lunedì 21 aprile 2008

Di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani


Ma quando l’arch. F. Bubbico, Presidente della Regione Basilicata, ha firmato l’accordo di programma per il villaggio di Marinagri (30 milioni di euro ottenuti dal CIPE), e ha certificato che il F. Agri non è a rischio idraulico e la costa non è soggetta ad erosione, non è stato informato dai suoi collaboratori dell’Autorità di Bacino della Basilicata di cose di pubblico dominio, e cioè che la costa ionica è in erosione ormai da anni, e che questa è più accentuata proprio alla foce dei fiumi, come quella dell’Agri ?

Nel fasullo gioco che vede contrapposti giustizialisti e garantisti, creato ad arte per distogliere l’attenzione dall’arrosto al fumo, noi ci schieriamo dalla parte di chi vuole capire cosa sia accaduto in questa regione e continuiamo, testardi, a difendere il diritto di chi svolge una difficile attività inquirente a poterlo fare senza subire attacchi gratuiti. Su Marinagri abbiamo più volte concentrato la nostra attenzione a partire dal lontano 2003, presentando interrogazioni a Bruxelles e Roma.Ma gioverà fare una breve cronistoria di tutte le domande che in questi ultimi mesi abbiamo posto.
14 settembre 2007 – Ci rechiamo sul sito dove sta sorgendo Marinagri per realizzare un reportage fotografico, che tra l’altro documenta l’erosione costiera in atto sul tratto di litorale ionico dove sta sorgendo Marinagri. Nel presentarlo scrivevamo: “Abbiamo deciso di dedicare questo reportage a tutti i progettisti, i partitocrati, gli autori delle valutazioni di impatto ambientale, gli ambientalisti con il bollino blu, gli architetti, gli ingegneri, i geometri e gli imprenditori a carico della collettività, che stanno partecipando allegramente alla devastazione del litorale ionico. Una dedica rivolta a quelli che trovano sempre una buona ragione per rilasciare un’ autorizzazione, a chi ha ritenuto di dover autorizzare una colata di cemento a pochi metri dalla foce di un fiume e a pochi metri da una fascia costiera in erosione.
7 settembre 2007 – Ci interroghiamo su uno stralcio del decreto di archiviazione inerente il procedimento 121/03, datato 23 settembre 2005. In quel decreto è dato leggere: “…Con riguardo alla conformità dell’intervento urbanistico rispetto al Piano di Assetto Idrogeologico disciplinante le aree(come quella della foce del fiume Agri) soggette all’Autorità di Bacino della Basilicata in relazione al rischio idraulico e idrogeologico, il divieto di realizzare nuovi manufatti edilizi (atteso il livello di pericolosità idraulica elevata dell’intera foce del fiume Agri) veniva contemperato dall’inoltro di un’istanza da parte di Marinagri, di “modifica alla perimetrazione della fascia di pertinenza del fiume Agri e di soppressione del relativo vincolo di cui al Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico” e dalla seguente approvazione di variante al P.A.I. che “sembrerebbe” a giudizio dei CT “aver risolto la questione a favore della società Marinagri.”
E, dopo aver letto e consultato alcuni esperti in materia, chiedevamo: davvero si è modificato il Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico di una zona ad alto rischio idraulico per contemperarlo, e cioè adattarlo, alle esigenze di Marinagri?
15 settembre 2007 – Ci rivolgiamo all’ADB affermando: l’operato dell’Autorità di Bacino(AdB) della Basilicata sembra obbedire ai vecchi metodi di governo del territorio degli anni 50’- 80’, con cui attraverso opere di ingegneria idraulica si è cercato di sottrarre ai fiumi le aree destinate al deflusso e al contenimento naturale delle piene, cementificandoli e canalizzandoli con muraglioni e massicciate, per destinarle all’urbanizzazione selvaggia. L’accettazione da parte dell’AdB Basilicata della richiesta di variante della società Marinagri s.p.a., in merito alla riduzione della Fascia di Pertinenza Fluviale(FTP) del F. Agri, è in netta contrapposizione allo spirito con cui le AdB sono state istituite con la legge per la difesa del suolo 183/89, e all’approccio adottato in altri Stati Europei e da altre AdB, conforme alle linee della Direttiva Quadro Acque europea.”
