Frammartino: il consiglio si faccia restituire i soldi e chiedano scusa
Immorale ed incostituzionale dice il procuratore generale della corte dei conti la percezione della doppia indennità da parte dei nostri senatore e deputati , tutti nessuno escluso. La dura requisitoria conferma le ragioni per cui un anno fa , esattamente il 27 maggio 2010 inviai un telegramma al presidente del consiglio regionale affiche inviasse la procedura per il recupero delle somme mediante azione legale. Telegramma a cui il presidente Follino non si è degnato di dare risposta , probabilmente imbarazzato o convinto della ragione dei suoi amici che si sento onnipotenti “ al di sopra della legge”, mentre era necessario dare una risposta immediata e risoluta soprattutto per dare un segnale forte su una questione che non è solo una vera e propria sozzeria giuridica ma soprattutto Etica. Oggi più di ieri e dopo questo richiamo , esigiamo un azione forte da parte del consiglio , non è tollerabile che la giustizia debba (per fortuna) ogni volta supplire le mancanze della politica. Follino non può più far finta che oggi non è accaduto niente , richieda da subito la restituzione dell’indennità indebitamente percepita e pretenda da costoro le scuse.
Ottavio Frammartino
COME al solito la discriminante è l¹opportunità. Uno che è appena stato eletto senatore, può continuare, fosse anche per un giorno, a percepire l¹indennità da consigliere regionale? La legge morale vorrebbe di no. Così come pure la Costituzione però (articolo 122 secondo comma), che definisce con criterio limiti e contromisure dei casi di incompatibilità. Ed è su questo assunto che, ieri mattina in aula, si è basata l¹accusa del procuratore generale della Corte dei conti Michele
Oricchio, nei confronti di sette pezzi grossi della politica regionale lucana. Sono imputati per aver provocato un danno ai soldi dei contribuenti la senatrice del Pd Maria Antezza, già presidente del consiglio regionale, l¹attuale assessore alla Pubblica istruzione e all¹epoca dei fatti (elezioni politiche del 2008) vicepresidente del Consiglio Rosa Mastrosimone, l¹ex consigliere Pdci Giacomo Nardiello, già segretario dell¹ufficio di presidenza, il dirigente Ferdinando
Giordano, il consigliere Franco Mattia del Pdl, il vicepresidente della Regione Basilicata Agatino Mancusi (Api) e Aldo Radice di Italia dei Valori, tutti allora membri dell¹ufficio di presidenza del consiglio regionale. Nei loro confronti la Procura chiede «una sentenza coraggiosa», perché «forse è il primo caso simile in Italia, in cui sono chiamati a giudizio senatori e consiglieri regionali» per «indebiti oggettivi». I fatti sono ben noti e risalgono al 2008. Quattro consiglieri regionali si candidano alle Politiche e ce la fanno: diventano senatori. Sono la stessa Maria Antezza, Cosimo Latronico, Egidio Digilio e Carlo Chiurazzi. Passa un mese dall¹elezione e comunicano alla Regione l¹opzione per il Senato: abbandoneranno il consiglio regionale. Serve, ora, il passaggio formale per dare corso alle dimissioni. Compito dell¹ufficio di presidenza dell¹organismo elettivo, dice l¹accusa. L¹ufficio di presidenza, però, non agisce tempestivamente, con l¹effetto che i quattro neoeletti, per due mesi, percepiranno entrambi gli eemolumenti: quello da parlamentare e quello da consigliere regionale. Tutto ciò nonostante la Costituzione lo vieti esplicitamente: le due cariche non sono cumulabili. Quanto ci è costato tutto ciò? Per la Procura della Corte dei conti ben 106mila 140 euro e 79 centesimi, di modo che ogni indagato dovrebbe restituire alla Regione 15mila 163 euro di risarcimento. «La procura richiede a questo collegio - ha detto ieri Oricchio al presidente e ai consiglieri - d¹affermare che la legge è uguale per tutti. Non ci interessa qui tanto la sanzione morale - ha aggiunto - nonostante sia immorale la percezione e poi la mancata restituzione delle somme ricevute. Ci interessa invece - ha detto Oricchio - il disposto costituzionale che vietava a quei quattro consiglieri di percepire l¹indennità. Che la sentenza - ha concluso metta fine alla convinzione di essere superiore alla legge: com¹è che la Antezza nel 2008 non provvede a rinunciare all¹indennità da consigliere e, a parti invertite, nel 2010 conl rinnovo del consiglio regionale, specifica di voler restare in Senato e di voler rinunciare all¹indennità di consigliere?». La difesa, a cura di Paolo Galante, Giacomo Bracciale, Gianni Losasso, Luigi Petrone e Gerardo Saponara, ha parecchio insistito sulla differenza tra la questione di opportunità politica e condanna morale e la violazione della legge vera e propria. C'è chi ha scongiurato un'ulteriore delegittimazione della classe politica con una sentenza fortemente simbolica, chi ha ricordato che l'obbligo morale non è coercibile e chi ha scaricato la responsabilità sulla burocrazia sostenendo che l'ufficio di presidenza aveva fatto tutto ciò che si
poteva fare. Dai giudici una sola parola: «Si deciderà».
