro hanno messo in rilievo le gravi disfunzioni e persino possibili reati commessi in Basilicata nella gestione della cosa pubblica.Molti cittadini lucani non hanno condiviso le decisioni con le quali a De Magistris sono state sottratte le indagini.
Il discorso complessivo, tuttavia, dovrà svolgersi in altro momento e in altra sede anche perché, in relazione ad alcune assoluzioni vi è stato il ricorso in appello della Procura Generale di Catanzaro con la formulazione di ben articolati motivi che pongono in luce la fondatezza delle accuse di De Magistris.
Mi preme, ora, segnalarLe una specifica questione.Nel corso delle richiamate indagini è emerso che una società dell’area metapontina ha ottenuto, da enti pubblici, l’attribuzione in proprietà di circa 165 ettari di terra al prezzo assolutamente irrisorio. Altri 30 ettari circa sono stati ottenuti senza pagare un centesimo.L’ente pubblico proprietario, sollecitato per rivendicare la restituzione del terreno ovvero il pagamento dell’equivalente, ha chiesto ad un docente universitario di diritto un parere circa la possibilità di esperire azione giudiziaria in relazione ad un patrimonio sottratto all’ente e dal valore di oltre 50 milioni di euro. Il docente universitario ha dato parere positivo.
A seguito di tale parere l’ente già proprietario dei terreni – ALSIA – ha affidato all’avv. Vincenzo Zaccagnino del foro di Potenza l’incarico per promuovere il giudizio.Il professionista, in maniera tempestiva, nell’estate dell’anno 2009 ha predisposto l’atto di citazione indicando, come data di prima udienza, quella del 25 febbraio 2010. Ha quindi trasmesso all’ente l’atto giudiziario predisposto per ottenere la firma sul mandato. Inspiegabilmente la firma sul mandato non è stata apposta e la citazione non è stata più notificata.
Il legale rappresentante dell’epoca, poi, è stato sostituito.Gli sono succeduti due amministratori notoriamente appartenenti a Italia dei Valori.Per quanto io ne sappia, neppure questi due legali rappresentanti hanno provveduto all’incombenza. In tal modo hanno sconfessato l’operato di De Magistris senza spiegarne i motivi. Sono personalmente convinto che quell’atto di citazione debba essere notificato affinchè il giudice stabilisca se quelle inchieste siano fondate o meno.
Ad oggi una cifra di 50 – 60 milioni di euro è troppo importante perché la si possa trascurare.Tanto premesso, Le allego copia dell’atto di citazione e Le chiedo di intervenire sul legale rappresentante dell’ALSIA, esponente del Suo partito, affinchè apponga la preziosa firma sul mandato giudiziario.
La ringrazio e Le porgo i miei migliori saluti.
Policoro, 8/9/2011.
> Ottavio Frammartino
Povera Policoro!!! Parole, parole, indignazione, accuse, ma INDIGNARSI non Basta, se le cose stanno così la colpa è soprattutto nostra la responsabilità ce l'hanno poi soprattutto gli ambienti intellettuali di casa nostra comportandosi allo stesso modo. E' mai possibile che non riuscianmo a reagire? veramente siamo dei pecoroni, che sappiamo solo belare? POVERA POLICORO, POVERA BASILICATA CHE FINE!!! FORZA SVEGLIAMOCI SCENDIAMO IN PIAZZA, RIBELLIAMOCI A QUESTO STATO DI COSE.
RispondiEliminaCarissimo Frammartino, vorrei far sapere a Lutrelli, visto che si parla di 2000, che quella cifra è stata raggiunta ed oltrepassata davvero, da noi per la raccolta firme... Non come affermava lui sul bagno di folla alla festa del PD, contando pure quelli che facevano i panini...
RispondiEliminaLa figlia di Pomodoro che incarico ha all'interno del partito di Di Pietro???????
RispondiEliminaserafino italia dei valori una scelta di campo siamo con te
RispondiEliminaSenza offesa ma vedere in prima fila il dott Parciante famoso per avere ancora nel suo studio un 1/2 busto di B.Mussolini...oppure vedere la Mastrosimone che si scompisciava in prima fila...anche questa cosa mi fa capire che alla fine è sempre la solita storia...la storia dei partiti la solita M.....
RispondiEliminaPS
Non è colpa mia se Scilipoti esiste...qualcuno c'è l'ha messo...non certo IO
Forse Di Pietro non sa chi è Pomodoro ci vorrebe qualcuno che glie lo dicesse,oppure si fa finanziare da questo signore.
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