martedì 27 luglio 2010

La Basilicata dei veleni ecco il lungo atto d’accusa

METAPONTO DATI INQUIETANTI PER SALUTE PUBBLICA E SISTEMA ECO-AMBIENTALE

[pino gallo]
•M E TA P O N TO.Terra e mare al tempo del petrolio. Questo il titolo del convegno che si è tenuto a Metaponto, con una lunga ed articolata carrellata di dati scientifici fra trivelle e piattaforme petrolifere, con la Basilicata nel mirino delle compagnie petrolifere. Anzi nell’occhio del ciclone petrolifero. Maria Rita D’Orso gno, docente americana, ma di origini abruzzesi, presso la California State University at Northridge di Los Angeles, ha sciorinato dati inquietanti per la salute pubblica e per tutto il sistema eco-ambientale. «Così in Basilicata arrivano i pozzi di petrolio a meno di 500 metri dall'ospedale Villa d'Agri, con una regolare approvazione di tutto il Consiglio comunale di Marsicovetere, fatta eccezione per Giovanni Mazziotta, l’unico eroico con sigliere che ha detto no. Il sindaco

e medico, Claudio Cantiani, ha detto che nell'arco di 30 anni, l'Eni darà 1 milione di euro al suo Comune, pari alla iperbolica cifra di 6 euro all'anno a persona. È noto a tutti – ha proseguito D’Orsogno – che i fanghi ed i fluidi perforanti utilizzati nelle trivellazioni possono contaminare le acque ed il terreno e produrre danni irreversibili ai prodotti agricoli. E quando vanno a finire a mare con il loro carico di morte a base di benzene, di piombo, di zinco innalzano di 25 volte la concentrazione di mercurio nei pesci, che vivono in
prossimità delle piattaforme petrolifere; pesci che a loro volta finiscono nella catena alimentare umana, innescando patologie tumorali. È dimostrato scientificamente che l’idrogeno solforato, sotto-prodotto principale dell’opera di idro-desulfurizzazione del petrolio, anche a livelli al di sotto delle norme stabilite per legge, a basse dosi può causare disturbi neurologici, respiratori, motori, cardiaci. Da risultati emerge anche la sua potenzialità, alle basse dosi, di stimolare il cancro al colon, mentre i danni alle alte concentrazioni sono noti ed includono la morte». L’attore Ulderico Pesce ha ricordato «come vergognosamente la tubatura che parte dal deposito nucleare della Trisaia di Rotondella e sbuca nel Mar Jonio, continua a scaricare 25 metri cubiall’ora di liquido radioattivo».

Ed poi ancora un atto d’accusa: quello del tenente della Polizia Provinciale di Potenza, Giuseppe Di B e l l o, il quale ha dichiarato «di essere stato sospeso dal servizio per 2 mesi, per aver rivelato gli esiti degli esami sull’acqua del Pertusillo» e che «adesso rischia di essere trasferito per discredito all’immagine della Provincia». Fra gli altri interventi anche quello di Domenico Giannace, dei comitati a difesa dell’Ospe - dale di Tinchi.

2 commenti:

  1. cittadini dobbiamo avere il coraggio di non votare più.....

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  2. io non voto più da parecchio..
    ritornerò quando i ns. consiglieri regionali e altri rinuncieranno almeno a parte dei Euro 14.000,00 al mese che la regione basilicata elargisce...senza che poi riescono a fare nulla di nulla se non corsi di formazione per rimpinguare le casse di amici e parenti, finanziamenti fasulli a imprese altrettanto fasulle

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