di Rosamaria Aquino Tratto dal Quotidiano
Immorale ed incostituzionale dice il procuratore generale della corte dei conti la percezione della doppia indennità da parte dei nostri senatore e deputati , tutti nessuno escluso. La dura requisitoria conferma le ragioni per cui un anno fa , esattamente il 27 maggio 2010 inviai un telegramma al presidente del consiglio regionale affiche inviasse la procedura per il recupero delle somme mediante azione legale. Telegramma a cui il presidente Follino non si è degnato di dare risposta , probabilmente imbarazzato o convinto della ragione dei suoi amici che si sento onnipotenti “ al di sopra della legge”, mentre era necessario dare una risposta immediata e risoluta soprattutto per dare un segnale forte su una questione che non è solo una vera e propria sozzeria giuridica ma soprattutto Etica. Oggi più di ieri e dopo questo richiamo , esigiamo un azione forte da parte del consiglio , non è tollerabile che la giustizia debba (per fortuna) ogni volta supplire le mancanze della politica. Follino non può più far finta che oggi non è accaduto niente , richieda da subito la restituzione dell’indennità indebitamente percepita e pretenda da costoro le scuse.
Ottavio Frammartino
COME al solito la discriminante è l¹opportunità. Uno che è appena stato eletto senatore, può continuare, fosse anche per un giorno, a percepire l¹indennità da consigliere regionale? La legge morale vorrebbe di no. Così come pure la Costituzione però (articolo 122 secondo comma), che definisce con criterio limiti e contromisure dei casi di incompatibilità. Ed è su questo assunto che, ieri mattina in aula, si è basata l¹accusa del procuratore generale della Corte dei conti Michele
Oricchio, nei confronti di sette pezzi grossi della politica regionale lucana. Sono imputati per aver provocato un danno ai soldi dei contribuenti la senatrice del Pd Maria Antezza, già presidente del consiglio regionale, l¹attuale assessore alla Pubblica istruzione e all¹epoca dei fatti (elezioni politiche del 2008) vicepresidente del Consiglio Rosa Mastrosimone, l¹ex consigliere Pdci Giacomo Nardiello, già segretario dell¹ufficio di presidenza, il dirigente Ferdinando
Giordano, il consigliere Franco Mattia del Pdl, il vicepresidente della Regione Basilicata Agatino Mancusi (Api) e Aldo Radice di Italia dei Valori, tutti allora membri dell¹ufficio di presidenza del consiglio regionale. Nei loro confronti la Procura chiede «una sentenza coraggiosa», perché «forse è il primo caso simile in Italia, in cui sono chiamati a giudizio senatori e consiglieri regionali» per «indebiti oggettivi». I fatti sono ben noti e risalgono al 2008. Quattro consiglieri regionali si candidano alle Politiche e ce la fanno: diventano senatori. Sono la stessa Maria Antezza, Cosimo Latronico, Egidio Digilio e Carlo Chiurazzi. Passa un mese dall¹elezione e comunicano alla Regione l¹opzione per il Senato: abbandoneranno il consiglio regionale. Serve, ora, il passaggio formale per dare corso alle dimissioni. Compito dell¹ufficio di presidenza dell¹organismo elettivo, dice l¹accusa. L¹ufficio di presidenza, però, non agisce tempestivamente, con l¹effetto che i quattro neoeletti, per due mesi, percepiranno entrambi gli eemolumenti: quello da parlamentare e quello da consigliere regionale. Tutto ciò nonostante la Costituzione lo vieti esplicitamente: le due cariche non sono cumulabili. Quanto ci è costato tutto ciò? Per la Procura della Corte dei conti ben 106mila 140 euro e 79 centesimi, di modo che ogni indagato dovrebbe restituire alla Regione 15mila 163 euro di risarcimento. «La procura richiede a questo collegio - ha detto ieri Oricchio al presidente e ai consiglieri - d¹affermare che la legge è uguale per tutti. Non ci interessa qui tanto la sanzione morale - ha aggiunto - nonostante sia immorale la percezione e poi la mancata restituzione delle somme ricevute. Ci interessa invece - ha detto Oricchio - il disposto costituzionale che vietava a quei quattro consiglieri di percepire l¹indennità. Che la sentenza - ha concluso metta fine alla convinzione di essere superiore alla legge: com¹è che la Antezza nel 2008 non provvede a rinunciare all¹indennità da consigliere e, a parti invertite, nel 2010 conl rinnovo del consiglio regionale, specifica di voler restare in Senato e di voler rinunciare all¹indennità di consigliere?». La difesa, a cura di Paolo Galante, Giacomo Bracciale, Gianni Losasso, Luigi Petrone e Gerardo Saponara, ha parecchio insistito sulla differenza tra la questione di opportunità politica e condanna morale e la violazione della legge vera e propria. C'è chi ha scongiurato un'ulteriore delegittimazione della classe politica con una sentenza fortemente simbolica, chi ha ricordato che l'obbligo morale non è coercibile e chi ha scaricato la responsabilità sulla burocrazia sostenendo che l'ufficio di presidenza aveva fatto tutto ciò che si
poteva fare. Dai giudici una sola parola: «Si deciderà».
di Rosamaria Aquino Tratto dal Quotidiano
POVERETTI.......
RispondiEliminaFORSE NON LO SAPEVANO CHE NON SI PUO'.........
Che vergogna!!! pensa Ottavio che siamo solo all' undici e tra tasse, preiscrizioni a scuola e mutuo e bollette non posso piu' fare la spesa. E mi devo ritenere fortunata perchè mio marito è dipendente pubblico. Che vergogna.
RispondiEliminacon i soldi sono tutti uguali politici di destra, politici di sinistra, politici di centro, sono sicuro caro Ottavio che tra un anno faremo la fine dell'Egitto.
RispondiEliminaOttà Mancusi è UDC :-)
RispondiEliminabell'esempio di moralità, i senatori chiurazzi e latronico si dovrebbero solo vergognare a pensare che sul palco sembrano persone per bene , invece sono dei falsi moralisti , la cosa diventa preoccupante perchè c'è gente che muore di fame e crede ancora in questi personaggi , il grande TOTò nei suoi film di queste porcherie non ne ha mai recitate, una sola parola ripetuta e ripetuta vergogna, vergogna , vergogna e vergogna.
RispondiEliminaE' inutile che trovano scuse devono restituire i soldi,e se qualcuno dice che devono andare in benificenza non è giusto perchè se uno deve fare la benificenza la deve fare con i soldi suoi non con i soldi rubati.
RispondiEliminaRispondendo al quinto messaggio, dico, ma è sicuro l'amico di sopra che c'è qualcuno che ancora crede in Chiurazzi, Latronico, etc?
RispondiEliminaSecondo me NO...
Quei pochi lecchini che girano intorno a questi, sono dei poveracci che presi dalla disperazione, si affidano a loro con la speranza di ricavarne un posto di lavoro, per quelli che lavorano già invece è un modo come un altro per sentirsi importanti e superiori a tutti, ma quando si renderanno conto che ti faranno solo promesse, promesse ed ancora promesse, senza che cambi nulla, torneranno pur troppo nella loro vita quotidiana fatta di stenti e rinunce...un tempo ormai passato, questi personaggi credevano di essere invincibili, intoccabili e onnipotenti...Ma,la gente ormai è stufa, non vuole nemmeno sentirli nominare questi affaristi e bugiardi, devono sparire dalla scena politica, deve andare via tutto il vecchio, cominciando proprio dal presidente De Filippo, per finire con, Bubbico, Chiurazzi, Latronico, Folino, Viti, e tutta la squadra che non vale la pena nemmeno nominare...
Hanno mandato in rovina la nostra regione.Hanno fatto emigrare migliaia di giovani Lucani, che nella nostra terra erano spacciati e senza futuro, mentre fuori hanno fatto carriera diventando esempio per tutti.Hanno convertito il diritto al lavoro per tutti, in un diritto soggettivo, l'importante che sei il figlio o nipote DI...
