martedì 13 maggio 2008

Marinagri: per tutelare imprese, maestranze e acquirenti c’è l’art. 316 c.p.p.


Pur concordando con il consigliere Digilio sulla necessità di trovare soluzioni per le maestranze e le imprese coinvolte nella vicenda Marinagri, ritengo che non si possa prescindere dagli “aspetti giudiziari”. Proprio allo scopo di tutelare gli interessi di tutti coloro che vantano crediti nei confronti di Marinagri, sarebbe opportuno invocare il sequestro conservativo dei beni di tutti gli indagati. Con il sequestro conservativo si eviterebbe di scaricare i costi sulla collettività e al tempo stesso verrebbe tutelato l’interesse di imprese, maestranze e di coloro che hanno versato acconti di decine di migliaia di euro per prenotare una villetta e/o un posto barca.La misura del sequestro conservativo, disciplinata dall’art. 316 c.p.p., rientra tra i rimedi volti ad evitare l’eventuale infruttuosità di un successivo provvedimento di condanna, rispetto al quale assolve, quindi, ad una funzione di carattere strumentale.In altre parole attraverso il sequestro conservativo il creditore mira a conservare la garanzia patrimoniale costituita dai beni del debitore, creando sugli stessi un vincolo giuridico.Diversamente dal Consigliere Digilio non voglio andare al di là degli “aspetti giudiziari”, ma anzi voglio rimanere strettamente ancorato alle gravi ipotesi di reato che emergono dall’inchiesta che ha portato al sequestro preventivo di Marinagri. La misura del sequestro conservativo, sempre che il Tribunale del Riesame confermi la decisione del Gip e il dispositivo che ha portato al sequestro di Marinagri, salverebbe capre e cavoli.

(Maurizio Bolognetti)

2 commenti:

  1. Ciao Ottaviuccio bello, quando pensi che il tribunale del riesame si esprimerà sul sequestro di marinagri? Avevi detto in settimana, sai il giorno? Grazie, sei grande. Genny.

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  2. Devi rispondere però per favore ... altrimenti ti chiamerò Ottaviaccio brutto! Genny

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