lunedì 21 luglio 2008

Tremonti come Robin Hood toglie alla ricca Basilicata per dare al povero nord

ANTONELLA INCISO
Prima il trasferimento di alcune opere dal programma degli investimenti certi per il 2008 a quello degli ulteriori interventi appaltabili. Poi, il rischio che anche altre infrastrutture previste non trovino realizzazione perché i soldi vengono destinati altrove. È una «débacle» quella che da quasi due mesi si registrata per le strade e le ferrovie lucane. Infrastrutture che solo qualche mese fa apparivano certe e che, invece, oggi rischiano di apparire difficilmente realizzabili. La nuova «scure» che si è abbattuta su di loro si chiama Finanziaria estiva o meglio legge 112 del Dapef. Una norma - introdotta dal ministro Tremonti - che prevede per il Governo la possibilità di utilizzare i fondi Fas e i fondi del Cipe dirottandoli versi interventi strategici a livello nazionale. Insomma, l’articolo della normativa dispone che i finanziamenti europei e statali destinati alla Regioni possano essere utilizzati per quelli che sono considerati interventi strategici d’importanza nazionale. Interventi da cui sono escluse sia la Calabria sia la Basilicata ma sono incluse, invece, tutte le regioni del Nord Italia. Tra le infrastrutture strategiche previste, infatti, vi sono le opere comprese nel corridoio 8, nel corridoio 1 e nel corridoio 5 ossia la Tav, la Lione-Torino-Milano-Trieste e la Berlino-Palermo. Tra le infrastrutture lucane che, invece, rischiano di «saltare», la Saurina, la Lauria-Candela, l’intervento sul primo lotto de La Martella, la Potenza-Bari, la ferrovia Matera-Ferrandina e l’ampliamento della Potenza- Melfi. Tutte strade che sono finanziate parzialmente o interamente con soldi statali o europei. Ma perché il Governo sarebbe arrivato ad una decisione di questo genere? Probabilmente per la scarsità di risorse. Un necessità che ha fatto sì che venisse adottata una strategia precisa: quella di realizzare infrastrutture che rispondano a criteri di sviluppo, di crescita della domanda e di coesione sociale. In poche parole, di utilizzazione e richiesta. Lì dove questi criteri non ci sono non è necessario realizzare strade e ferrovie. Certo, al momento la Finanziaria estiva è ancora in fase di discussione ma è evidente che, se l’ipotesi dovesse concretizzarsi, per la Basilicata non pochi sarebbero i problemi. «Questo tema coinvolge tutte le Regioni italiane – commenta l’assessore regionale alle Infrastrutture, Innocenzo Loguercio - perché il problema riguarda l’infrastrutturazione non strategica. Come Regione abbiamo presentato un documento alla Conferenza Stato-Regioni ed ora stiamo attendendo le decisioni. È indubbio, però, che i problemi ci sono. Noi, ad esempio, prevediamo un investimento di 32 milioni di euro per il tratto La Martella-Venusio perché è complementare alla Matera-Ferrandina ma, se questa non viene realizzata, non è uno spreco di denaro?»(gaz mezz.)

Nessun commento:

Posta un commento