mercoledì 10 settembre 2008

De Magistris a Napoli


Via libera del Ministero per il trasferimento di De Magistris a Napoli
Il ministero della Giustizia ha dato il via libera al trasferimento del pm di Catanzaro, Luigi De Magistris, al Tribunale di Napoli. De Magistris, secondo quanto si è appreso, dovrà prendere possesso del nuovo incarico di giudice tra l'11 ed il 20 settembre prossimi. Viene così resa esecutiva la decisione della sezione disciplinare del Csm, confermata nel luglio scorso dalla Cassazione, che aveva disposto per De Magistris la censura, la perdita di funzioni di pm ed il trasferimento da Catanzaro per "gravi anomalie" nella gestione dell'inchiesta "Toghe lucane". Il magistrato, stamani, era nel suo ufficio, al secondo piano della Procura di Catanzaro, per quello che potrebbe essere stato l'ultimo giorno di servizio nel capoluogo calabrese. Una cancelliere della Procura, Ida Annamaria Rotella, ha inviato al pm una lettera aperta in cui lo ringrazia "per avere riscattato i calabresi facendo emergere e rendendo consapevoli molti che fingevano di ignorarlo, che anche chi vive in questa terra ama ed aspira alla giustizia vera". "La Calabria, la città di Catanzaro, i suoi abitanti, ma anche tutti gli italiani che in lei, si sono sentiti osteggiati - ha sostenuto Ida Rotella - non la dimenticheranno e, a dispetto di ogni apparenza e di ogni realtà contingente, aspetteremo il suo ritorno in questa terra e fra quella gente onesta che vede in tutti quelli come lei la garanzia incondizionata della legalità". "Da parte mia - ha proseguito - la ringrazio per aver dato lustro all'ufficio nel quale quotidianamente opero unitamente a tante altre persone e desidero manifestarle con coraggio e sincera convinzione i sensi della mia stima e della mia incondizionata ammirazione. Qualcuno ha sostenuto che ella ha creato attorno a sé delle 'tifoserie', e poiché le tifoserie si formano allo stadio, quel qualcuno, evidentemente, ha della società civile un'idea da stadio, ignorando che è solo e proprio da quella società civile composta da uomini e donne consapevoli, che provengono la capacità di pensare e di esprimersi in libertà". "Ella - ha concluso - con il suo operato trasparente, non ha imposto o inventato l'idea di giustizia ma l'ha sciolta dal qualunquismo, dal superficialismo, dal pressapochismo, dal buio dell'omertà. E le idee non si uccidono

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