Ieri si è tenuta l'udienza davanti al gip di Lagonegro per l'inchiesta denominata Domino che porto il 26 maggio scorso agli arresti dell'imprenditore Franco Solimando ed altri. Il Gip dopo il dibattimento ha disposto gli arresti in custodia domiciliare. L'inchiesta aperta circa un'anno fa riguardava l'utilizzo di fatture false nel campo dell'energia alternativa. Pubblichiamo un articolo di Leo Amato apparso sul quotidiano della Basilicata che ci descrive l'inchiesta. Appena avremmo le motivazione del gip le pubblicheremo.
nel Dopo le centrali a biomasse avevano preso di mira i mulini a vento senza disdegnare nemmeno i fondi per la formazione. Francesco Solimando si definisce un «manager delle fonti rinnovabili». È a capo di un gruppo che vanta un “portfolio” di opere realizzate in tutta Italia. Impianti fotovoltaici per i musei archeologici di Policoro, che è la sua città, e della vicina Metaponto. Lavori d’illuminazione sulla A4 Brescia-Padova. Impiantistica per il centro Enea di Trisaia di Rotondella. Forse i margini di guadagno restavano comunque troppo stretti per mandare avanti la baracca, fatto sta che assieme a delle società operative avrebbe messo in piedi delle “cartiere”, e adesso è in carcere a Sala Consilina con Franco Mastropierro e il suo braccio destro Domenico Bruno.
L’Energaia srl, e la Clean Energy srl sono creature di Solimando, società che avrebbero dovuto costruire centrali a biomasse, ma per gli investigatori hanno prodotto soltanto fatture tarocche. La facciata, tuttavia, dev’essere rimasta molto credibile, perchè dopo aver ottenuto dalla Regione le autorizzazioni necessarie per accreditarsi come veri eco-imprenditori, stavano per arrivare anche i soldi per l’occupazione giovanile. È quasi un paradosso. Due società che esistono soltanto sulla carta perchè in sostanza non realizzano nulla, e 350mila euro di contributi all’occupazione e alla formazione, di quelli del progetto “Generazioni verso il lavoro”, prelevati dai fondi del Programma operativo regionale. Fondi europei. Al prossimo scorrimento della graduatoria il colpo era assicurato, ma a questo punto qualcuno in Regione potrebbe anche rimettere mano a quella pratica. Ma torniamo alle pale. Qui la cosa ha persino un’aspetto ridicolo per chi scrive.
Il giorno degli arresti Solimando pubblicava sul Quotidiano della Basilicata un annuncio a pagamento. In sostanza invitava chiunque fosse interessato a fornire osservazioni sui progetti di due nuove centrali eoliche, una da 19 “aerogeneratori” a Irsina in località Monte Verdese - Monte San Marco, e una da ben 30 “aerogeneratori” a Tricarico. Proprio così. A Tricarico. Dove avrebbe dovuto costruire la seconda centrale a biomasse, dopo quella di Teana. Un nuovo incubo da 63 Megawatt in località Monte Verrutoli - Giumentarizzo - Siggiano. Chissà che putiferio si sarebbe scatenato. Intanto lui chiedeva a norma di legge chi avesse nulla da eccepire così per riuscire a perfezionare la valutazione di impatto ambientale, che è un requisito necessario per l’autorizzazione regionale alla realizzazione e all’entrata in funzione delle pale. Ma non è finita. Una settimana prima Solimando pubblicava un altro annuncio dello stesso tenore. Questa volta i progetti riguardavano 12 “aerogeneratori” a Salandra in località Monte Cuccaro, e 21 a Sant’Arcangelo in località Monte Coppa - Timpone d’arena - Monte Florio.
Quattro progetti, tre diverse società e un solo imprenditore, che non dev’essersi scoraggiato nemmeno davanti all’ordinanza del Tar che ha bloccato tutto. Intanto nella graduatoria delle domande di autorizzazione si è piazzato al 23simo posto con la Wind Energy srl (Salandra), al 48simo la Vis ElettricaSrl (Irsina) e al 67simo e 114simo con la Company Wind srl, che dovrebbe realizzare i progetti più importanti (Sant’Arcangelo e Tricarico). Su 155 domande soprattutto le prime due hanno ottime possibilità di rientrare nella soglia di potenza autorizzata dal Piano energetico regionale, ma anche qui si può sempre sperare in uno scorrimento, se in Regione la pratica di quelli che si sono piazzati prima dovesse andare male. Oppure se il consiglio dovesse stabilire di aumentare la soglia di potenza che è consento produrre. Solimando sembra fiducioso e si porta il lavoro avanti. Se poi gli impianti sorgeranno davvero è un’altra storia, e a questo punto si potrebbe anche iniziare a sospettare.
