sabato 12 febbraio 2011

Sei lucani al giorno si ammalano di tumore

I dati choc di un’indagine della «Gf Eurisko». Le ragioni dell’escalation
F.Mele (tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno)
In Basilicata ci sarebbero oltre duemila nuovi casi di tumore all’anno, ovvero più di sei al giorno. Il dato emerge da un’indagine condotta da Gfk Eurisko, uno tra i maggiori istituti di ricerca sul consumatore operanti in Italia. In base a tale ricerca, tra le patologie più frequenti nella regione c’è il tumore al colon-retto (oltre 450 nuovi casi ogni anno), quello alla mammella (primo tra i tumori femminili con 314 nuove diagnosi all’anno) e il tumore al polmone (oltre 200 nuovi casi ogni anno; quest’ultima è anche la neoplasia più diffusa nella popolazione maschile di età superiore ai 40 anni). I dati fanno il paio con quelli contenuti nello studio «Current cancer profiles of the italian regions», in base ai quali la curva di incidenza dei tumori in Basilicata cresce ad un ritmo più sostenuto che nelle altre regioni d’Italia. Enrico Grande ( che ora è in forze all’Istat, ma proviene dall’Istituto Superiore di Sanità) offre due chiavi di lettura: o c’è stato un errore nell’elaborazione dei dati da parte dei suoi ex-colleghi, oppure «il rischio di contrarre tumori in Basilicata è in crescita, con un trend superiore rispetto alle altre regioni. È il trend meno favorevole d’Italia». Ma siamo davvero in presenza di u n’«escalation» dei tumori nel nostro territorio? I dati dicono di sì, ma potrebbe anche essere semplicemente il risultato di una crescita del numero di controlli e di diagnosi. Rocco Maglietta, direttore del Crob Irccs di Rionero, rigetta allarmismi: «Siamo ancora al di sotto della media nazionale - spiega - anche se per i prossimi dieci anni si calcola che la parabola nazionale sarà in decremento, mentre quella locale sarà in aumento. Ma questo dipende semplicemente dal fatto che anche la nostra regione si sta equiparando alla situazione italiana». Cosa significa? Fattori considerati «di protezione» come la dieta mediterranea e la qualità dell’aria vanno scomparendo avvicinandosi agli standard delle città del Nord. Il problema centrale diventa più che mai la prevenzione. Non solo quella cosiddetta secondaria (i vari test clinici), ma soprattutto quella primaria. Se si abolisse il fumo da tabacco e migliorassimo la nostra alimentazione, come sottolineò il compianto Luigi Manzione, primario dell’Oncolo gia del San Carlo, elimineremmo il 25 per cento dei tumori. Un fatto è certo: secondo le statistiche Istat sul carcinoma gastrico, relative all’ultimo biennio, la Basilicata risulta essere la prima regione del Sud, con 27 casi su 100 mila di tumore dello stomaco. Colpa, probabilmente, di un’alimentazione in cui abbondano gli affumicati (insaccati e formaggi). Una certa incidenza è stata osservataanche per quanto riguarda il tumore cerebrale. Dati che si rincorrono, si sovrappongono, spesso si contraddicono. A mettere tutti d’accordo dovrebbe essere il Registro tumori, istituito al Crob di Rionero fin dal 2002, che però non è ancora stato completato: «Siamo in dirittura d’arrivo», rassicura Maglietta. Che aggiunge: «Per quanto riguarda l’aspetto statistico il registro è pronto, tant’è che è facilmente consultabile sul nostro sito internet (www.crob.it). Resta da definire soltanto l’aspetto relativo all’a c c re d i t a m e n t o

10 commenti:

  1. Sarebbe interessante conoscere se esiste (e eventualmente il peso) un'incidenza maggiore di "casi", che alzano la "media", nell'area jonica intorno all'ENEA.
    Non dimentichiamo che il comune di Rotondella riceve una "barca" di soldi proprio per i maggiori rischi che ne derivano....

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  2. a questo punto meglio mettere non solo il deposito di scorie, ma anche una bella centralina nucleare e un campetto di sperimentazione. Meno male che quaggiù non c'è un cazzo tranne il sole e il mare. Mi sorge un dubbio, ma in agricoltura siamo sicuri che non si usano fitofarmaci a iosa e senza controllo? siamo sicuri che tutti i prodotti siano esenti da residui dei trattamenti?
    non è che per caso quel ragazzo che aveva scritto fragole e uranio voleva intendere "agricoltura e trattamenti chimici incontrollati"?

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  3. Si parla di nucleare senza capire che abbiamo tanto Amianto in giro per le nostre aziende e per le nostre case Siamo costantemente a rischio noi ed i nostri bambini. Questo dovrebbero capire i politici (difficile...capisco) che l'amianto è diventato un vero problema sociale la cui risoluzione è di natura politica.
    Glasalandra

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  4. Fatevi un giro per le campagne osservate capanne, capannine e baracchette con amianto, bidoi di trattamenti buttati qua e là, ma chi controlla come vengono usati effettivamente i fitofarmaci?
    Gi agricoltori fanno un POS?
    Ma e vero che per la preparazione dei campi di fragole bisogna fare un trattamento con il cosiddetto bromuro che per uno spessore di 60-70 cm deve eliminare ogni forma di vita? che cazzo di frutta e verdura viene fuori?
    Forse e meglio il nucleare......, almeno ci saranno posti di lavoro.

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  5. Anonimo hai dimenticato di vedere quintali di plastica abbandonata sicuramente non biodegradabile che per mancanza di camion non portano nelle discariche autorizzate.

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  6. ali aspiranti netturbini nucleari , i posti sono solo da precario.....

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  7. val basento con le discariche,vaL D'AGRI CON L'INQUINAMENTO DA petrolio , resta poi l'incognita dell'inquianmento delle acque da bario ,fitofarmaci fanno da completamento (ma si possono riconvertire sempre a bio)

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  8. non parliamo di serre....

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  9. Secondo alcuni, solo perchè siamo pieni di amianto e residui chimici nelle campagne, le scorie nucleari avrebbero meno importanza?
    La verità è che siamo nella merda.. e l'unico modo per tentare di rimediare è PARLARNE, ATTIVARSI EVITANDO CHE IL TUTTO FINISCA NEL DIMENTICATOIO...

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  10. Con dati alla mano: si! Sono aumentati non solo casi di tumori ma anche di leucemia e problemi dermatologici. E i cittadini.... stanno a guardare. E Ottavio?

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