Anni addietro si diceva che chi lavorasse all'ANIC, era da sposare...Oggi chi lavora lì o in val Basento sono ridotti dei poveracci in cassa integrazione da anni nel migliore dei casi.
Nel peggiore, le fabbriche che c'erano non esistono più...
E gli operai dove sono???
Comunità montane soppresse, scuole, ASL accorpate, uffici regionali chiusi, ospedali ridimensionati o da chiudere, e De Filippo con la giunta che fanno???
I Senatori (che gli è rimasto solo il nome) che fanno?
La giunta si riposa e dorme a Potenza e i Senatori si riposano e dormono a Roma...
Sono mesi che agricoltori di Rotondella residenti vicino gli argini del sinni, hanno chiesto aiuto alla regione per la rottura degli argini del fiume, senza averne avuto riscontro...si potrebbe continuare a scrivere per ore, ma non ne vale la pena, scriveremo meglio sulla scheda elettorale...
Che stipendi rubati...
RispondiEliminaMa li avete mai visti questi pseudo Senatori o meglio sonatori...fare un intervento, discutere una legge, risolvere un problema Regionale o locale, come ad esempio la chiusura dell'ospedale di Tinchi o il ridimensionamento di quello di Policoro???
SAPETE QUANDO SI VEDRANNO?
QUANDO AVRANNO BISOGNO DI VOTI, TORNERANNO TRA IL POPOLO A STRINGERE MANI E ALLEANZE, TORNERANNO A GARANTIRE MENZOGNE E BUGIE, ECC, ECC...
CAPITO QUANDO LI RIVEDREMO!!!
Ci sarà qualche fesso che ancora crede in queste "persone"???
vedere professionisti, dottori, dirigenti, pseudogiornalisti , servi e bigotti e tutti gli operatori sanitari con mogli, mariti , figli e parenti fare le statuine e battere le mani come imbecilli sotto i palchi occupati da sti personaggi immorali , urlare e far capire che la gente non ne può più... è una vergogna
RispondiEliminaconcordo pienamente con voi ma voglio porvi un ulteriore quesito: qualcuno di voi policoresi ha mai visto muovere o sentito parlare castelluccio in cons regionale, cosa ha detto a favore del ridimensionamento scolastico di policoro? niente , niente, niente ..............e qst persona dovrebbe rappresentarci, allora si che siamo fregati tanto peggio di così nn può andare! ex castellucciano!!!!!!!!!
RispondiEliminaè vero, ai comizi vedi solo quelli delle asl con la famiglia a seguito...perchè, non si sa mai, ci sono sempre i figli da sistemare. Bisogna leccare bene. comunque il pd come il pdl per è solo un'azienda che mangia e si mette all'ingrasso alla faccia di tutti gli onesti cittadini. noi abbiamo una responsabilità civile e, il dovere di CACCIARLI con le buone o con....altro. ma se ne devono andare. Che la smettano di insultarci. Devono tacere... per sempre
RispondiEliminaIl Movimento 5 Stelle di Policoro intende raccogliere firme da inviare alla Regione Basilicata ..... " Via i soldi dalla Politica" Considerando che quei soldi sono i nostri allora diventa indispensabile fare sentire la nostra voce. Stop ai lauti stipendi, stop alle laute pensioni Stop allo sperpero dei nostri soldi. Quanti soldi potremmo risparmiare ogni anno se questi signori alla provincia, alla regione e perfino nei comuni avessero stipendi NORMALI equiparati al grado di lavoro NORMALE????
RispondiEliminaGlasalandra
IL COMMENTO N. 7 LO CONDIVIDO PIENAMENTE...
RispondiEliminaESPRIME ESATTAMENTE QUELLO CHE PENSO E RIPETO DA TEMPO..
BISOGNA SEMPLICEMENTE SMETTERE DI VOTARLI.
RispondiEliminaGiusto, smettere di votarli...
RispondiEliminaE' l'unica arma che ancora abbiamo e quando verranno a fare comizi, non andare nemmeno a passare dal palco...
In politica valgono i numeri e noi glieli dobbiamo togliere...
Popolo fate da portavoce e spiegate alle persone che non sanno, lo schifo che fanno i nostri politici lucani e soprattutto quelli del metapontino che dovevano e potevano meglio rappresentarci... (CHIURAZZI,BUBBICO,LATRONICO,NIGRO,ECC)
RispondiElimina