Riportiamo fedelmente l'articolo apparso ieri sul quotidiano, domani invece pubblicheremo cosa dice su questo punto e su altri il tribunale del riesame di Potenza , quindi non la posizione di un PM ma di un collegio giudicante. Ma la di la delle responsabilità penali che sta in capo alla magistratura accertarli , noi in questo momento verremmo sapere perchè ogni volta che si incontrava con alcuni imprenditori tipo Collamarino o Gigante azionava lo Jammer ? Inoltre perchè così come egli stesso ha confessato non ha denunciato il Gigante dopo che questi ha tentato di corromperlo ?
POLICORO - «Quellanon è la voce di Lopatriello». Non ha dubbi, l'avvocato Gianni Di Pierri, legale del sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, indagato ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta “Sistema Policoro”, che loscorso 13gennaio portò all’arresto di tredici persone per presunte mazzette in lavori pubblici della pubblica illuminazione, condotta dalla Procura di Matera. Lo scorso 18 marzo Di Pierri ha depositato presso l'ufficio giudiziario del Giudice delle indagini preliminari, Roberto Scillitani, tutta la documentazione riguardante il suo assistito, finalizzata
alla revoca dell'interdizione dai pubblici uffici, motivando che: «Si evince in modo chiaro, inequivocabile e inconfutabile la totale estraneità del sindaco e degli altri indagati, nell'episodio “chiave” della presunta dazione corruttiva del 19 aprile 2010. Per questa specifica circostanza, la Polizia giudiziaria scrisse nelle note informative inviate a suo tempo al Pubblico ministero che
alle 11 di quella giornata “il sindaco…era solo nella sua stanza…entrò l'assessore Ierone… e dopo aver parlato con lo stesso…gli consegnò… una somma di denaro… frutto di una tangente pari a 4.000 euro, che il primo cittadino provvide a dividere con lo stesso Ierone, Viceonte ed il segretario Felice Latronico”. Questo è riportato nell'ordinanza di custodia cautelare. La perizia fonica effettuata con metodi scientifici e ultramoderni da un noto esperto e non con il semplice
ascolto a orecchio, sconfessa totalmente la polizia giudiziaria, per le errate trascrizioni effettuate nella traduzione di cosa si era intercettato nella stanza del sindaco, impegnato, ascoltando l'intera
registrazione, a difesa del suo Comune per faccende che riguardavano la Capitaneria di porto, il servizio del 118, il cinema. Inoltre altre discordanze sono state individuate nell'attribuzione
delle voci ai soggetti spiati, decisa in modo alquanto arbitraria ed empirica, secondo il perito, da parte di chi ascoltava; nonché la sostanziale divergenza sulla mancanza di altre persone,diverse
da Ierone e il sindaco. Si è dimostrato, invece -prosegue l’avvocato- che in quel periodo era in corso una Giunta con la presenza di otto persone nella stanza del sindaco, anziché due così com'è
scritto dalla Guardia di finanza. La Giunta è iniziata alle 10 e sospesa alle 12, ripresa alle 12.40 e chiusa alle 15, così come risulta dagli atti ufficiali. Infine, la dichiarazione di un terzo (sempre
presente), che sentito a sommarie informazioni (dalla difesa), rivela che la frase finale degli ultimi 10 secondi intercettati, erroneamente trascritta “in fategli quella cosa”, non l'ha pronunciata il
sindaco. Questo gravissimo errore ha determinato una serie di conseguenze sulla libertà personale dei soggetti interessati, compreso il sindaco, tenuto conto che gli altri addebiti sono tutti da dimostrare in termini di consistenza e forse nemmeno meritevoli di avviso di garanzia.
Tale azione ha tratto in inganno il pubblico ministero, il Gip e lo stesso Riesame (che il primo febbraio scorso ha ascoltato la registrazione della Polizia giudiziaria deducendo che erano voci di Ierone e Lopatriello, in assenza di perizie o consulenze di parte; mentre ora si dimostra il
contrario). La misura restrittiva è stata decisa sulla base della prima registrazione delleFiamme Gialle senza tener conto della perizia in un secondo momento. A questo punto -conclude Di Pierri- basterebbe un controllo meticoloso antecedente alcune operazioni di polizia, per evitare ulteriori danni morali e materiali agli indagati».
a.corrado@luedi.it (il Quotidiano della Basilicata)
...e si..... LA GHEDINI MANIA FANTASY ha preso piede. speriamo che la giustizia non sia fantasiosa e rimanga con i piedi per terra.
RispondiEliminacorrotto anche questo perito mazzette in giro ,ma finitela e la giustizia faccia il suo lavoro senza clientalismo
RispondiEliminaMa l'avv. GHIDINI che voleva fare il sindaco a policoro e che non voleva capire ragione negli incontri, non si rende conto di quanto si arrampica sugli specchi portanto alla deriva il suo pigmanlione?
RispondiEliminaMa "Ghedini" e laureato in giudisprudenza oppure e un Avvocato?
RispondiElimina