venerdì 18 aprile 2008

Telefonata tra De Filippo e Digilio dopo il primo blitz


Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo e il consigliere regionale Egidio Digilio in data
10 marzo del 2007. Trascrizione integrale della conversazione telefonica intercorsa in uscita sull'utenza telefonicaintestata a Giuseppe Antonio Capoluongo.
C: ti passo il Presidente ti vuole
sentire.
Allora un secondo solo

De Filippo : sei impazzito nei tempi il primo a criticare, il primo a solidarizzare…
Digilio: ma che devo fare…
De Filippo: ma no per la verità … quello i giornali come al solito esagerano, questi sono due amici di Don Marcello Cozzi, questi di Cestrim
Digilio: non lo so…
De Filippo: e hanno confessato molto… il clima è brutto, è vero

Digilio: tu stai facendo un errore storico… gliel' ho detto anche agli altri questa situazione affrontala subito… secondo me non ne usciamo bene Vito
De Filippo: vediamo un po' se si può accelerare ma penso di no… la cautela è venuta, innanzitutto stà ai DS che forse pensavano che ci doveva essere questa cosa…
Digilio: è meglio, ma è meglio quello… Folino no? E' un capo a zappone… mò che Bubbico ha avuto l'avviso digaranzia io devo per forza commentare…
De Filippo: ma non è una puttanata, tu ti sei letto gli articoli del Corriere? I primi dieci righi sono devastanti, descrivono la Basilicata come se fosse la Sicilia… ieri c'è stato Loiero che ha spiegato ai ragazzi cos'è la Ndrangheta. Ma insomma siamo in queste condizioni noi in Basilicata?
Digilio: ho capito ma tu ti ricordi gli articoli di fuoco che uscirono quando c'è stato il fatto di Mario Altieri? Ti ricordi che voevo fare l'ordine del giorno? Mi diceste non è competenza del Consiglio… chi semina spine non può camminare scalzo
De Filippo: hai ragione, hai ragione
Digilio: appariva quello che appare, veramente una cupola affaristica
De Filippo: io credo che insomma il Consiglio fa una discussione non può non uscirsene con…

Conversazione tra Capoluongo Giuseppe e l'ing. Esposito Giuseppe intervenuta in data 25/3/2007 ovvero dopo che il consigliere Digilio aveva indicato Esposito in Consiglio Regionale come favorito nella nomina a Direttore Generale della Regione a seguito della firma degli atti quale Commissario ad Acta nominato da Bubbico a favore di Marinagri. Dalla conversazione emerge che Esposito non è convinto nel fare un comunicato stampa a sua difesa, ritenendo che dovrebbe essere difeso dai politici ed in particolare da Bubbico, ricevendo in risposta da Capoluongo che questi è la persona meno indicata a farlo, aggiungendo che si era anche incazzato con Vincenzo (riferendosi verosimilmente a Folino) che in Consiglio (avrebbero dormito). Dalle interecettazioni emerge il contatto diretto tra il Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo e Marinagri, attraverso Vincenzo e Marco Vitale, padre e figlio e principali interessati alle opere ed ai finanziamenti già in parte erogati. Il contatto diretto, da quanto emerge dalle conversazioni è finalizzato
a provocare un intervento di De Filippo su funzionari regionali della Sovrintendenza che stavano creando, a detta del Vitale, problemi in merito ai lavori. A tal proposito si segnala la pronta disponibilità di De Filippo il quale al fine del suo intervento chiede a Vitale l'invio di un fax con il quale questo gli doveva “spiegare un po' di più” che cosa doveva chiedere, facendo emergere la volontà di intervento per agevolare Vitale. Questo indicato è da ricollegare ad altri interventi agevolativi che sarebbero stati posti in essere prima da Bubbico e poi da De Filippo nell'iter amministrativo attraverso il quale è stato possibile l'ottenimento da parte di Marinagri delle autorizzazioni

1 commento:

  1. Caro Frammartino, ho moltissimo rispetto per i giudici ma soprattutto per la magistratura che è uno dei pilastri della nostra democrazia. Quello che sta succedendo a Policoro è indice però di qualcosa che in questa nostra democrazia non funziona. E' evidente e non mi metto a fare elencazioni. L'unica cosa che mi auguro è che ci sia una svolta decisiva in questa faccenda o Marinagri riprende l'attività e nessuno più la ferma (cosa che personalmente auspico) oppure si decide di radere al suolo tutto quanto e finirla lì. O l'una o l'altra ma evitare questo stillicidio che non fa bene a nessuno e soprattutto ai policoresi ed ai lucani.
    Per gli stranieri gli italiani sono mafiosi perchè l'Italia, non la Sicilia o altre regioni, è la patria della mafia. Io sono lucano e cammino, come te e come tantissimi lucani siciliani calabresi ecc. ecc., a testa alta perchè non sono mafioso, tutt'altro!!
    Quindi c'è poco da "inzuppare" in questa situazione ma solo da essere preoccupati per il nostro buon nome, per la nostra dignità. E tu come giornalista hai l'obbligo di insegnare alla gente e far capire le cose come stanno, rispettando il lavoro di tutti, magistrati compresi, ma senza calpestare la dignità degli individui. Saluti.

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