sabato 17 gennaio 2009

Policoro, due punti di vista sul consiglio comunale


Caro direttore, leggendo l’articolo di ieri “ assemblea unità in difesa di Marinagri” del vostro corrispondente sul consiglio comunale di Policoro (l’ottimo Gabriele Delia) ho avuto la sensazione che io e il vostro giornalista abbiamo seguito due consigli comunali diversi. Dire che il consiglio comunale abbia approvato un documento modificato leggermente da quello licenziato dalla commissione, è un affermazione del tutto inesatta. La indicazioni licenziate dalla commissione presieduta dal consigliere Vigorito, conteneva delle proposte che chiamarle scandalose è un eufemismo se non fossero state eliminate dall’assise comunale , come quello al comma 4 della delibera che ritenendo valide tutte le autorizzazioni fin qui rilasciate dall’amministrazione escludeva la possibilità che il comune divenisse titolare delle aree e dei beni della società, questo anche in caso di confisca dovuta a una eventuale sentenza penale così come prevede la legge. Oppure come la bocciatura del punto dove nelle motivazioni cercava di dare un interpretazione coattiva del deliberato dell’autorità di bacino, tentando di dare una giustificazione delle concessioni edilizie rilasciate dal comune , dicendo che UTC avrebbe interpretato il provvedimento dell’autorità come immediatamente esecutiva senza tenere conto dell’ottemperanze alla prescrizione in essa contenuta. Evidente che era un tentativo grossolano di dare una giustificazione ad una delle prove utilizzata dal magistrato per sostenere i motivi del sequestro. Grossolana anche perché fu propri l’ufficio tecnico del comune di Policoro , nel 2007 a far rilevare all’autorità di bacino che sulla cartografia dell’ area su cui sorge Marinagri risultava ancora inondabile , con la conseguente risposta della stessa, che scriveva di non aver potuto fare la variante in quando la società non aveva ottemperato ancora alle prescrizioni. Cosa dire poi della premessa del deliberato proposto dalla commissione è cancellato dal consiglio, che tale delibera era necessaria perchè vi era una nota della Marinagri che minacciava azioni legali “ risarcitorie e subenti che dovessero derivare dalla denegata ipotesi di accertamento di eventuali atti illegittimi invalidanti riferiti al progetto” quasi a voler legittimare in futuro tale posizione.. Come vede le modifiche non sono state insignificanti , ma sostanziali , tanto, secondo il nostro modesto punto di vista , in questa delibera è rimasta solo l’ennesima difesa d’ufficio ( importanza dell’insediamento per l’economia della città, ecc..), del tutto insignificante e ripetitiva, essendosi i consiglieri comunali all'unanimità già espressa in questo senso in altri due consigli precedenti. Anche lo stesso aggetto della delibera che parla di “Approvazione di un atto di significazione” mentre poteva essere “ a sostegno di Marinagri” le fa capire come si è voluto dire tutto e il contrario di tutto, tanto da farci dire che il Consiglio Comunale di Policoro ha rifilato una “sola” a Marinagri., non avendo avuto il coraggio di dire di no ad un atto fortemente voluto dalla società su un testo originario che si dice da voci autorevoli, elaborato da un professionista vicino a Marinagri.
Cordiali saluti
Frammartino Ottavio
Segretario Provinciale PRC Policoro

La risposta sul Giornale di G. Elia:
L'amico Ottavio Frammartino doveva spedire la missiva non a “il Quotidiano”, bensì ai consiglieri comunali che in commissione hanno deliberato un documento e poi, legittimamente, in aula ne hanno approvato un altro con opportune modifiche. Se poi ritiene che le modifiche apportate abbiano evitato la votazione di un documento scandaloso, tutto sbilanciato a favore di “Marinagri”, è un suo legittimo e rispettabilissimo parere. Ho scritto nell'articolo che il secondo documento, quello ufficiale, l'atto ricognitivo o di significazione pro- “Marinagri”, è stato approvato all'unanimità pur se nel dibattito ci sono stati alcuni distinguo tipo l'intervento del consigliere di minoranza del Pd, Franco Labriola, che ha difeso
solo la destinazione turistica dell'area del P.P.E. “Foce Agri”. Per quanto riguarda
la Sua affermazione su un professionista vicino alla società di Vitale che avrebbe suggerito il documento originario, io non ho le prove e, dunque, non posso scrivere cose figlie della mia immaginazione che con l'articolo, per giunta, non hanno nulla a che spartire. Così come non capisco cosa centri l'articolo apparso mercoledì con la Sua personale valutazione di “sola” ri - filata dal Consiglio comunale a “Marinagri”. Io ho preso atto di una votazione, il resto sono spunti di riflessione
che possono essere oggetto di approfondimenti.
g.e. (Quotidiano Della Basilicata)

1 commento:

  1. C'è giornalista e giornalista. Sembra invece che ci troviamo difronte all'ufficio stampa del sindaco

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