L’Energaia srl, e la Clean Energy srl sono creature di Solimando, società che avrebbero dovuto costruire centrali a biomasse, ma per gli investigatori hanno prodotto soltanto fatture tarocche. La facciata, tuttavia, dev’essere rimasta molto credibile, perchè dopo aver ottenuto dalla Regione le autorizzazioni necessarie per accreditarsi come veri eco-imprenditori, stavano per arrivare anche i soldi per l’occupazione giovanile. È quasi un paradosso. Due società che esistono soltanto sulla carta perchè in sostanza non realizzano nulla, e 350mila euro di contributi all’occupazione e alla formazione, di quelli del progetto “Generazioni verso il lavoro”, prelevati dai fondi del Programma operativo regionale. Fondi europei. Al prossimo scorrimento della graduatoria il colpo era assicurato, ma a questo punto qualcuno in Regione potrebbe anche rimettere mano a quella pratica. Ma torniamo alle pale. Qui la cosa ha persino un’aspetto ridicolo per chi scrive.
Il giorno degli arresti Solimando pubblicava sul Quotidiano della Basilicata un annuncio a pagamento. In sostanza invitava chiunque fosse interessato a fornire osservazioni sui progetti di due nuove centrali eoliche, una da 19 “aerogeneratori” a Irsina in località Monte Verdese - Monte San Marco, e una da ben 30 “aerogeneratori” a Tricarico. Proprio così. A Tricarico. Dove avrebbe dovuto costruire la seconda centrale a biomasse, dopo quella di Teana. Un nuovo incubo da 63 Megawatt in località Monte Verrutoli - Giumentarizzo - Siggiano. Chissà che putiferio si sarebbe scatenato. Intanto lui chiedeva a norma di legge chi avesse nulla da eccepire così per riuscire a perfezionare la valutazione di impatto ambientale, che è un requisito necessario per l’autorizzazione regionale alla realizzazione e all’entrata in funzione delle pale. Ma non è finita. Una settimana prima Solimando pubblicava un altro annuncio dello stesso tenore. Questa volta i progetti riguardavano 12 “aerogeneratori” a Salandra in località Monte Cuccaro, e 21 a Sant’Arcangelo in località Monte Coppa - Timpone d’arena - Monte Florio.
Quattro progetti, tre diverse società e un solo imprenditore, che non dev’essersi scoraggiato nemmeno davanti all’ordinanza del Tar che ha bloccato tutto. Intanto nella graduatoria delle domande di autorizzazione si è piazzato al 23simo posto con la Wind Energy srl (Salandra), al 48simo la Vis ElettricaSrl (Irsina) e al 67simo e 114simo con la Company Wind srl, che dovrebbe realizzare i progetti più importanti (Sant’Arcangelo e Tricarico). Su 155 domande soprattutto le prime due hanno ottime possibilità di rientrare nella soglia di potenza autorizzata dal Piano energetico regionale, ma anche qui si può sempre sperare in uno scorrimento, se in Regione la pratica di quelli che si sono piazzati prima dovesse andare male. Oppure se il consiglio dovesse stabilire di aumentare la soglia di potenza che è consento produrre. Solimando sembra fiducioso e si porta il lavoro avanti. Se poi gli impianti sorgeranno davvero è un’altra storia, e a questo punto si potrebbe anche iniziare a sospettare.
Con Accuse così pesanti, già sta a casa...
RispondiEliminaE i soldi fragati dove sono?
Ora mi metterò pure io a fare.... tanto in Italia max 3 settimane ed esci...Che schifo...
Poi rubi la gallina all'agricoltore e ti processano per direttissima...
Come al solito i nodi vengono al pettine, in tante cose berlusconi ha torto marcio ma sulla giustizia.......... vede benissimo.
RispondiEliminaQuanto vale una dignità calpestata?
RispondiEliminaOra si fa 4 o 5 mesi in casa, con doccia, sauna e idromassaggio e poi di nuovo libero, dopo 20 anni si conclude il processo, con assoluzione a formula piena, perchè il fatto non sussiste, ed arrivederci e grazie...
RispondiEliminache vergogna, si mettesse una maschera ora.
RispondiEliminaHo sentito a Rai 3 Basilicata che Solimando e altri sono accusati di associazione a delinquere...
RispondiEliminaMa dico io come si fa a scarcerare una persona con simili presunte accuse?
Solo in Italia succedono queste porcate...
Se son rose fioriranno...........
RispondiElimina..e avremo un rosaio con TANTI NOMI NOTI..............
Lo hai detto tu "PRESUNTE". QUINDI...
RispondiEliminaAnonimo ha detto...
RispondiEliminaOra si fa 4 o 5 mesi in casa, con doccia, sauna e idromassaggio e poi di nuovo libero, dopo 20 anni si conclude il processo, con assoluzione a formula piena, perchè il fatto non sussiste, ed arrivederci e grazie...
mercoledì, 15 giugno, 2011
una causa così lunga, tra il primo, secondo e terzo grado di giudizio saltano 50/60 mila euro per l'avvocato (come minimo), vabbè che ci vuole, un paio di fatture false e si salda il debito.
povero sindaco, invece è stato accusato per reati non commessi e ha pagato ...
RispondiEliminaQuesta è L'Italia dei potenti...
RispondiEliminaPoi c'è quella dei ricchi, che pagano la cauzione ed escono il giorno dopo...
Per ultimo c'è quella dei poveracci, ti acciuffano che rubi una cassetta di albicocche e ti arrestano per direttissima con tanto di processo e carcere che fai sicuramente...