lunedì 27 luglio 2009

Marinagri.- Lopatriello: perchè devo pagare solo io?


Questa mattina il sindaco di Policoro, Nicola Lopatriello, ha voluto chiarire la sua posizione in merito all'inchiesta giudiziaria: «E’ chiaro che il castello accusatorio della procura di Catanzaro si reggeva sulla sabbia e il nuovo magistrato che ha sostituito quello vecchio, destinato ad altre funzioni anche se oggi in aspettativa per il mandato politico che ricopre, lo ha chiaramente detto e scritto nella sua richiesta di archiviazione per quasi tutti gli indagati. La mia vicenda però assume dei contorni kafkiani poiché nel provvedimento giudiziario notificatomi si evince che i reati sono quelli di abuso edilizio e concorso in truffa ai danni dello Stato per il finanziamento pubblico per la costruzione del complesso turistico. Ventitre sono gli atti amministrativi emessi dal Comune di Policoro e contestati dai magistrati calabresi, come si può vedere nell'atto giudiziario, dal 13 dicembre del 2005 al 09/04/2008 e relativi a permessi a costruire (ex Dia -dichiarazione di inizio attività). Non capisco perché sia stato solo io ad essere raggiunto da un provvedimento giudiziario e non altri amministratori che hanno governato questa città in periodi in cui sono state rilasciate le altre 20 Dia. Sia chiaro che la mia non è una chiamata in correità, però è quantomai strano che nella sequenza delle autorizzazioni prodotte nel tempo, tre anni, per permettere alla proprietà di costruire sia soltanto io il capro espiatorio politico per soli tre permessi a costruire, dal 13 dicembre 2005 al 9 marzo 2006, su 23 totali. Allora la domanda sorge spontanea: o il reato non esiste, o se esiste le responsabilità sono più ampie e non si fermano solo alla mia persona. Ma la seconda stranezza di questa vicenda giudiziaria tutta italiana è che un amministratore, a maggior ragione quando ricopre la carica di sindaco, non firma gli atti amministrativi, di competenza invece dei dirigenti come recita la legge sul decentramento amministrativo: la "Bassanini". Tuttavia ho già dato mandato ai miei avvocati, Piermaria Lista e Filippo Vinci, di attivarsi su questi reati ascrittimi poiché come più volte, anche pubblicamente, sostenuto ritengo che gli atti amministrativi usciti da questo Comune sono tutti legittimi, come avallato anche da altri Enti sovracomunali. Il pericolo di inondazione non esiste, almeno per i prossimi 500 anni, e quando la proprietà ci chiederà la pratica di sanatoria comunale per lo sblocco dei lavori, come deciso dal Riesame, la concederemo in due giorni perchè per noi non c'è da sanare nulla e tutto è in regola. Appena terminerà questa telenovela giudiziaria, che tiene bloccata economicamente una città intera, mi auguro, poiché le ingiustizie in Italia sono all'ordine del giorno, si ponga mano seriamente ad una riforma complessiva della giustizia imperniata anche sulla responsabilità civile dei magistrati, in quanto non capisco perché nella nostra nazione solo chi porta la toga è immune da ogni colpa. Anche un padre costituente come il senatore a vita Emilio Colombo, in una tavola rotonda sabato sera sulla storia di Policoro, parlando in generale di giustizia ha sostenuto che pur rispettando l'autonomia della magistratura, su alcune vicende bisogna fare chiarezza, soprattutto quando di mezzo c'è lo sviluppo di una comunità ( tratto dal Quotidiano delle basilicata)
Per completezza di informazione pubblichiamo un estratto dalla motivazione del tribunale del riesame di Catanzaro del 30/06/2009 che, nel negare il dissequestro e condividendo nel merito le contestazione del gip, dice su Lopatriello ed altri:

