CIRCOLO PRC “P. MARTELLO” POLICORO
Dopo l’incontro in prefettura , i dubbi e le perplessità sul centro per immigranti che dovrebbe sorgere a Policoro non hanno avuto una risposta adeguata. Infatti non si ha alcuna certezza riguardo alla natura di questa struttura che potrebbe essere un CARA, un centro di identificazione o addirittura, come temiamo, potrebbe essere trasformata col tempo un CTP ( così come temono i nostri compagni di Bari che abbiamo contattato per avere notizie in merito).Abbiamo espresso al prefetto la posizione del PRC con molta determinazione poiché nel caso sia un centro di identificazione o si trasformasse in un CTP noi faremo le barricate; inoltre abbiamo chiesto garanzie affinché il centro sia aperto dove le associazioni e i legali che il nostro partito ha già organizzato, possano dare l’assistenza e tutelare i diritti di questi “cittadini”. Inoltre esprimiamo tutte la nostra contrarietà sia per la scelta della struttura del tutto inadeguata sotto il profilo igienico sanitario ( in un ostello della gioventù che potrebbe accogliere non più di 90 persone saranno ammassati oltre 220 immigranti ) sia perché non è stata coinvolta la cittadinanza , ma anzi hanno imposto una scelta con un bliz, che certamente non aiuterà a dissipare le diffidenze e le paure di questa comunità; non abbiamo alcuna certezza che il centro sarà utilizzato solo fino a dicembre , anzi abbiamo notizie che il gestore del centro ha già fatto una convezione con un’altra struttura per altri 500 immigrati a Nova Siri. Infine la scelta è stata determinata, all’insaputa dei Policoresi, da una cooperativa privata notoriamente collegata a potenti uomini della destra, che non fa questa attività per atto di carità ma solo per lauti guadagni, il nuovo Affare sull’immigrazione fatto cinicamente sulla pelle del più debole.Proporremmo al prefetto soluzioni alternative , guardando alla esperienza positiva dell’integrazione fatta da alcuni nostri comuni con i rifugiati politici Curdi , quella esperienza ci ha insegnato che i percorsi di integrazione vanno condivisi con le popolazioni
Dopo l’incontro in prefettura , i dubbi e le perplessità sul centro per immigranti che dovrebbe sorgere a Policoro non hanno avuto una risposta adeguata. Infatti non si ha alcuna certezza riguardo alla natura di questa struttura che potrebbe essere un CARA, un centro di identificazione o addirittura, come temiamo, potrebbe essere trasformata col tempo un CTP ( così come temono i nostri compagni di Bari che abbiamo contattato per avere notizie in merito).Abbiamo espresso al prefetto la posizione del PRC con molta determinazione poiché nel caso sia un centro di identificazione o si trasformasse in un CTP noi faremo le barricate; inoltre abbiamo chiesto garanzie affinché il centro sia aperto dove le associazioni e i legali che il nostro partito ha già organizzato, possano dare l’assistenza e tutelare i diritti di questi “cittadini”. Inoltre esprimiamo tutte la nostra contrarietà sia per la scelta della struttura del tutto inadeguata sotto il profilo igienico sanitario ( in un ostello della gioventù che potrebbe accogliere non più di 90 persone saranno ammassati oltre 220 immigranti ) sia perché non è stata coinvolta la cittadinanza , ma anzi hanno imposto una scelta con un bliz, che certamente non aiuterà a dissipare le diffidenze e le paure di questa comunità; non abbiamo alcuna certezza che il centro sarà utilizzato solo fino a dicembre , anzi abbiamo notizie che il gestore del centro ha già fatto una convezione con un’altra struttura per altri 500 immigrati a Nova Siri. Infine la scelta è stata determinata, all’insaputa dei Policoresi, da una cooperativa privata notoriamente collegata a potenti uomini della destra, che non fa questa attività per atto di carità ma solo per lauti guadagni, il nuovo Affare sull’immigrazione fatto cinicamente sulla pelle del più debole.Proporremmo al prefetto soluzioni alternative , guardando alla esperienza positiva dell’integrazione fatta da alcuni nostri comuni con i rifugiati politici Curdi , quella esperienza ci ha insegnato che i percorsi di integrazione vanno condivisi con le popolazioni
Diciamo un No chiaro a un CTP a Policoro
un NO forte ad un centro di identificazione a Policoro
chiediamo una struttura diversa perché questa è inadeguata per ospitare 220 persone
Tuteleremo attraverso le associazioni e dei legali i diritti dei rifugiati politici e degli immigranti
Una posizione responsabile e coerente.
RispondiEliminaQuanta demagogia in così poco spazio .... l'integrazione dei curdi nei nostri paesi ma non a Policoro ovviamente, a Policoro niente ctp o cara, solo negli altri paesi .... da un mezzo africano come Frammartino ci si sarebbe aspettato un pò di sensibilità in più nei confronti di tanti poveracci! Invece solo demagogia e speculazione sulla pelle altrui. Che pena che mi fate! Dimenticavo di dire che io non vorrei averla tra i piedi questa gente, devono starsene a casa loro!
RispondiEliminaDi lager ne abbiamo visti gia parecchi e a Policoro e dintorni di certo non ce ne bisogno,la struttura è inadeguata come il seg. del prc afferma . ATTENZIONE....l'immondizia è fuori portata,marinagri ferma e cosa resta ai papponi......l'immigrazioneATTENZIONE
RispondiEliminaCTp sono dei lager moderni, dire di no è un alla loro istituzione in tutta italia è un dovere per un paese civile
RispondiEliminaSono uno di destra..anzi lo ero..
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RispondiEliminaAvete ragione è un grande affare , sono 60 euro a persona circa 14 mila euro al giorno ,trenta assunzione tutte fatte con un sistema clientelare, alla faccia della solidarietà , bravo Latronico bravo Lopatriello.
RispondiEliminaPerchè prendersela con Frammartino , il prc e da anni che dice no ai cpt, che sono delle vere e proprie carceri in condizioni disumane. Basta pensare che l'ostello che dovrebbe occupare 220 persone è stato costruito per una capienza di 90 ospiti. Altro che accoglienza, un grande business
RispondiEliminaLopatriello vergogna, da uno di destra
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