mercoledì 20 febbraio 2008

Corte dei Conti: in Basilicata molti sprechi


Gli enti inutili , tutti indagati
Alla regione e agli enti territoriali tradizionali (comuni e province) dall’istruttiva lettura dell’opuscolo si apprende che operano ancora in Basilicata ben 14 comunità montane, una A.A.T.O., Acqua s.p.a., l’Acquedotto lucano s.p.a., l’A.R.D.S.U., l’A.R.P.A.B., l’A.T.E.R., l’Autorità di bacino per la Basilicata, il Comitato di coordinamento istituzionale per le politiche del lavoro, il Consorzio Alta Val d’Agri,, il Consorzio Bradano e Metaponto, il Consorzio di bonifica Vulture-Alto Bradano, l’Ente parco archeologico storico-naturale delle chiese rupestri del Materano, l’Ente parco delle piccole dolomiti lucane, l’Ente Parco Nazionale del Pollino, l’Istituto zooprofilattico di Puglia e Basilicata, la Metapontum agrobios s.r.l. Verrebbe da pensare che con tutti questi enti ed amministratori la cura dell’interesse pubblico sia assicurata! Eppure si può dire che non v’è alcuno di essi che non sia interessato da indagini di questa Procura sollecitate da cittadini ed associazioni locali che vedono in essi un costo certo ed una utilità incerta e chiedono di verificarne il “buon andamento”!

La corte dei conti e il caso Panio

n.96/2007/EL con la quale è stato condannato un alto dirigente della Regione Basilicata per avere transatto la controversia introdotta nei confronti del proprio ente dal dr. Giuseppe Panio, già direttore generale dell’Azienda sanitaria locale di Venosa.

L’attenzione sulla Provincia di Matera e sul Petrolio

Le Indagine sulle opere pubStimolanti sono state anche le segnalazioni e sollecitazioni provenienti dal mondo dell’informazione locale e nazionale che hanno evidenziato una serie di asserite anomalie sulle quali non mancherà di soffermarsi questa Procura in questo anno: mi riferisco, in particolare, alle roialties per il petrolio della Val d’Agri, ai contatori mai utilizzati per la misura dei consumi idrici, ad alcune opere pubbliche in provincia di Matera, etc.

Le Conclusioni

Posso rassicurare tutti: la giustizia contabile in Basilicata ha bisogno dei suoi tempi per poter rispondere adeguatamente alle attese dei cittadini e delle amministrazioni a causa delle denunciate carenze ordinamentali e fattuali ma svolge la sua funzione con passione ed imparzialità senza incorrere in strumentalizzazioni e nella consapevolezza che vi sono espressi limiti di legge alla giustiziabilità di alcuni comportamenti che pure vengono percepiti dai cittadini come costituenti sprechi di danaro pubblico! Sin dall’inizio della mia esperienza nelle funzioni requirenti mi sono sempre proposto di rendere l’ ufficio di Procura contabile trasparente, aperto a tutti e il più rispondente possibile alle attese dei cittadini e delle Amministrazioni nella convinzione che esso non debba mai essere percepito né come una minaccia nè come un ostacolo ai diritti risarcitori vantati dall’Amministrazione danneggiata e non altrimenti azionabili.
Le difficoltà e le incomprensioni certamente non mancano ed è sempre valido l’insegnamento di un padre della nostra Costituzione, Pietro Calamandrei, secondo il quale “fra tutti gli uffici giudiziari il più arduo mi sembra quello del pubblico accusatore, il quale come sostenitore dell’accusa, dovrebbe essere parziale come un avvocato e come custode della legge, dovrebbe essere imparziale al pari di un giudice“.