LO SOSTIENE ANNA PALERMO DI LIBERA BASILICATA
Tratto dal Blog http://blog.libero.it/filippomele
Filippo Mele
SCANZANO JONICO - “Rischio mafia? Qui i riferimenti mafiosi ci
sono già”. Lo ha detto al convegno su “Giustizia, legalità e rischio mafia nel
Materano della crisi”, Annamaria Palermo, di Libera Basilicata. Una
dichiarazione shock spiegata con due operazioni della Direzione distrettuale
antimafia di Lecce che hanno interessato anche soggetti locali: “Si tratta
dell'operazione Neve tarantina, che ha dimostrato come armi e droga da Gioia
Tauro a Taranto passassero di qui con l'intervento di malavitosi del posto, e
di quella Octopus, che ha portato al sequestro del primo stabilimento balneare
della malavita organizzata d'Italia proprio a Scanzano Jonico. Procura di
Matera e Dda di Basilicata facciano la loro parte”. E Gianni Fabbris, di
Altragricoltura, ha aggiunto: “C'è un diffuso rischio di infiltrazione
malavitosa. Cordate stanno dando l'assalto ai nuovi poveri delle campagne.
Chiediamo una indagine parlamentare e giudiziaria sui capitali che dall'usura
possono essere riciclati negli acquisti all'asta. E chiediamo indagini sulle
decine di attentati verificatisi qui. La Procura di Matera sbaglia a definirli
fuocherelli. Serve un adeguamento della capacità operativa di quella Procura.
Se poi qualcuno non è all'altezza, lasci il posto ad altri”. Rischio infiltrazione
denunciato anche da Angelo Festa, dell'Associazione antiusura Famiglia e
sussidiarietà, “in un territorio interessante da un punto di vista economico”.
Ma quali valutazioni ha fatto sul “Caso metapontino” la Commissione
parlamentare antimafia dopo le audizioni di Matera e Roma? “La più importante –
ha risposto il sen. Tito Di Maggio – è che c'è molto da lavorare sul territorio
da parte degli organi di polizia. E nulla di buono potrà venir fuori dallo
scontro tra la Procura di Matera e quella di Potenza. Ma non è un problema
della nostra commissione. Da parte nostra faremo una relazione sulla vicenda
Metapontino”. Ha condotto i lavori don Basilio Gavazzeni, della fondazione
antiusura mons. Cavalla