mercoledì 1 settembre 2010

Rivelazione choc «A Rotondella c’era il plutonio»

F. Mele
POLICORO - «All’Itrec della Trisaia di Rotondella i miei consulenti trovarono plutonio. Ma non potetti proseguire nelle indagini poiché fu un disco rosso che me lo impedì». Dichiarazioni shock sulla maxi - inchiesta nota con il nome di “Nucleare connection”, su un presunto traffico di materiale atomico dall’Italia all’Iraq di Saddam Hussein con la partecipazione di pezzi di Stato deviati e della ‘ndrangheta, che sono state rilasciate dall’ex procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia di Basilicata, Giuseppe Galante, prima in pubblico e poi alla Gazzetta.
L’ex magistrato, lasciatosi decadere dalla magistratura nell’aprile 2007 dopo l’esplodere dell’inchiesta “Toghe lucane”, condotta dall’ex pm di Catanzaro, Luigi De Magistris, ha parlato dell’indagine da lui ereditata nel 1999 dall’ex procuratore capo del Tribunale di Matera, Nicola Maria Pace, che l’aveva aperta nel 1994, rispondendo ad una domanda dell’ambientalista Domenico Lence.

Domanda postagli nel corso della presentazione del libro di David Lane, corrispondente dalla Italia dell’Economist, dal titolo “Terre profanate. Viaggio nel cuore della mafia”, editore Laterza.
«Posso ora parlare di “Nucleare connection” - ha spiegato Galante - dato che sono un libero cittadino e poiché l’inchiesta non è più coperta dal segreto istruttorio, poiché archiviata. Affermo, allora, che i miei consulenti trovarono tracce di plutonio nel sito atomico Itrec. Plutonio che non doveva esserci perchè il ciclo studiato a Rotondella era quello uranio–torio». Possibilità, quella della presenza del materiale radioattivo necessario per fabbricare la bomba atomica, sempre negata dai vertici dell’Enea, l’ente statale gestore dell’impianto.

L’ex magistrato ha dato anche la sua versione sulla presenza di plutonio: «Si è trattato di rimanenze di uranio arricchito che è passato dalla Basilicata e poi è andato verso altri lidi o, ipotesi meno probabile, è stato cambiato il ciclo delle lavorazioni condotte in Trisaia». Evenienze che non potevano non essere a conoscenza dei Governi dell’epoca e dei servizi segreti, ma che sono stata tenute “top secret” alla magistratura.

E qui ecco la seconda dichiarazione shock dell’ex procuratore antimafia: «Sicuro. La materia è alla diretta disposizione della Presidenza del Consiglio. Ed i servizi segreti sono ovunque: sia quelli “re golari” sia quelli deviati». Ma, perché non proseguì nelle sue indagini? «Trovai un disco rosso davanti a me». Risposta sibillina… «No. Chiarissima».

Viaggio nelle terre profanate attraverso un libro

In una piazza Eraclea gremita di pubblico, almeno 200 persone per gli organizzatori del Circolo Pio La Torre, è stato presentato il libro di David Lane, giornalista inglese corrispondente dall’Italia del settimanale The economist, “Terre profanate. Viaggio nel cuore della mafia”, edito da Laterza di Bari, ma già tradotto in molti paesi. A parlare del lavoro di Lane sono stati don Marcello Cozzi, referente regionale dell’associazione Libera, l’avvocato Vincenzo Montagna, già consigliere regionale del Pci e protagonista di molte vertenze legali a difesa dell’ambiente e della legalità, e l’ex procuratore capo dell’Antimafia di Basilicata, Giuseppe Galante, entrato in “Toghe lucane” da indagato ed uscitone come parte lesa. Per tutti il “viaggio di Lane” da Gela, in Sicilia, sino a Teano, in Campania, attraverso Calabria, Basilicata, e Puglia, è un contributo per combattere la criminalità organizzata che strangola la società economica e civile del Sud. Un Sud sconfitto, sinora, dall’alleanza mafia - pezzi di istituzioni pubbliche. [fi.me.]
Cbrani tratti dalla Gazzetta del mezzogiorno)

1 commento:

  1. Non si spiegano diversamente tutti i casi di tumore registrati in Basilicata!!!
    GRAZIE A CHI SAPEVA ED HA TACIUTO...
    GRAZIE A CHI POTEVA FARE QUALCOSA E NON L'HA FATTA...
    GRAZIE AI POLITICI CHE PARLANO, PARLANO, MA ALLA FINE CI MANGIANO ANCHE LORO...
    GRAZIE DI CUORE A TUTTI I RESPONSABILI PER LE MALATTIE CHE CI AVETE DONATO...
    MA UN GRAZIE PATICOLARE VA AL GOVERNO BERLUSCONI CHE ANCORA UNA VOLTA VEDE SCANZANO J. COME UNO DEI SITI IDONEI PER DEPOSITARE ALTRE SCORIE...

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