La pratica amministrativa di finanziamento delle opere della Marinagri spa risulta caratterizzata da una serie di atti di parvenza mendace o, comunque, fuorviante, tali da integrare il Fumus dei reati di truffa e di falso. Limitando l'analisi ad alcune delle vicende più emblematiche, si deve rilevare che uno dei prosuposti del buon esito della domanda di finanziamento era la dimostrazione della proprietà dei terreni interessati dalle opere. In particolare la Marinagri spa affermava la sua proprietà sulle particelle n.5 n. 9 del foglio 4 del comune di Policoro, in epoca precedente il formale riconoscimento (avvenuto nel luglio 2003) di tale proprietà da parte dell' Agenzia del demanio di Roma, fondato su presuposti per come sopra esposto , erronei e infondati (nonchè in ipotesi frutto di condotte delittuose). Fino a quel momento gli organi demaniali (segnatamente l'ufficio del Demanio di Matera) si erano espressi in senso del tutto contrari. La stessa attribuzione catastale delle particelle in questione alla Marinagri SPA risulta frutto di un errore del notaio rogante l'atto di costituzione della società che tenuto conto anche della rilevanza dellaattribuzione e dell'interesse manifestato anche successivamente dal Vitale per il riconoscimento della proprietà di siffatte estensioni di terreno, non può escludersi essere stato indotto dall'indagato stesso. E' appena il caso di evidenziare che a dispetto dell'annosa controversia sulla demanialità o meno delle particelle, il riconoscimento della proprietà di cui si tratta veniva ottenuta dalla Marinagri spa in poche settimane e che qualche giorno dopo, il 30/07/2003 veniva stipulato con l'organo del ministero il ricco contratto di programma che prevedeva il finanziamento delle opere. Altro intoppo nella procedura di finanziamento si era creato a seguito di contrasti sorti con il sindaco di Scanzano, il quale sosteneva come poi riconosciuto dal Tar e dal consiglio di stato, la illegittimità dell'attuazione del progetto per comparti autonomi e separati (come invece voluto da Marinagri, comune di Policoro, e dal Presidente della Regione). A seguito di tale questione, il ministero del tesoro aveva subordinato la stipula del contratto di finanziamento alla risoluzione della problematica amministrativa sollevata dal comune di Scanzano Jonico. In effetti la questione era stata risolta con un atto, poi dichiarato illegittimo dal Tar con d.p.g.r n°199/2001 del 16/10/2001, che veniva comunicato dallo stesso Presidente della regione all'ufficio che istruiva la pratica di finanziamento, con l'indicazione che gli indirizzi posti a base della delibera erano stati formalmente condivisi ed apprezzati da entrambi i sindaci interessati. Circostanza non riscontrata negli atti acquisiti e, per contro, nettamente smentita da Altieri Mario, sindaco di Scanzano Jonico, che consentiva di superare l'intoppo. La circostanza era stata ribadita in altra nota del 14/01/2002 iviata al ministero delle attività produttive dal sindaco e dal responsabile del comune di Policoro, congiuntamente a Vitale Vincenzo e Vitale Marco interessati direttamente (o meglio per i rispettivi enti che rappresentavano) al finanziamento di cui si tratta. In tale nota inoltre veniva affermato erroneamente, che la delibera 299 del 16/10/2001 era divenuta inoppugnabile. In data 05/12/2001 poi l'ing. Marco Vitale in qualità di presidente del Conzorsio Costa D'Oro del quale faceva capo Marinagri spa. inviava una missiva al ministero delle A.P., con il quale rassicurava circa la legittimità della procedura di cambio di destinazione d'uso relativa al comparto a (ed all'ubicazione dell'Hotel Thalas) che invece come sopra esposto, era frutto di una procedura anomala ed illegittima. Il 15/01/2002 poi Lopatriello Nicola e Viceconte Felice, rispettivamente sindaco e dirigente dell'ufficio Urbanistica del comune di Policoro, già distintisi nella procedura di cambio di destinazione d'uso e in altre occassioni per la totale disponibilità nei confronti della Marinagri spa, inviano un'altra missiva al Ministero dell' attività produtiva, al CIPE e ad altri organi sostenendo le tesi fovorevoli alla società citata e affermando che sussisteva il requisito di cantierabilità delle opere da finanziare omettendo, per svista, per dimenticanza, per ignoranza , o altra ragione difficile da giustificare atteso il ruolo rivestito a tutela del territorio comunale, di considerare o di riferire che il giorno prima era divenuto efficace il PAI che imponeva sull'intera area un vincolo di inedificabilità assoluto (incopatibile con qualsiasi opera del genere di quelle di cui si tratta) in ragione dell'elevato rischio idrogeologico, per come sopra esposto. La missiva, cosa veramente singolare, benchè proveniente da organi del comune di Policoro (il quale evidentemente è dotato di organi notificatori e di mezzi di comunicazione) risultava trasmessa a mezzo Telefax dalla società "ET&M" di Vitale Marco , figlio di Vitale Vicenzo, ossia dei privati interessati al finanziamento, direttamente o indirettamente perorato dai due dai due pubblici amministratori ( evidenziando, ulteriormente commistioni di interessi e confusioni di ruoli pubblici e privati ). Rileva sia ai fini del fumus del reato di truffa che di quello di falso , l'attestazione di Vitale Marco, in qualità di progettista incaricato dalla Marinagri spa sia nella perizia giurata del 24/12/2003 che in quella del 05/10/2005della rispondenza delle opere da finanziare "ai vigenti e specifici vincoli edilizi , urbanistici e di destinazione d'uso". Attestazione smentita dalle risultanze documentali di cui si è trattato al punto 4 del presente provvedimento (tra l'altro l'esame della documentazione trasmessa alla banca incaricata di svolgere l'istruttoria dell'ulteriore fase del procedimento di finanziamento evidenzia difformità sostanziali tra i progetti posti a base del finanziamento stesso e l'esecuzione delle opere, tra le quali lo spostamento dell' hotel Thalas dal comparto a al comparto c , al posto dell' hotel Ormos di fatto scomparso). Altra dichiarazione non veritiera è quella citata al foglio 296 dell'informativa del 7/04/2008 relativa alla modifica del progetto di costruzione del villaggio Ios indicata dalla Marinagri spa come conforme all'assetto urbanistico vigente e in realtà non approvato dalla regione che aveva negato il c.d. nulla osta paesaggistico in quanto variazione sostanziale del P.P.E. che necessitava di apposita procedura di approvazione. Gli elementi sopra compediati , concludono i giudici , sono senza dubbio compatibili, in astratto, con le condotte fraudolente ipotizzate, finalizzate ad ottenere l'erogazione dei finanziamenti. ( tratto sentenza tribunale Catanzaro depositata il 30/06/2009)

