domenica 21 marzo 2010

Policoro: «Affossati dagli atti ingiuntivi»


Le aziende del Metapontino non possono pagare ed il tracollo è dietro l’angolo
CARMELA COSENTINO
• Migliaia di atti ingiuntivi contro le aziende del Metapontino. Atti che, se non bloccati, determineranno la fine del comparto agricolo lucano. Altragricoltura non ci sta. E così insieme con il Cam (Comitato agricoltori del Metapontino) ha organizzato per lunedì a Policoro, davanti ai cancelli di Equitalia, una mobilitazione generale che avrà inizio alle 10 e terminerà alle 20.30 con un comizio in cui sarà resa pubblica una lettera inviata a tutti i politici, compresi i candidati alla Regione, per informare sullo stato attuale della crisi e annunciare le iniziative di lotta in corso e le prossime.

La mobilitazione nasce in seguito alla richiesta, ancora disattesa, di concedere alla Basilicata lo Stato di crisi, misura che aiuterebbe il comparto agricolo ad uscire dalla grave situazione in cui versa. Stato di crisi richiesto al Governo da più Regioni, tra cui la Puglia e la Basilicata, e concesso solo alla Sicilia «per motivi prettamente strumentali ed elettoralistici», accusa Gianni Fabb r i s, coordinatore nazionale di Altragricoltura, nella conferenza stampa tenuta ieri a Matera, alla Provincia. «Una misura da condividere – ha però precisato – perché anche questa regione ha subito danni notevoli. Secondo i dati di Eurostat la produzione nel Sud solo lo scorso anno ha subito un calo del 30 per cento penalizzando in modo particolare il comparto ortofrutticolo».

Il 18 a Roma si è tenuto l’in una soluzione». E nel caso in cui la situazione non si dovesse sbloccare? « È chiaro, non ci fermeremo – risponde Fabbris – e, anzi, in chiusura della campagna elettorale riprenderemo la mobilitazione. In ogni caso saremo vigili per dimostrare che la nostra azione di protesta non è una passeggiata».

Il presidente di Altragricoltura, Pasquale Marino, conclude: «Con queste azioni stiamo dimostrando che la crisi non è solo un problema del Meridione ma di tutta l’Italia perché la crisi non ha risparmiato nessuno, Nord compreso».
Tratto dalla gazzetta del Mezzogiorno

9 commenti:

  1. ma perchè gli agricoltori non devono pagare le tasse?? invece di sfoggiare macchinoni, cellulari ultimo tipo ecc., pagassero quanto dovuto anche loro come tutti o quasi....................

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  2. ..parole sante! I così detti agricoltori di Policoro prima hanno ricevuto in regalo il terreno le attrezzature e la casa dall'ente di riforma fondiaria. Poi hanno messo a lavorare le mogli ed i figli nei campi(mentre loro erano occupati d'avanti al bar in paese a farsi notare con il macchinone). Se grandina o piove troppo o scoppia un tubo dell'acqua sotto il loro terreno o devono costruire le serre o devono comperare il gasolio ecc. ecc. chiedono SOLDI e li ottengono. Non ne parliamo se non riescono a vendere tutto il raccolto perchè il mercato è saturo. Io manderei a fare in culo sia gli agricoltori che quei mafiosi di politici che hanno creato tutto questo e ci sguazzano dentro come maiali quali sono.
    Se tutte le categorie di lavoratori godessero di questo assistenzialismo, saremmo già al tracollo finaziario. Per fortuna (degli agricoltori) ci sono i fessi che pagano le tasse al loro posto. Bravi, bloccate pure la statale, fate le barricate......anzi no, siamo in campagna elettorale e i porci di cui sopra staranno facendo la fila per farvi delle promesse. Auguri.

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  3. non si tratta di tasse ma problemi connessi alla gestione dei costi aziendali ,consorzi ecc.
    nessuno chiede di non pagare ma soluzioni eque per mantenere in vita le aziende ,se muore il comparto agricolo chiudono gli altri settori comprese le amministrazioni pubbliche regionali provinciali ecc.(a cosa servono tanti assessori e dirigenti ?)

