lunedì 22 marzo 2010

MA CHE POLITICA E' QUESTA?


23 Pozzi per l'estrazione di gas in tutto il metapontino, 4 solo a Policoro: solo in pochi lo sanno e nessuno ne beneficia.
Secondo i dati del Ministero la produzione media annua di gas della concessione di Policoro si aggira in media dagli 8.990.265 mc ai 13.000.000 mc l'anno. Il quinto pozzo, denominato "Masseria Morano" ha acceso la sua fiammella alla fine di gennaio, illuminando la località Bosco Soprano, lo stesso quartiere rurale (insieme a Madonnella) sul quale agli inizi di febbraio si sono accese le telecamere di Strisci la Notizia per denunciare lo spreco di denaro pubblico di 200 lampioni alimentati a energia solare, del costo di 2500 euro ognuno, mai entrati in funzione...fino a che la televisione non ha detto "Sia luce" e le amministrazioni locali sono state costrette a rispondere "...E luce sia".
Gli abitanti del luogo, abituati al buio, al sacrificio e al silenzio, sulla questione del pozzo di gas hanno voluto vederci chiaro, per questo si sono costituiti in comitato e noi naturalmente con loro, ma nonostante manifestazioni, battagli e promesse, l'unica fonte di luce certa a Bosco Soprano rimane la fiammella della Gas Plus.Il Comitato, durante il periodo natalizio, aveva combattuto con riunioni, incontri, sit-in per chiedere l'elementare diritto a sapere cosa si facesse in mezzo alle loro case e ai loro campi e per denunciare la stanchezza di quei cittadini nel vedersi continuamente privati nei loro diritti: si chiedeva alle istituzioni rispetto e attenzione!
Trivellavano in mezzo alle loro case e ai loro campi, pregiudicando il prezzo dei loro prodotti e della loro fatica, l'economia e la salute dell'intero territorio; quei cittadini erano preoccupati perchè vedevano cambiare il paesaggio e il loro stile di vita da un giorno all'altro, senza che nessuno li avesse fatto sapere niente.
Abbiamo chiesto di essere informati sul rischio di inquinamento alle falde acquifere che le trivellazioni comportano, sui rischi dell'inquinamento dell'aria e sul controllo dello smaltimento dei fanghi tossici usati per trivellare; abbiamo chiesto che i cittadini vengano tutelati dal rischio di esplosione dei pozzi e di sprofondamento del suolo (rischi insiti in ogni attività di estrazione gas-petrolifera e che vedrebbero nella malaugurata evenienza di accidenti nessun responsabile e nessun risarcimento alle persone che potrebbero perdere la vita, i campi, le case...ricordiamo che 15 anni fa a Policoro un pozzo esplose, la fortuna fu che esplose in verticale...e se, come è altrettanto possibile, esplodesse in orizzontale nel sottosuolo? Brucerebbe ogni cosa).
Il 9 gennaio abbiamo sfilato con i trattori per le vie di Policoro e abbiamo ottenuto un incontro con l'amministrazione comunale, esperti e i cugini Di Sanza (il consigliere regionale e il consigliere provinciale).
Tanto clamore aveva portato alla convocazione di un consiglio comunale che si era tenuto l'11 gennaio e dopo questo consiglio comunale si pensava che tanto rumore non fosse stato fatto per nulla, dal momento che maggioranze e opposizione, con un documento unitario, chiedevano: la predisposizione di un sistema di controlli adeguato, la sospensione dei lavori fino a quando non si fossero accertati i materiali di utilizzo per la trivellazione, provvedimenti tesi ad impedire l'apertura di altri siti estrattivi in assenza di un accardo con la popolazione dell'area interessata e la convocazione di una conferenza di servizi fra i sindaci del metapontino.
Un risultato che pareva tanto più soddisfacente perchè la realizzazione del pozzo era stata possibile grazie ad autorizzazioni regionali e al silenzio-assenso del Comune di Policoro sulla V.I.A. ( valutazione di impatto ambientale).
Lodevole sembrava il comportamento dei rappresentanti politici: il sindaco Lopatriello aveva dichiarato pieno appoggio al comitato e il documento era stato firmato anche dai rappresentanti politici del PD cittadino, molti dei quali, appendici di Santochirico, definito dagli ambientalisti "il santo protettore delle trivelle".
Però, spenti i riflettori e placato il rumore, sono tornati silenzio e foschia a Bosco Soprano.
Non si è mosso più niente, se non le trivelle.
Il sindaco, che di fronte a noi e di fronte alla stampa, aveva fatto un'ordinanza per rimuovere i fusti potenzialmente nocivi, di fronte al ricorso al TAR della Gas Plus non si è nemmeno costituito, lasciando così decadere l'ordinanza stessa.
Nessuna conferenza di servizio, nesun controllo, nessuna tutela, niente di niente!
Solo il solito silenzio, interrotto dalle chiacchiere elttorali.
Insieme al Comitato chiediamo a gran voce al sindaco, ai consiglieri provinciali e regionali e a tutto il consiglio comunale:

CHE NE E' DELLE VOSTRE PROMESSE?

PERCHE' NON SI E' MOSSO NIENTE?

TROPPO STRANO L'ATTEGGIAMENTO DEL COMUNE E TROPPO DEBOLE E APPARISCENTE L'AZIONE POLITICA DEI NOSTRI RAPPRESENTANTI CHE CON LE LORO PROMESSE NON MANTENUTE SI MOSTRANO PIU' SENSIBILI AI RIFLETTORI CHE AI RIFLESSI CHE PUO' AVERE UN TIPO DI SVILUPPO IMPOSTO DALLE MULTINAZIONALI AI CITTADINI E ALL'ECONOMIA DEL TERRITORIO, PIU' ATTENTI AI SONDAGGI DI GRADIMENTO CHE ALLE SONDE CHE TRIVELLANO LE VISCERE DELLA CITTA', ESPERTI NELL'APPARIRE INCAPACI NELL'ESSERE.

POPULISTI APPUNTO E NON POPOLARI !

DOBBIAMO PER FORZA FARE ALTRO RUMORE PER FARCI ASCOLTARE ?
Ivano Farina - Karateria.org

2 commenti:

  1. una bevuta gratis dai pozzi d'acqua vicino il pozzo di gas non si nega a nessun amministratore
    o dirigente del dipartiemnto ambiente con famiglia al seguito

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  2. dove sono i controlli ambientali promessi dal sindaco?

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