lunedì 7 luglio 2008

Finisce la luna di miele fra il premier e gli italiani


dal corsivo di Maria Novella Oppo
Il Tg3 ha annunciato che i salari italiani sono più bassi del20% rispetto alla media europea, nonostante che gli italiani lavorino 30 ore in più. Da questi dati drammatici si ricava innanzitutto la grave emergenza intercettazioni [...]. Il premier è evidentemente stanco di dover provvedere personalmente alla sistemazione delle tante veline che, per un motivo o per l’altro, richiedono il suo interessamento. Le pagine dei maggiori quotidiani sono piene di nomi, cognomi e cosce delle signorine in questione, quasi tutte sconosciute ai più, ma note per i loro meriti ai potenti. Qualcuna ha girato delle fiction, qualcun’altra ha solo sperato di farlo, perché Saccà una buona parola non la nega a nessuno e figurarsi a Berlusconi. Per questo, dentro e fuori la Rai, non sono pochi quelli che chiedono la beatificazione di Agostino, per aver fatto in pubblico il lavoro sporco (licenziare Biagi), mentre in privato si limitava a fingersi ruffiano. dall’editoriale di Luca Ricolfi La luna di miele fra l’Italia e il governo sta volgendo al termine. Non c’è bisogno di fare sondaggi per accorgersene: chi ha votato a sinistra pensa di aver fatto l’unica cosa possibile, mentre molti elettori di destra non nascondono la loro delusione e i loro dubbi. Eletto per occuparsi di noi, Berlusconi sembra preoccuparsi solo di sé: prima Rete 4, poi le intercettazioni, poi il processo Mills, poi il disegno di legge salva-premier, poi di nuovo le intercettazioni, i giornalisti, i magistrati. Però non è così. Mentre noi ci godiamo il calcio e il reality delle attricette raccomandate il governo sta lavorando alacremente, e quel che sta facendo in questo periodo avrà conseguenze durature sulla nostra vita. Il governo ha approvato un decreto sulla sicurezza e un decreto fiscale, ha presentato il Documento di programmazione economicofinanziaria (Dpef), si appresta a varare anticipatamente la legge finanziaria. Inoltre ha deciso che questa volta la manovra non riguarderà solo l’anno a venire (2009), ma inciderà direttamente anche sugli anni successivi. Che cosa ci riservano tutte queste iniziative? Spero di sbagliarmi, ma a occhio e croce direi che il governo sta silenziosamente tradendo le speranze di chi l’ha votato. Non tanto perché si appresta a varare l’ennesimo pacchetto di leggi ad personam (questo, colpevolmente, interessa poco gli italiani, e pochissimo gli elettori di centro-destra), ma perché più o meno esplicitamente sta facendo marcia indietro sui tre fronti che –appena tre mesi fa – lo avevano visto vincere la sfida con il centro-sinistra. Il primo fronte sono le tasse. Ho letto attentamente il Dpef e con grande sorpresa ho scoperto che la pressione fiscale non diminuirà nemmeno entro il 2013, e sarà allora più o meno la medesima di oggi, appena ereditata da Prodi (circa il 43% del pil). In poche parole per i prossim icinque anni le tasse non scenderanno