18 settembre 2007 – Rivolgendoci a Marinagri Spa e alla Regione Basilicata scrivevamo: che dire del modus operandi della Regione Basilicata, che prima concede il parere di compatibilità ambientale per Marinagri, ignorando che l’area preposta è a rischio idrogeologico e di erosione costiera (fatti di pubblico dominio), poi, quando un mese dopo l’AdB vincola quest’area nella fascia protetta di pertinenza fluviale (cioè soggetta ad inondazioni), immediatamente si adopera per accogliere la richiesta di variante di Marinagri?
21 settembre 2007 – Parlando della fascia di pertinenza fluviale del fiume Agri scrivevamo: Lascia increduli e attoniti quanto abbiamo appreso circa la concessione da parte dell’Autorità di Bacino della Basilicata alla società Marinagri di variante della Fascia di Pertinenza Fluviale (FPF) del fiume Agri, avvenuta il 10 luglio 2007. In pratica, invece di tutelare la FPF del fiume Agri dagli insediamenti urbanistici e di procedere al recupero e alla salvaguardia delle caratteristiche naturali ed ambientali degli alvei, consentendo al corso d'acqua di riconquistarsi i suoi spazi, com’è compito delle Autorità di Bacino nell’ambito dei Piani di Bacino, l’AdB Basilicata, per privilegiare interessi particolari legati ad esigenze di edificazione, ha letteralmente stravolto gli obiettivi del Piano di Bacino, consentendo che un villaggio cementificato occupasse la FPF del fiume Agri, quella cioè soggetta alle inondazioni durante le piene. In questa maniera, grazie ad un’opera di ingegneria idraulica, sembra essere scomparsa sulla carta tutta l’ampia FPF in destra orografica del fiume Agri prevista nel PAI 2007 (Piano di Assetto Idrogeologico).
10 settembre 2007 – In una interrogazione parlamentare rivolta al Ministero dell’Economia e delle Finanze, il deputato Maurizio Turco scrive in riferimento a Ittica Val D’Agri e Consirys: nel 1973, con decreto no 9346, del 12 novembre 1973, il Prefetto di Matera dispose l'espropriazione, a favore della società Ittica Val D'Agri, di alcune centinaia di ettari di terreno di proprietà demaniale o comunque di enti pubblici, posti alla foce del fiume Agri. L'espropriazione venne pronunciata affinché la società Ittica Val D'Agri realizzasse attività industriale consistente in allevamento e inscatolamento del pesce; la società beneficiaria dell'esproprio (ottenuto con poche lire a metro quadrato) realizzò delle vasche per allevamento del pesce ma mai pervenne ad un'attività industriale.
Da poche ore si è abbattuto sulla nostra regione un nuovo ciclone giudiziario che vede coinvolta una parte importante del ceto dirigente del PD lucano, magistrati e imprenditori. L’inchiesta, come noto, è quella denominata “Toghe Lucane”, che ipotizza la presenza in Basilicata di consorterie e comitati d’affari, laddove gioverà ricordare quanto era dato leggere nel decreto di perquisizione del 5 giugno 2007: “La Procura della Repubblica di Catanzaro sta procedendo ad indagini preliminari con riferimento, tra l’altro, alla sussistenza di un sodalizio criminoso in grado di condizionare l’attività delle istituzioni attraverso la collusione di intranei alle stesse (magistratura, forze dell’ordine, amministrazioni comunali, Regione Basilicata, Ministero dello Sviluppo già Ministero delle Attività Produttive, Ministero della Giustizia).”Come detto, a questo punto, i cittadini di questa regione hanno il diritto di capire cosa sia successo e, dunque, osiamo sperare che contro l’attività investigativa non si levi il fuoco di fila registrato nei mesi passati.Ci concediamo con una riflessione: quanto è opportuno che coloro che sono coinvolti in questa vicenda continuino a trincerarsi dietro l’immunità parlamentare? Il sottosegretario Mario Lettieri, il 16 aprile, all’indomani del voto, parlando delle candidature nel PD ha dichiarato: “…persone indagate cui garantire le eventuali immunità parlamentari.”Spero che il segretario regionale del PD, oltre a minacciare querele nei confronti del sottoscritto, voglia aprire una riflessione sulle dichiarazioni di Mario Lettieri

2 commenti:

  1. complimenti!....
    BEL LAVORO!!!.....
    caro bolognetti...
    vogliamo sapere le verita'!!!...

    GRAZIE

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  2. Marinagri sembra la cassa di amplificazione di tanti personaggi di cui non si era mai sentito parlare. E' strano che tutti si buttano a pesce su questa vicenda che dà notorietà mentre nel corso dei decenni si è assistiti esanimi alla politica regionale di "desviluppo" senza farsi mai sentire ... non c'erano i blog?

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