Ci dobbiamo scusare con i nostri visitatori pochè per problemi tecnici non siamo riusciti a pubblicare così come promesso la sentenza integralmente; ci ripromettiamo di farlo appena ci sarà tecnicamente possibile.

2 commenti:

  1. E' TUTTO MOOLTO CHIARO!!!!!!!!!
    BASTA CHIACCHIERE!!!!!!!

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  2. Caro frammartino, devi dire al tuo serafino:
    1) E' stato eletto con tanto entusiasmo dai policoresi a sindaco della città, nonostante il cugino si fosse messo di traverso con Damato.
    2) Dopo due anni di mortificazione, incapace lui e messosi di traverso il solito cugino, è caduto da sindaco.
    3) Dopo dichiarazioni alla veltroni di ritirarsi in Africa, il serafino si candida alla provincia per sostenere l'agonizzante cugino, è proprio un buono questo serafino.
    4) E' stato eletto con entusisamo dai policoresi alla provincia e dopo varie e tante rassicurazioni che avremmo avuto un rappresentante in giunta.... Stella lo fa fuori!
    5) Oggi per consolarsi si è dato alla bicicletta... un consiglio usala per allontanarti dalla politica e non disturbare più i policoresi con la tua incapacità. Un atto di umiltà è dovuto. Frazie

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