domenica 12 settembre 2010

L’autopsia svelerà le cause della tragedia di Rosalba

I risultati tra 25 giorni. Polemica sul rientro in reparto di medici fuori servizio

Tre ore di esami. Il medico legale Biagio Solarino: «La situazione è chiara»
FILIPPO MELE
• « L’autopsia è durata tre ore. Sono stati effettuati prelievi per esami istologici. Quando avremo i risultati ed una volta esaminati gli atti stileremo la perizia. La situazione che abbiamo osservato è chiara».

Sono le sole parole che Biagio Solarino, medico legale e docente dell’università di Bari, ha rilasciato alla stampa nella tarda serata di giovedì al termine dell’esame autoptico condotto sulla salma di Rosalba Pascucci, 32 anni, morta nell’ospedale Giovanni Paolo II per le complicanze seguite ad un parto con taglio cesareo. Parto in cui ha dato alla luce due gemellini. Con il prof. Solarino, nominato dalla Procura di Matera, che ha aperto una inchiesta sul decesso condotta dal pm Rosanna De Fraia, collabora il ginecologo Luca Lojudice, altro docente all’ateneo barese. Ad assistere all’autopsia anche i periti di parte, il prof. Luigi Palmieri, professore universitario a Napoli, consulente del marito, Andrea Buongiorno e dei figli, Lidia, tre anni, e dei neonati Rocco e Cristiano, della sfortunata donna, e Maurizio Bresadola, perito del ginecologo Carlo Capodiferro, che eseguì cesareo assistito dal collega Giovanni Manolio. Entrambi sono stati sospesi in modo cautelativo dalle loro funzioni e risultano iscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Sulle risultanze dell’esame, che si avranno entro 60 giorni, anche i legali delle parti sono stati attenti a non derogare dal segreto istruttorio. L’avvocato Rocca Sisto, che con il collega Pietro Di Taranto, patrocina la famiglia Buongiorno ha dichiarato: «Il nostro consulente ci ha informato della sua opinione. Per potersi esprimere compiutamente, però, occorrerà attendere l’esito degli accertamenti sui tessuti mandati a Bari. Ci vorranno 25 – 30
giorni». Si è parlato di una piastrinopenia, vale a dire di un deficit delle particelle del sangue che si attivano per la coagulazione, di cui sarebbe stata affetta Rosalba… «Le garantisco – ha puntualizzato l’avv. Sisto - che la signora Pascucci stava bene». Sono stati trovati i segni dell’emorragia di cui ha parlato il direttore generale della Azienda sanitaria, Vito Gaudiano, e ritenuta alla base dello shock emorragico che avrebbe causato la morte? «Sì. I segni dell’emorragia c’erano». Il difensore del dr. Capodiferro, Giuseppe Labriola, si è limitato ad evidenziare come «di fronte ad un fatto del genere non ci saranno proroghe ai 60 giorni concessi ai periti a meno di complicanze nelle analisi». Intanto, la segretaria di Cittadinanzattiva di Basilicata, Maria Antonietta Tarsia, ha dichiarato che si costituirà parte civile a sostegno della famiglia Buongiorno in caso di processo a carico di responsabili. E giovedì sera il magistrato ha dato il permesso perché la salma potesse lasciare Policoro per essere trasferita a Bernalda. Ieri, alle 11.10, il feretro ha varcato il cancello del Giovanni Paolo II. Su quanto accadde in sala operatoria, poi, il dr. Manolio ha affermato che lui, di guardia, si è limitato a seguire l’intervento condotto da Capodiferro. Quest’ultimo, pur se non in servizio, è rientrato in ospedale per operare la paziente che aveva seguito negli otto mesi di gestazione. Una prassi che in questo nosocomio sarebbe consentita. Ma non in altri ospedali dove ad operare o ad assistere ad un parto sono i medici in reparto. E ciò per spezzare i connubi tra visite private ed utilizzo delle strutture pubbliche. Abbiamo tentato di sapere dai vertici aziendali se tale situazione sia legittima, se sia consentita anche al Madonna delle Grazie, e del perché la percentuale di cesarei a Policoro (dati 2009) sia del 66,1 % contro il 15,3% di Matera. Ma il capo del Dipartimento donna, maternità ed infanzia, Silvio Anastasio, ci ha invitati a rivolgerci al direttore generale. Solo il numero 1 dlla AsM sarebbe deputato a parlare coi media della vicenda che ha scosso la sanità lucana. Il dr. Gaudiano, però, non era reperibile ai numeri di telefono in nostro possesso. Ci siamo rivolti, allora, al responsabile dell’ufficio stampa,Vincenzo Maida, che ci ha rinviati a quando avrà acquisito necessarie informazioni tecniche. Insomma, bocche cucite in materia (per ora) alla Asl di Matera.(tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno)

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