mercoledì 30 gennaio 2008

Policoro, ridimensionati gli allarmi al Liceo


Policoro, ridimensionati gli allarmi al Liceo scientifico «Enrico Fermi» Adesso sono attesi i prelievi da parte degli esperti dell’Arpab
FILIPPO MELE- P O L I C O R O. Parola d’ordine “tranquillizzare ”al Liceo “Enrico Fermi” dopo il sopralluogo dei tecnici della Provincia, proprietaria della struttura. Struttura al centro delle preoccupazioni di genitori, studenti, docenti, associazioni come Cittadinanzattiva, della preside, Anna Maria Fumarola, in merito alle morti per tumore, ritenute da più parti, troppe e, forse, dipendenti dalla presenza di amianto o di altri inquinanti nell’edificio. L’ing. Francesco Aiello, responsabile del settore edilizia scolastica dell’ente intermedio, dopo il sopralluogo ai pannelli rotti da cui fuoriesce “lana di vetro”, rattoppati alla meglio con cartone e nastro adesivo, ha escluso la presenza di amianto. Si attende, però, l’arrivo dei tecnici dell’A(l'Agenzia regionale per la protezione ambientale) per effettuare prelievi e dare le dovute risposte “definitive ” ai timori. Lo stesso vale per la polvere nera che fuoriesce, a detta di docenti e studenti, così copiosa dalle bocchette di aerazione da depositarsi sui banchi. Ed anche i ragazzi, dopo la assicurazioni dei tecnici, hanno ridimensionato gli allarmi e dedicato pochi minuti dell’assemblea dei rappresentanti di classe alla “questione tumori” puntando alla necessità che la Provincia risolva le carenze dell’edificio. Edificio costruito agli inizi degli anni 90 per una popolazione scolastica molto più ridotta rispetto a quella di 900 alunni e 150 tra professori e personale Ata che la frequenta quotidianamente. Anche la preside Fumarola è sembrata più rilassata rispetto ai giorni precedenti. Anzi, adombra qualche sospetto in merito alla diffusione di voci allarmistiche: «Escono sempre quando si effettuano le preiscrizioni. Non vorrei si tratti di qualcuno che vuol male al Liceo di Policoro». Ma la morte di due professoresse in pochi giorni e la malattia di un altro professore? «Qui ci sono 1000 persone al giorno. Quasi un paese. Possono succedere eventi simili». Insomma, la vicenda pare ridimensionarsi pur se sono attesi i tecnici dell’Arpab. «Spero - ha concluso la dirigente scolastica che quanto accaduto possa servire ad avere, finalmente, una parola chiara su queste voci e sull'assenza di materiali nocivi nel plesso scolastico»
( Gazz. del Mezzogiorno)