domenica 19 ottobre 2008

Associazione “Anas”, chi è costei?

Policoro Oltre un milione di euro per eventi su tutta la fascia jonica, ma nessuno conosce i soci
Piatto ricco mi ci ficco. Nel mare magnum dei contributi che la Regione Basilicata elargisce per le attività culturali che si svolgono sul territorio e che hanno come finalità quella di divulgare l'immagine positiva della terra lucana, c'è anche chi vuole assalire la
diligenza della finanza pubblica per ben altri scopi, deturpandone la stessa immagine e tutto ciò che di buono si fa.
Non si contano le associazioni presenti in regione e tutte con finalità “etiche”, ma una morale comune non esiste. Ognuno ha la propria. Così come quella dell'Associazione nazionale di azione sociale (Anas), presente con una sede in Basilicata a Policoro, in via Siris 166. Prima di lunedì scorso era sconosciuta ai più: all'ufficio Turismo, Cultura e Sport del municipio di Policoro, non l'hanno mai sentita nominare e non risulta da nessun atto scritto. Magari qualcuno conosce la sua presidentessa locale: Maristella Pace. Boh! Risponde con una certa meraviglia chi vive a Policoro sin dagli anni prima dell'autonomia, quando Rocco Scotellaro scendeva in piazza per rivendicare terra ai contadini. E al numero civico del palazzo marrone di via Siris al 166 e all'Anagrafe non risulta nessuna persona censita: una sconosciuta di nome e di fatto.
Forse sarà presente in un'attività commerciale, ma la verifica da esiti negativi: “unknow” dicono gli inglesi.
E comunque mal si concilierebbe con le finalità sociali dell'Anas. Ma è mai possibile che la Pace o una sua delegata non si sia recata mai al Comune per chiedere un contributo per cinque iniziative che avrebbe organizzato nel centro jonico? «Al Comune di Policoro mai!», risponde un solerte impiegato con una montagna di pratiche che evade ogni anno. Ma volete che la Pace si accontenti di 500, 1000 o al massimo 2.500 euro stanziati in un bilancio comunale? Elemosina per lei abituata a viaggiare alto da Policoro a Crotone passando per Maratea, Rionero e Corato. Le sue sono attività culturali extra territoriali
che danno lustro a tutta l'Italia meridionale. Al suo cospetto anche i Borboni impallidirebbero. Tanto che sul sito internet l'Anas risulta essere un'associazione sociale e culturale vera dall'ampio respiro nazionale: sede legale Palermo (Sicilia) alla via Niccolò Tursi, 13 (forse un benefattore) e dalle mille sfaccettature, compresa quella di via Siris 166. E se qualcuno persevera che non esiste, viene sbugiardato dai fatti: nella graduatoria regionale di lunedì scorso sui contributi di “Pantalone”, risulta che anche l'Anas jonica ha presentato domanda per la concessione di una lauta prebenda per eventi organizzati a Policoro nell'autunno scorso: “Enogastronomia lucana”; “Tradizioni lucane”; “La Lucania e i suoi miti”; “La legalità come valore della civiltà”; “L'i - sola che non c'è”, ma nessuno li ha mai visti. Proprio come l'Anas policorese.
Tranne un piccolo dettaglio: 1.058.600 euro è la spesa sostenuta e messa a contributo per tutte e cinque le fantomatiche meraviglie culturali. Tutte virtuali.
Gabriele Elia ( Quoidiano della Basilicata)
provinciamt@luedi.