FILIPPO MELE
• P O L I C O R O. Il sindaco, Nicola Lop at r i e l l o, ha riaperto l’affare D7. Di cosa si tratta? Dei 100 milioni di euro che doveva spendere Itaca spa su 21 ettari di territorio, la zona D7 di piano regolatore generale, siti tra via del Lido, la pineta costiera e Torremozza - Marinagri, per costruire un villaggio turistico da 2600 posti letto. Sull’investimento, però, ci sono stati e ci sono problemi. Il primo: del progetto è rimasto solo il plastico presentato nell’aprile 2007. Nel marzo 2008 l’allora commissario prefettizio, Maria Rita Iaculli, applicò la clausola risolutoria con la concessionaria per inadempienza. Il secondo problema è che tutta la D7 è detenuta da 50 anni da agricoltori che l’hanno bonificata e trasformata. E che ne rivendicano la proprietà e la facoltà ad investire su di essa. Il terzo è quello relativo al ricorso di Itaca avverso alla delibera del commissario con la richiesta di risarcimento danni dapprima di 100 milioni di euro, poi di 70, ora di 50. Una bella “gatta a pelare” nelle mani di Lopatriello che ha dato incarico ad un pool di legali, guidati da Gianni Di Pier ri, per tentare di sbrogliare la matassa. «Noi abbiamo interesse - ha detto il sindaco - che ci sia l’investimento aiutando, nel contempo, i detentori dei terreni. Né possiamo rischiare su quel che può essere l’esito della causa. E se fra 10 anni il Comune la perdesse? Rimarrebbe senza investimento, senza modifiche produttive del territorio, senza sviluppo turistico». Itaca, nel frattempo, è passata di mano: da Luciano Baiocco, un imprenditore di Civitanova Marche arrivato a Policoro nel 1973 con l’ex presidente dell’Ascoli Calcio, Costantino Rozzi, alla famiglia Longarini, proprie taria del centro sportivo “La borghesiana” e di una catena alberghiera. Così, nei giorni scorsi, Lopatriello è stato a Roma per tentare di dirimere la questione. «Ora, però, saranno i legali a tentare di riportare alla ragione Itaca. Se accordo ci sarà pretenderemo che la spa pensi agli agricoltori pagando tutti gli oneri loro spettanti. Al Consiglio comunale spetterà la parola fine». Ma i detentori sono sul piede di… guerra. «Il progetto Itaca - ha detto uno di loro che ha voluto mantenere l’anonimato - non esiste più e noi non siamo abusivi. Né siamo contro l’investimento turistico sull’area. Agiremo, perciò, perché questa spa venga estromessa dall’utilizzo della D7, come da revoca commissariale, proponendo di realizzare in proprio quel che il Piano regolatore prevede su quei 21 ettari». Chi vincerà la corsa ad ostacoli appena cominciata?
La nostra risposta ai comunicati di Lopatriello sulla D.7
E' stato un'altro viaggio inutile pagato dai cittadini quello di Lopatriello e il suo staff a Roma con la motivazione di voler tentare di dirimere la controversia legata alla D/7.Di viaggi inutili del Lopy ne possiamo elencare tanti , a cominciare da quelli in romania , ci raccontava degli enormi benefici per l'interscambio con Banesti che avremmo avuto , in effetti d' estate siamo pieni di rom sul nostro lido. Oppure quello ECCEZIUNALE in Austria allaPfanner , per gli investimenti miliardari che invece abbiamo scoperto dopo , che era frutto di attività svolta dalla Regione , o il suo di millantare di centinaia di assunzione che alla fine si tradurranno in meno di 20 posti. Lui oggi si preoccupa di una possibilità di un contenzioso infondato (perché tale è) avanzato da Itaca. Per noi sono solo dei pretesti e cominciamo a pensare male di tali rapporti. E' ormai acclarato che nulla è cambiato rispetto alle condizioni che hanno portato il commissario prefettizio alla risoluzione del contratto, il quale ha tenuto conto dei pareri espressi dall'ufficio legale del Comune e soprattutto quello del professor Agostino Meale, i qualiconcordemente si sono sempre pronunciati a favore della necessità per l'Amministrazione di applicare la clausola risolutiva espressa, atteso gli insanabili inadempimenti di Itaca.Non solo, lo stesso Lopatriello sindaco della precedente amministrazione , chiedeva un parere al coreco , che esprimeva una opinione che avvallava la risoluzione del contratto. Dice Lopatriello che questo investimento sarà complementare a Marinagri, visto le voci che giungono da Cantazaro sarebbe un'altro motivo per diffidare di questa insulsa operazione
Si è reso conto che ha finito di leggere il libro delle fiabe, mo passa all'enciclopedia delle favole e noi coglioni a credere...
RispondiElimina...ammazza ma a Policoro una cosa normale mai? Adesso dobbiamo sorbirci quest'altro tormentone! Ottavio non distogliere l'attenzione da marinagri intanto!!
RispondiEliminafinalmente a policoro e' arrivato un'imprenditore molto importante per la d7 uno sconosciuto totalmente al casellario giudiziario!!! e come gl'amministratori
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