Concorso al S. Carlo (R.Rivelli Gazz.Mezz)
• Non solo deduzioni. Non solo carte e quella strana coincidenza della metà dei candidati che non si presenta alla prova.
Le indagini del Pm Henry John Woodcock sul concorso all’ospedale San Carlo di Potenza «per la copertura di n.11 posti, di cui n.2 part-time, di Assistente Amministrativo – Categoria C» potrebbero già contare su altri elementi e il lavoro condotto dall Squadra Mobile di Potenza starebbe marciando in modo spedito, tanto da far pensare che i tempi per giungere a un punto fermo siano più celeri di quanto era possibile pensare in un primo momento, che lo stesso Woodcock, insomma, possa concluder el’attività prima di trasferirsi, nel prossimo mese di Luglio, a Napoli.
L’attenzione, in particolare, si incentrerebbe su una telefonata tra un politico e uno degli aspiranti a quei posti che a lui faceva riferimento. Il giovane aveva passato la prima parte della selezione, ma avrebbe ricevuto un chiaro invito a non presentarsi all’orale. Si tratta, a quel che trapela, di una persona molto vicina all’esponente politico in questione, tanto da assecondarne la richiesta e da fidarsi quando questo gli dice qualcosa del tipo: «Per te c’è altro», intendendo, pensano gli investigatori, un altro concorso pubblico che pure era stato bandito ma poi saltò.
Elementi in mano gli inquirenti li avevano insomma, da prima di iniziare, a inizio maggio, quelle attività con cui l’in - chiesta è venuta «allo scoperto», vale a dire l’acquisizione degli atti di selezione presso l’ospedale San Carlo, la verifica di tutti quanti avevano passato «brillantemente» la selezione scritta e che poi non si erano presentati all’orale, e la convocazione di alcune di queste persone per essere interrogate. E propri gli interrogatori si sarebbero svolti alla luce degli elementi già acquisiti in precedenza.
Che cosa sia successo, ovviamente, non è chiaro. Ma agli investigatori sembra fortemente probabile che qualcosa non sia andato per il verso giusto e che quell’invito «a desistere» rientri in un quadro più ampio. Anche perchè, diversamente, dovrebbero prendere atto di essersi trovati di fronte alle doti paranormali di qualche cittadino. Poco dopo che il concorso era stato bandito, infatti, arrivarono alcune segnalazioni che indicavano chi avrebbe vinto quel concorso. E qualcuno ci avrebbe «azzeccato». E sarebbe stato indicato anche l’ordine in cui si piazzavano alcuni concorrenti.
Una «coincidenza» che se fosse tale avrebbe dell’incre - dibile. Le domande di partecipazione, a quanto spiegato dalla stessa azienda ospedaliera, erano più di 7mila. Gli effettivi partecipanti alla prova scritta (test a risposta multipla con correzione computerizzata degli elaborati) furono in 4mila. Indovinare i vincitori era statisticamente improbabile. Certo, più facile lo sarebbe diventato dopo, quando furono selezionati i cento ammessi all’orale, e ancor più facile dopo, quando solo 46 si presentarono alla prova. Ma sono numeri casuali, o qualcuno ci ha messo lo «zampino»?
Quello che mi chiedo é se in qualche ente pubblico delle nostr parti non ci siano situazioni simili, padri (o madri) e figli che hanno visnto i concorsi e figli "di" che hanno vinto i concorsi .... non bisogna guardare solo i giardini altrui, perché non si guardano anche i nostri?
RispondiEliminaChe cos'è questa storia delle telefonate di stella a dell'utri apparse su un quotidiano? e l'inizio di un sistema bipartisan?
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