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  4. a non sono tasse??? e le cartelle per inps mai pagate??
    lo sfogo dell'anonimp precedente lo condivo.
    Ci sono molte altre categorie di lavoratori che hanno enormi problemi di gestione delle attività, ma non sono mai scesi in piazza a protestare, non ottengono ma neanche chiedono indennità di calamità dallo stato, non hanno neanche il vantaggio delle false pensioni per le mogli e i premi per la nascita dei figli.
    Continuano in silenzio a pagare anche se tra mille problemi e poi subiscono lo scherno di chi dice "noi non possiamo pagare perchè il nostro settore è in crisi". Si e gli altri settore che non hanno beneficiato del regalo dell'ente riforma, terreno, casa e buoi...e ora anche le tasse dobbiamo regalare?? Cosa doveva fare di più lo stato?? sarebbe ora di smettere di chiedere!!

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  5. ...a ri daje con la litania del".... se chiude il comparto agricolo muore il metapontino ecc. ecc.". Siamo sinceri, il comparto agricolo della nostra regione, se non avesse ricevuto le valanghe di fondi che in effetti ha sempre ricevuto dallo Stato e dall'Europa pensate sarebbe mai stato capace di combinare qualcosa di buono? Fatemi il nome di un agricoltore che si possa ritenere un vero imprenditore dalle nostre parti! Fatevi un giretto in campagna la domenica e noterete campi e case coloniche in abbandono. C'è chi semina addirittura il grano a Policoro!? Vorrei che qualche agricoltore che sta manifestando la sua rabbia in questi giorni, spieghi ai non adddetti ai lavori cosa significa seminare il grano in una delle zone più fertili d'Italia!! Ve lo dico io:Pigrizia! E' come avere la Ferrari e andare a 30km/h. Tanto, ribadisco, il terreno e tutto il resto ve lo hanno regalato e, quando non si è sudato per diventare proprietari terrieri, figuriamoci se si vuole faticare per trarre profitti superiori e sfuttare tutte le potenzialità che il posto ti offre. Concludo dicando che la questione meridionale l'hanno creata le persone così, che vogliono tutto senza muovere un dito. Le categorie non assistite (perchè non costituiscono un bacino di voti degno di attenzione) invece soffrono in silenzio, pagano le tasse senza battere ciglio, tirano la cinghia e non trascorrono la mattina al bar o in ricevitoria a spendere soldi in gratta e vinci, perchè non se lo possono permettere. Auguri.

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  6. siete troppo abituati ai contributi, alle dilazioni, alle posticipazioni etc e soprattutto a stare sotto il sedere di tutta questa gente che ne approfitta.. è giunta l'ora di fare dell'agricoltura un azienda come tutte le atre di noi imprenditori alla base del quale c'è il richio di impresa.
    Se qualcuno a noi non ci paga o ci fa il bidone non stiamo a scendere in piazza o a bloccare la 106 ma alziamo il cuo e cerchiamo di recuperare.
    Per salvaguardare il raccolto ci sono le assicurazioni /( e come al solito siete ancora agevolati perchè le pagate posticipate e le pagate per metà perche c'è il solito contributo).
    LAVORATE E ORGANIZZATEVI E LAMENTATEVI DI MENO

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  7. Noi qui in provincia di Avellino abbiamo candidato Un agricoltore allevatore nelle liste Federazione della Sinistra.E sto distribuedo un volantino con il tuo comunicato che la Regione Campania non ha partecipato al tavolo nazionale sull'agricoltura oerche non ha dichiarato lo stato di crisi.

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  8. forse se si trasforma tutto in un latifondo il barone aiuterebbe tutti gli altri

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  9. Non c'è un solo politico che in questo momento dica agli agricoltori di tornare a casa e smetterla di lamentarsi! Tutti solidali e ben saldi sull'onda emotiva da cavalcare. Il politico, che è un amministratore, dovrebbe invece dire ai propri cittadini come un buon padre di famiglia:" caro figliolo io non ti do più un soldo fino a quando non mi dai prova che ti stai impegnando e che meriti quello che stai chiedendo". "Fai prima i compiti, comportati bene e se alla fine dell'anno verrai promosso, ti regalo il motorino!". I nostri agricoltori invece sono come bambini viziati, prima vogliono i soldini e poi, forse, fanno i compiti. E indovinate chi li ha abituati a tutto questo? I politici naturalmente, che da pessimi genitori hanno mandato allo sfascio questa famiglia/società e, siccome alla fine come in tutte le famiglie bisogna pure tirare avanti in qualche modo cosa si inventano questi politici/genitori? Mentire!! E' l'unica soluzione per sopravvivere! Spararle più grosse che si pùò, così in famiglia regna una pseudo calma che permette loro di prendere tempo per fare i propri interessi che è l'unico scopo di un aspirante candidato. Auguri.

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