venerdì 8 febbraio 2008

NON HO NULLA DI CUI VERGOGNARMI

di GAETANA CORBO- SINISTRA ARCOBALENO(in risposta ad alcuni commenti rigorosamente anonimi)
Non so se mi candiderò alla prossima tornata elettorale, lo deciderò insieme ai compagni ed alle compagne del mio partito, gli stessi che mi hanno indicato come assessora, e lo voglio ricordare, che forti erano state le mie resistenze ad accettare tale incarico (la prima donna in giunta a Policoro). Incarico che ho cercato di svolgere al meglio in una situazione di inagibilità politica conosciuta da tutti, e questo sottraendomi dal teatrino della politica, quella giocata sulla gestione pura del potere tipica del Meridione, che era diventata col passar del tempo così frustrante, così legata ai soliti giochi, lontana ed incapace di dare risposte rapide e giuste agli assillanti problemi e come avrebbe detto Tina Anselmi "di fronte a tutto ciò una donna preferisce tacere". L’incarico di assessora fin dalla prima crisi è stato nelle mani del partito e del sindaco, ed ho vissuto quest’esperienza con lo spirito di chi per 20 anni era stata precaria nella scuola, che programmava e dava il meglio di sé stessa consapevole che tutto poteva finire, col finire dell’anno scolastico. Non ho nulla di cui vergognarmi, ho vissuto questa esperienza con spirito di servizio, e per quel poco che ho potuto fare, vorrei ricordare la presentazione di un'articolata proposta sulla Democrazia partecipata ed il Forum dei giovani che aveva trovato anche il consenso dell’opposizione; la conferenza di servizio con tutte le scuole e la Regione Basilicata sul Diritto allo studio, che ha consentito alle scuole di Policoro di presentare dei progetti co-finanziati Comune - Regione per l’ampliamento dell’offerta formativa; il mantenimento del corso serale di Informatica per lavoratori presso l'Istituto Professionale; avevamo definito con l’assessora Rivelli l’apertura di una sede dell’Ageforma a Policoro; l’istituzione di risorse e di una Commissione sul disagio giovanile ed il bullismo ecc…Certamente cose chi si sarebbero viste nel tempo. Cosi come rivendico le ragioni politiche del nostro sostegno a Serafino Di Sanza. Mi chiedo se è di Sinistra o no aver stabilizzato 13 dipendenti come primo atto di una Amministrazione, mi chiedo se è di sinistra o no fare una Azienda municipalizzata progettando con questa una diversa gestione del ciclo della spazzatura tutta incentrata non nel conferimento alle discariche, bensì alla raccolta differenziata, innescando un circuito che più si riciclava più gli utenti risparmiavano, e soprattutto cercando di sottrarre la sua gestione al pericoloso connubio affari-politica. Se non ci avvitavamo sullo sterile e deleterio confronto della gestione del potere incentrato nella nostra realtà in una discussione culturale al maschile, avremmo potuto fare molto di più, (ma noi di Rifondazione eravamo e siamo una minoranza). E proprio partendo da questo “La Politica tutta al Maschile” cerco di lavorare per creare con un nuovo soggetto politico a Policoro dove vi sia uno spazio più ampio e trasversale, che colmi i silenzi e le omissioni della politica dei partiti degli uomini (maschile anche quando è abitata da donne), che fonda legami ed intelligenza del reale, nella relazione concreta del qui ed ora e nella elaborazione di ciò che è stato sottratto alla politica e negato al pubblico. Tutti temi che abbiamo incontrato nella elaborazione femminista della seconda metà del Novecento, ma che ci parlano dell'oggi, del contributo profondo che vorremmo e dovremmo dare all'elaborazione di un nuovo fondamento etico della politica che non sia scisso dalla storia concreta dei corpi, che vuol dire parlare e agire con e verso soggetti sociali che hanno emozioni, desideri bisogni materiali, diversi e articolati a cui, per essere giusti, bisogna saper dare risposte diverse ed articolate. La distanza tra l'oggi ed una prospettiva che rimetta il centro della politica, anche quella a sinistra, la materialità della vita delle persone e l'esigenza di sperimentare equilibri e risposte più avanzate. Su questo è concentrato il mio impegno politico, consapevole di quanta strada ci sia ancora da compiere per una giustizia ed una dignità in cui un genere non si senta ospite e beneficiario dell'altro. Una strada che va scelta, percorsa ed attraversata facendola valere anche nell'agenda della politica locale, questa può valere 17 o più voti, ma certo non scoraggerà il mio impegno.

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