giovedì 26 giugno 2008

Si rivive la paura del racket

Intervista alla Dott.ssa Iaculli della prefettura di Matera e al sindaco di Scanzano J. Jacobellis

Lavieri: «Siamo preoccupati. Non vorremmo ritornare indietro»

«Siamo preoccupati di quel che sta avvenendo nella nostra area. Speriamo di non ripiombare negli anni 90». Gino Lavieri, responsabile di zona del Metapontino e vice presidente provinciale della Confesercenti, non nasconde i timori della sua categoria e del mondo imprenditoriale dell’ arco jonico lucano dopo il susseguirsi, da febbraio in poi, di almeno sette fatti di cronaca tutti o quasi riconducibili alla pista delle estorsioni. L’ultimo, quello accertato mercoledì quando un ordigno rudimentale è stato rinvenuto nei pressi del villaggio turistico Torre del faro, del Gruppo Soglia, sul litorale di Scanzano Jonico. Insomma, si tratta di una sorta di strategia della tensione messa in atto con studiata tempistica. Strategia inquietante contro cui le istituzioni stanno organizzando la loro reazione. Il prefetto di Matera, Carlo Fanara, infatti, già mercoledì sera ha convocato il Comitato tecnico del coordinamento interforze. La paura in zona è quella di ripiombare in uno dei periodi più bui della vita delle pur giovani comunità locali. «Ci auguriamo - continua il nostro interlocutore - che non si ripetano gli episodi che videro coinvolta tutta la costa, da Metaponto a Nova Siri, in atti intimidatori, attentati, incendi. Fu un periodo veramente brutto. La nostra fortuna fu che riuscimmo, con l’aiuto dei carabinieri e della magistratura, a venirne fuori. Dopo, abbiamo avuto quindici anni abbastanza tranquilli e calmi grazie anche alla vigile attenzione delle forze dell’ ordine. Ora, ci auguriamo che questi episodi siano isolati fra loro, con matrici diverse, frutto, magari, di qualche esagitato, e che non ci sia dietro qualcosa di organizzato. Il che sarebbe, effettivamente, molto preoccupante». La speranza degli imprenditori è che investigatori ed inquirenti abbiano “il polso” della realtà malavitosa della zona e che siano in grado di troncare sul nascere l’eventuale organizzazione, che potrebbe avvalersi di forze criminali delle vicine Calabria e Puglia, di nuovi clan. L’analisi dei singoli fatti di cronaca sotto inchiesta, tranne quello relativo all’incendio che ha distrutto, il 12 febbraio scorso, lo stabilimento della Organizzazione di produttori Verardi, a Scanzano Jonico, parla di un livello di organizzazione, come dire, primordiale con l’uso di ordigni definiti “rudimentali”. Ancora Lavieri: «Questi fatti di cronaca incidono negativamente sulla situazione economica. Nel '90 ricordiamo tutti che ci fu un periodo di forte recessione in tutto il Metapontino. La gente aveva paura di investire e di lavorare. Ne venimmo fuori. Poi, abbiamo vissuto in modo abbastanza tranquillo. Speriamo di non tornare indietro». Cosa fare? «Se avessimo la ricetta la suggeriremmo agli altri che vivono in modo molto più grave del nostro questa tensione... Serve grande attenzione da parte delle forze dell’ordine al territorio. Forze dell’ordine che debbono essere compatte fra loro. Serve, però, anche il nostro aiuto. Dobbiamo avere fiducia nello Stato».
FONTE: La Gazzetta del Mezzogiorno

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