martedì 17 giugno 2008

L’Unibas relaziona su Marinagri.E’ il momento della trasparenza?



POTENZA - Anticipato di un giorno rispetto all’annuncio dato lo scorso 3 giugno durante il forum convocato dal rettore dell’ateneo lucano, Antonio Mario Tamburro. Sarà presentato oggi pomeriggio (ore 15.30) a Matera, a Palazzo Lanfranchi lo studio sul mega villaggio turistico di Marinagri. Per la precisazione, lo studio sarà illustrato durante una conferenza
su “Probabilità in piena, rischio idraulico e sua mitigazione nelle aree pedemontane e costiere” . Non è certo della trasparenza, però, come
è stato chiesto dal radicale Maurizio Bolognetti, che si apriranno i lavori. Rimane stupito l’esponente politico nell’apprendere che la data è stata anticipata. Senza divulgare la notizia. E’ stata sua la pubblica richiesta fatta al rettore di presentare ai cittadini lucani la verità su Marinagri. Il complesso turistico è ubicato in un’area sottoposta a tutela ambientale
(area comunitaria Sic e zona a protezione speciale) e ad alto rischio idrogeologico, come messo in rilievo dal consulente di geologia, Alberto
Vavalà, nominato dal sostituto procuratore di Catanzaro, Luigi De Magistris che ha disposto il sequestro della struttura. Dopo la
pubblica sollecitazione sulla stampa, l’univer sità ha deciso di illustrare. Poco si sa su cosa sarà trattato, in quanto le risposte saranno date
durante la conferenza. Navigando sul sito dell’Unibas, in evidenza, si annuncia il convegno. Ma il titolo non è del tutto esplicativo. Niente lascia intendere che si parlerà di Marinagri. «La presente conferenza - si legge nell’invito - vuole contribuire a che la connessione tra i risultati di ricerca e gli indirizzi operativi in ambito pubblico (si pensi a enti quali Autorità di bacino, regioni, Apat e Arpa, etc) divenga sempre più stretta in un quadro di più solida consapevolezza pubblica». Dopo l’aper - tura dei lavori di Tamburro, seguirà la relazione del professor Ignazio Mancini, coordinatore del dottorato di ricerca in metodi e tecnologie per il monitoraggio ambientale. Dopo sarà il preside della facoltà di ingegneria, Mauro Fiorentino (membro della commissione che il 3 maggio 2002 espresse parere favorevole alla variante del piano di assetto idrogeologico. I Pai Basilicata, entrato in vigore il 14 gennaio 2002, imponeva un vincolo di inedificabilità assoluta per l’area del progetto “Marinagri” perchè a rischio inondazione e ubicata nell’area golenale del Fiume Agri. In pochi giorni la commissione tecnica dell’Autorità di bacino dà l’ok, vincolando il parere, pena la revoca delle concessioni, al rispetto di alcune prescrizioni, a quanto sembra non rispettate) e la direttrice del dipartimento di ingegneria e fisica dell’ambiente (Difa), Aurelia Sole, a spiegare di più sul caso Marinagri. Per la cronistoria, ricordiamo che la professoressa Sole, con la professoressa Rosa Viparelli, era consulente dell’Autorità di bacino per la perimetrazione delle fasce di pertinenza fluviale dell’Agri. Lo studio di cui si chiede la presentazione è quello del luglio 2005 di cui si conoscono solo 3 pagine e intitolato “Attività di polizia idraulica e controllo del territorio. Analisi delle criticità riscontrate”. Dal documento, curato dal Dida, nella pagina
di presentazione si legge: «i rilievi, che hanno interessato i fiumi Sinni, Agri, Cavone e Basento, non si sono limitati ai casi contrassegnati in condizioni di rischio elevato, ma sono stati effettuati sulle diverse opere precedentemente censite, evidenziando situazioni di rischio non adeguatamente segnalate nella precedente campagna rilievi». Seguirà una tavola rotonda dal titolo “Società della conoscenza: quale dialogo tra gli attori». Sarà l’occasione della trasparenza? Se lo aspettano in molti. La società civile, in primis.
Iranna De Meo

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