De Filippo: solo 70 euro. Latronico e Taddei: no, 100 euro
MASSIMO BRANCATI
• Arriva finalmente lo sconto sulla benzina in Basilicata e negli altri territori interessati. L’atteso decreto ministeriale (per ora è solo una bozza) è approdato ieri in sede di Conferenza Stato Regioni. Formalizzato, dunque, un provvedimento che è stato «cavallo di battaglia» del centrodestra nelle ultime campagne elettorali. A conti fatti - come anticipato dalla Gazzetta - il bonus carburante ammonterebbe a circa 70 euro per ogni patentato, ma è una cifra che il Pdl porta ad almeno 100 euro. La gestione dei fondi - secondo quanto emerge dal documento - è attestata direttamente al Ministero dell’Economia, particolare che - secondo il governatore De Filippo - andrà ad incidere sul plafond generale delle risorse. Serviranno, infatti, delle somme per realizzare la carta prepagata, sul modello della social-card. Inevitabilmente, a parere della Regione, dovrà essere «toccato» l’ammontare generale degli incent iv i .
Il Ministero prevede che per le Regioni in cui il bonus sarà non superiore a 30 euro a residente (per un puro caso nel numero ci sono quelle del Nord), le somme saranno trasferite alla Regione che ne disciplinerà l’utilizzo, mentre per quelle Regioni (ma sarebbe stato più corretto scrivere quella Regione, ossia la Basi licata) in cui il bonus sarà superiore, le somme saranno gestite direttamente dal Ministero che le erogherà attraverso un sistema di carte prepagate gestito da una azienda privata. I cui costi, come dicevamo, dovrebbero essere detratti dal bonus.
La gestione centralizzata comporta, a parere di De Filippo, un altro aspetto. Se nel resto d’Italia le Regioni potranno de cidere di destinare il bonus alle fasce sociali più deboli, escludendo i redditi più alti, e graduando l’entità della somma da erogare, in Basilicata, invece, si va verso una soluzione «a pioggia». Tutti i patentati avranno lo stesso sconto, sia il disoccupato che il ricco imprenditore, sia l’operaio Fiat che il sottosegretario di Stato o il presidente della Regione che ha già annunciato di non voler utilizzare il bonus e di destinarlo a una onlus. Il governatore Vito De Filippo non nasconde la sua delusione: «Ci troviamo a fare la conoscenza con i decreti «contra regionem». Per non dire che le nostre previsioni sulla modesta entità del provvedimento sono state confermate: 70 euro a patentato, non a residente, ma a patentato. Il che vuol dire che la vecchietta che non guida e non ha l’auto ma chiede al figlio di essere accompagnata a ritirare la pensione o fare una visita medica sarà discriminata; che una famiglia di genitori e tre figli minori, col solo padre che guida e un solo reddito riceverà lo stesso bonus di un single patentato e con reddito. Anche in una mossa propagandistica, insomma, il Governo non si occupa degli ultimi e mostra la sua scarsa sensibilità sociale».
Il centrodestra lucano insorge (si veda box al lato). L’on. Salvatore Margiotta (Pd) ricorda che il sottosegretario allo sviluppo economico Giorgetti, rinviando la discussione sullo schema di decreto per il bonus-benzina, dopo i rilievi mossi dal presidente De Filippo «aveva afferrato la nostra tesi. Per come è stato proposto, il provvedimento non solo darebbe solo una «mancetta» ai lucani, ma sarebbe anche macchinoso e iniquo». Secondo Margiotta le previsioni sull’entità del gettito del sen. Latronico (100 euro a patentato) sono ottimistiche «sia perché i patentati sono più di 300mila, sia perché dalla somma di 33 milioni di euro frutto dell’addizionale andrebbero detratte le spese di gestione del macchinoso meccanismo della carta prepagata che, come abbiamo visto nel caso della social card, può portare costi inaspettati. E poi proprio la sua stima mostra l’iniquità del provvedimento: se i patentati sono circa 300mila significa che il bonus lo avrà solo un lucano su due, e dato che ci sono sicuramente più single che famiglie di sei persone, moltiplicare il bonus per 3 per stimare i vantaggi per le famiglie appare più un esercizio di fantasia che di matematica».
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