mercoledì 6 febbraio 2008

Tangenti tangenti e ancora tangenti


Stralci della relazione della Corte dei Corti.

Aumentano le iregolarità e frodi delle risorse comunitarie anche in Basilicata

Dall’insieme dei ricordati interventi, di carattere sia normativo che interpretativo, emerge la richiesta di una azione sempre più ampia e penetrante del giudice contabile contro le molteplici forme di spreco del pubblico denaro. Nella relazione è riportata un’ampia tipologia di comportamenti illeciti oggetto di atti di citazione e di sentenze emessi e pronunciate nel 2007. Trattasi di mera esemplificazione, che tuttavia rende l’idea delle molteplici forme attraverso cui si concretizzano gli illeciti contabili a titolo di dolo e di colpa grave.Profili di patologie emergono nel settore dei lavori pubblici e delle pubbliche forniture nonchè nella materia sanitaria, fornendo un quadro di corruzione ampiamente diffuso. In particolare l’accertamento del pagamento di tangenti è correlato ad artifici ed irregolarità connesse a fattispecie della più diversa natura quali la dolosa alterazione di procedure contrattuali, i trattamenti preferenziali nel settore degli appalti d’opera, la collusione con le ditte fornitrici, la illecita aggiudicazione, la irregolare esecuzione o l’intenzionale alterazione della regolare esecuzione di appalti di opere, forniture e servizi. Ai citati comportamenti illeciti consegue in ogni caso il pagamento di prezzi di gran lunga superiori a quelli di mercato o addirittura il pagamento di corrispettivi per prestazioni mai rese. L’alterazione del sinallagma contrattuale, sotto il profilo dell’illecito pagamento di prezzi superiori al dovuto, viene perseguita anche attraverso fittizie sovrafatturazioni di lavori pubblici, false attestazioni sull’accelerazione dei lavori con conseguente erogazione di premi non dovuti e fatturazione di opere in tutto o in parte ineseguite. Ai danni di cui sopra è cenno, devono aggiungersi quelli derivanti dal disinteresse, dall’inerzia e da comportamenti omissivi dei soggetti preposti alle procedure di appalto di opere o all’acquisizione di servizi e forniture che hanno formato oggetto di altrettanti atti di citazione in giudizio.
Possono citarsi in proposito i casi di indebita protrazione di procedure espropriative per la realizzazione di opere pubbliche, di ingiustificata inerzia nell’emanazione di atti nell’ambito del procedimento di appalto di tali opere, con conseguente danno per la nomina di commissario ad acta, di mancata realizzazione di progetti di monitoraggio in settori importanti come quello delle acque, di omissioni gravemente colpose nella direzione dei lavori che, in generale, incidono sul loro regolare andamento e, in casi eclatanti, sono capaci di provocare ingenti danni. Nel settore sanitario la natura e la frequenza delle anomalie riscontrate non si discostano da quelle sopraindicate; inoltre comportamenti illeciti sono stati ravvisati nei rapporti con le strutture private cui sono stati erogati rimborsi eccessivi o non dovuti. Numerose sono state le decisioni relative a frodi comunitarie specie dopo che le Sezioni Unite della Cassazione, con l’ordinanza 4511/2006, hanno affermato che la giurisdizione della Corte dei conti sussiste anche nei confronti di privati percettori di contributi comunitari.Nuove tipologie di danno sono inoltre emerse nei confronti di più recenti assetti finanziari ed in particolare con riferimento a spese riguardanti Società per azioni facenti capo ad Enti Locali. Iniziative sono in corso anche con riferimenti ai cosiddetti “derivati” in ordine ai quali, peraltro, l’intervento del giudice contabile è reso difficile dalla mancanza di un danno attuale.La magistratura contabile ha cercato di rispondere in maniera responsabile ai sempre nuovi compiti che deve affrontare, adeguando la propria professionalità e sviluppando una maggiore efficienza, come è dimostrato dal fatto che, a seguito dell’istituzione delle Sezioni Regionali avvenuta nel 1994, è bene ricordarlo senza aumento di organici, la produzione annua di sentenze in materia di responsabilità è pressoché triplicata (la durata media di tali giudizi è stato di 274 giorni per il primo grado e di 195 per l’appello).In questo quadro sono stati intensificati i rapporti con le Procure Penali ed incentivate le forme di collaborazione informativa con l’Ufficio Europeo di lotta antifrode (OLAF).Ai fini dello svolgimento delle attività della Procura prezioso è stato l’apporto dei Carabinieri e specialmente della Guardia di Finanza ai quali, a nome di tutte le Procure, va il mio ringraziamento.


Dalla Relazione Pres. della C.C.Tulio Lazzaro

Per i programmi regionali è prevalente la concentrazione delle rregolarità e frodi nelle regioni meridionali non solo a danno del FESR, ma anche a danno del FSE, e dello SFOP e del FEOGA-O, nel cui ambito si è verificato un preoccupante incremento e causa di rilevanti importi da recuperare in Sicilia (per più di 24 milioni di euro), in Campania (per più di 12 milioni di euro) ed in Basilicata (per più di 2.500.000). Nei casi accertati nel 2004, il 78% circa ha avuto ad oggetto fondi della programmazione 1994-1999, più del 7% si riferisce ai programmi 1988-1993 e solo il 15% a fondi della programmazione 2000-2006. Invece, nei casi accertati nel 2005, quasi il 38% ha avuto ad oggetto la programmazione 2000-2006, percentuale che ha raggiunto il 44% nel 2006. Ciò sta a significare che considerevoli risorse comunitarie continuano ad essere sottratte alle finalità programmate perché soggette ad irregolarità e frodi. Il fenomeno desta preoccupazione considerato che la nuova programmazione, quanto meno con riguardo ai Fondi strutturali ed assistita da modalità e strumenti di controllo molto più incisivi quali quelli previsti dai Regg. 1260/99 e 438/01

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