mercoledì 21 luglio 2010

Il Pertusillo malato Tenente sospeso segnalò l'inquinamento


La sensazione è che ci si trovi di fronte al classico caso del personaggio «scomodo» da rendere inoffensivo. Da due mesi è senza stipendio. Sospeso dal posto di lavoro. Il tenente di Polizia provinciale Giuseppe Di Bello in «castigo» per aver rivelato segreti d’ufficio. Quali? Una serie di dati sulle analisi chimiche e batteriologiche dei principali invasi della Basilicata, a cominciare dal Pertusillo. Dati che da una parte venivano letti come allarmanti e dall’altra considerati perfettamente nella norma. Come i nostri lettori ricorderanno, sulla base di quelle informazioni si scatenò un acceso dibattito confluito in un’aula di tribunale. Regione e Arpab parlarono di «procurato allarme», citando in giudizio lo stesso Di Bello e Maurizio Bolognetti, leader dei Radicali lucani.

Ciò che sta accadendo nel Pertusillo, per certi versi, era stato anticipato dai due e, in particolare, da Di Bello. Forse non si aspettava la medaglia, ma neppure di essere messo alla porta, lasciato senza un euro, con una famiglia sulle spalle e il mutuo da pagare (il suo caso approderà al Riesame il 29 giugno).

L’hanno accusata di aver rivelato il contenuto di documenti riservati... «Ma quali riservati. Quando si tratta di temi che riguardano la salute dei cittadini tutto deve essere fatto alla luce del sole. Ho semplicemente applicato i dettami dell’ccordo di Aahrus e dell'articolo 32 della nostra Costituizione. I cittadini hanno il diritto di essere a conoscenza anche solo di ipotesi di rischio ambientale. D’altra parte proprio chi mi ha denunciato, l’ex assessore Santochirico, invitò i lucani a fare autonomamente le analisi delle acque di balneazione per essere sicuri del mare di Basilicata».

Ma quei documenti da chi li aveva avuti? «Dalla direzione generale del dipartimento ambiente della Regione. Si tratta del risultato del monitoraggio, compiuto il 5 e il 18 novembre 2009, negli invasi di Monte Cotugno, Pertusillo, Camastra e Savoia di Lucania. Tutti registravano la presenza di colibatteri fecali, sintomo del malfunzionamento di depuratori. La presenza di sostanze chimiche, inoltre, testimoniavano che c’era qualcosa che non andava anche sul fronte degli scarichi industriali».

Doveva evitare di rendere pubblici quei dati... «Guardi, il dirigente che mi inviò il fax di dieci pagine mi invitava a darne copia ai «portatori di interessi diffusi», cioé ai segretari dei partiti e ai presidenti delle associazioni ambientalisti. E quello ho fatto».

A qualcuno non è andato giù che lei abbia fatto compiere analisi delle acque da una ditta privata... «Volevo verificare se la situazione era migliorata o peggiorata rispetto a novembre. Mi sono preso un giorno di ferie dal lavoro, ho nominato ausiliaria di polizia giudiziaria una dottoressa in chimica e con la mia auto siamo andati sugli invasi».

Chi ha pagato quelle controanalisi? «Non certo il pubblico, ma l'associazione Coscioni, Nessuno tocchi Caino e i Radicali. Il committente era Maurizio Bolognetti che ha assistito al prelievo dei campioni da analizzare».

Cosa è emerso da quel monitoraggio? «La Biosan di Vasto a cui c’eravamo rivolti ha rilevato problemi in tutte le dighe. Per il Pertusillo, in particolare, ha scritto che il campione non rientrava nei limiti posti dal decreto legislativo 31/01 riguardante la qualità delle acque destinate al consumo umano. Evidenziata, inoltre, la presenza di enterococchi intestinali ed escherechia coli, indice di contaminazione di origine fecale».

Potrebbe essere l’effetto di depuratori mal funzionanti o di scarichi abusivi. Oggi lo dice anche Sigillito dell’Arpab... «Già, oggi. Ma io l’ho detto sei mesi fa e mi hanno accusato di fare allarmismo, al punto da sospendermi dal lavoro». [ma.bra. tratto dalla Gazzetta del mezzogiorno)


5 commenti:

  1. Guarda un pò chi ha denunciato quest'onesto signore!
    Cittadini aprite gli occhi quando andate nel buio della cabina elettorale! E' arrivata l'ora di cambiare queste faccie che si fanno solo i fatti loro che oltre a d avvelenarci il fegato con la loro ambiguità, ci avvelenano anche la salute

    RispondiElimina
  2. che vergogna....
    e i nostri rappresentanti provinciali e regionali che fanno...stanno zitti..
    caro serafino di sanza, caro castelluccio...
    si parla solo quando ci sono le elezioni????

    RispondiElimina
  3. "D’altra parte proprio chi mi ha denunciato, l’ex assessore Santochirico, invitò i lucani a fare autonomamente le analisi delle acque di balneazione per essere sicuri del mare di Basilicata"...

    senza parole....

    RispondiElimina
  4. Ho letto sul Quotidiano Il Fatto di Marco Travaglio che il PM che ha indagato il Ten. Di Bello e Bolognetti, sospendendo l'ufficialeper due mesi dal servizio e dalla paga e questo per aver informato sia le autorità che i portatori di interessi diffusi sulle analisi delle acque degli invasi destinati ad uso potabile.. Bene quel PM proviene da Matera. Il denunciante l'ex Assessore Vincenzo Santochirico è Avvocato del Foro di Matera...
    Con tutti i PM di Potenza dare ad una persona che conosceva personalmente Santochirico pone degli interrogativi preoccupanti per la democrazia.
    Anche in virtù della tempestività dell'intervento e della perquisizione nella sede di un Partito Politico .....
    Ma in che razza di mondo viviamo??
    Solidarietà al Tenente Di Bello

    RispondiElimina
  5. Persino quanti vestono divise con sopra le stellette sono tenuti a NON eseguire ordini sbagliati... Figuriamoci quando si tratta di appartenenti ad altri corpi dello Stato, che sono comunque deputati anche alla tutela della salute pubblica. Mi chiedo se, nella fattispecie, non vi siano gli estremi per sanzionare e/o sollevare dai rispettivi incarichi quanti hanno coinvolto, tirato in ballo, denunciato e condannato il bravo Di Bello, che ha fatto semplicemente il suo dovere di Cittadino, al quale - se può servire - va la mia aperta solidarietà. Ve ne fossero di persone così, al sud, in Lucania, forse si sarebbero evitati tanti scempi, compresi quelli futuri, legati alla destinazione dei pozzi di petrolio in via di svuotamento per diventare "serbatoi" di gas proveniente dalla Russia... Meditiamo quindi un po' su certe cose e poi vedremo che la Basilicata ha un solo destino: quello di separarsi dal resto d'Italia, per diventare uno Stato autonomo!
    Mgs

    RispondiElimina