giovedì 17 aprile 2008

TOGHE LUCANE/ NUOVI SEQUESTRI E PERQUISIZIONI DEL PM DE MAGISTRIS


Indagati oltre Lopatriello l 'ex presidente del consiglio comunale Nicola Montesano el'ex capo ufficio del comune Viceconte
Potenza, 17 apr. (Apcom) - Si allarga l'inchiesta "Toghe Lucane" che ormai ha squassato il mondo politico-imprendittoriale della Basilicata. Il PM Luigi De Magistris, già sotto processo a Roma anche per questa inchiesta, ha notificato questa mattina nuovi atti di perquisizioni e sequestri. Le accuse formulate dal sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Catanzaro, Luigi De Magistris, sono basate anche sulle dichiarazioni di un testimone di giustizia detenuto in carcere con l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso. Secondo quanto scritto nelle pagine del provvedimento, l'uomo avrebbe ricostruito al magistrato che conduce l'inchiesta sul presunto comitato di affari che agirebbe in Basilicata, alcuni particolari relativi alle società e ai personaggi interessati dalle indagini, tra i quali anche alcuni magistrati. Nelle dichiarazioni del detenuto, sarebbero ricostruite anche alcune vicende che ruotano intorno alla società Marinagri, al villaggio sequestrato a Policoro, in provincia di Matera, e ad alcune società con interesse economico nel settore della pesca.
Il provvedimento di perquisizione e sequestro riguarda personaggi di spicco della politica e delle istituzioni della Basilicata, ma anche dirigenti di importanti uffici statali. Nell'inchiesta, come si legge nel provvedimento, figurano anche i magistrati Giuseppe Chieco, Felicia Angelica Genovese a Paola Morelli; il sindaco di Policoro Nicolino Lopatriello; ex presidente del Consiglio comunale di Policoro oggi consigliere provinciale , Nicola Montesano; il dirigente del Comune di Policoro, Felice Viceconte; l'ex colonnello dei carabinieri, Pietro Gentili; gli imprenditori Vincenzo Vitale e Marco Vitale; i dirigenti delle agenzie del demanio e dell'autorità di bacino Giuseppe Pepe, Elisabetta Spitz e Michele Vita. Il provvedimento notificato oggi, è composto da oltre 420 pagine, ruota intorno alla realizzazione del villaggio "Centro turistico ecologico integrato Marinagri" di Policoro e a cospicui finanziamenti attraverso fondi Cipe. A completare il quadro di accuse che coinvolge il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, nell'ambito dell'inchiesta "Toghe lucane", che oggi ha portato i militari della Guardia di finanza a notificare un provvedimento con perquisizioni e sequestri, ci sono anche alcune intercettazioni. Nel corso dell'attivita' investigativa, per la quale il sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Catanzaro, Luigi De Magistris, contesta al presidente della Regione i reati di truffa e abuso di ufficio, sarebbero emersi collegamenti diretti tra De Filippo e la società "Marinagri", attraverso Vincenzo e Marco Vitale, padre e figlio.
Sarebbero questi ultimi due, secondo l'accusa, gli interessati principali alle opere e ai finanziamenti in parte erogati. Nel corso di una delle intercettazioni, in particolare, emergerebbe la disponibilità di De Filippo a intervenire su alcuni funzionari regionali della sovrintendenza che, per quanto trapela da fonti investigative, avevano creato problemi per la realizzazione di alcuni lavori. De Filippo avrebbe, quindi, chiesto ai Vitale di inviare un fax con le richieste che avrebbe dovuto avanzare ai funzionari. Per quanto riguarda gli atti deliberativi della Regione che avrebbero favorito la "Marinagri", vengono contestati i contenuti del Dpgr 19/2005, con la quale si sarebbe permesso alla società di procedere, sempre secondo le accuse, nei lavori per la realizzazione della mega struttura turistica in costruzione, oltre allo sblocco della fase di stallo che si era creata dopo la decisione del Tar Basilicata di annullare la precedente deliberazione nella fase relativa all'erogazione dei finanziamenti pubblici ammessi dal Cipe.

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